The Counselor - Il procuratore
U n avvocato di successo in crisi finanziaria, sceglie liberamente di entrare a far parte di un giro di droga che dal Messico sta per entrare illegalmente negli Stati Uniti. Un suo cliente ed amico, Reiner, che vive nel lusso e da tempo ha rapporti con quelli del Cartello, lo ha convinto ad assumere parte in gioco, pur avvertendolo dei rischi e della gente senza scrupoli con la quale avrà a che fare. Ma ormai è deciso e con l'aiuto di un altro losco individuo del giro, Westray, è sul punto di concludere un affare che vale ben 20 milioni di dollari. Le cose però vanno nel modo sbagliato e il carico di droga, contenuto in un' autoclave piena di liquami, viene trafugato da ignoti e per una serie di cause fortuite, il fatto è attribuito all'incolpevole avvocato. E' l'inizio, per lui e i suoi amici-compari, di un turbine di violenza e morte che culmina con la brutale uccisione di Laura, la donna che l'avvocato voleva sposare a breve. Quelli non perdonano. Si sa e lui lo sapeva, ma ormai è troppo tardi e i titoli di coda arrivano su un uomo distrutto dal dolore e a conclusione di un film così scabroso che è meglio non raccontare nei particolari. Anzi è meglio non guardarlo proprio per non rovinarsi l'anima, tanto è il disgusto che può provare gente comune che ogni giorno si alza per andare a lavorare e guadagnare onestamente quei soldi che gli permettono una vita normale. E' un mondo, quello descritto da Ridley Scott, a volte troppo esplicitamente tanto da chiudersi gli occhi, così brutale che è meglio non conoscerne l'esistenza. Se lo danno a Milano scappate di corsa a Palermo e se lo danno a Reggio Calabria fuggite di corsa a Trento. Se invece avete la disgrazia, come è capitato a me di guardarlo su Sky, lasciate l'Italia per un emisfero dove il segnale del suo satellite non possa essere ricevuto. Riprendendo un attimo il controllo, cercando di rimanere sereno sul giudizio, non posso che affermare che Ridley Scott, uno dei miei registi preferiti, colui che mi aveva folgorato con la sua opera prima I duellanti, è in una fase di lento ma costante declino e qui ha, a mio avviso, toppato alla grande. Non tanto come regia ma soprattutto per aver indugiato su temi troppo scabrosi che andavano senz'altro sottintesi. Gli interpreti, fatta eccezione per Brad Pitt in un ruolo secondario e di poco appeal, sono tutti di grande spessore, ad iniziare da Javier Bardem che ormai non stupisce più e da vita all'ennesimo personaggio eccentrico di elevata fattura. Buoni Fassbender e la Cruz, mentre la sorpresa è la sensuale e matura Cameron Diaz, in versione super dark e soprattutto super sexy-virago. Purtroppo per loro impegnati in un film maledetto e veramente fastidioso.
The Counselor
USA, GB 2013
Regia: Ridley Scott
Musiche Daniel Pemberton
con
Michael Fassbender: Avvocato
Cameron Diaz: Malkina
Penélope Cruz: Laura
Javier Bardem: Reiner
Brad Pitt: Westray
Rosie Perez: Ruth
Richard Cabral: figlio di Ruth
Édgar Ramírez: Il prete
Bruno Ganz: commerciante di diamanti
Goran Visnjic: Michael
Rubén Blades: Jefe
Toby Kebbell: Tony
John Leguizamo: Randy (non accreditato)
Dean Norris: L'acquirente
Natalie Dormer: Blond
Donna Air: autista della limousine
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