Giù la testa... hombre!
C allaghan, tenente dei federali, si è infiltrato nella banda di Minnesota Stinky mentre questi tenta di varcare il confine col Messico, quando vengono attaccati e trucidati dalla banda di Testa di ferro che si prende il bottino, le armi e i cavalli, abbandonando i cadaveri, tra i quali il solo Callaghan è in realtà gravemente ferito. Raccolto da un vecchio di buon cuore e curato nella sua casa isolata tra i monti, Callaghan è ora pronto a riprendere la caccia a quei nuovi banditi. Col nome di Macho riesce in poco tempo a infiltrarsi in un ramo della banda, quello originario con Testa di Ferro ancora al comando, visto che dopo l'assalto iniziale, il bottino se l'è preso Butch Cassidy che ha spaccato la banda, portandosi con sé Sundance Kid e altri uomini. Testa di ferro lo cerca per fargliela pagare e gente come Macho, svelta con la colt, è utile allo scopo. Lui è diventato amico del suo braccio destro Buck O'Sullivan e riesce, nonostante il guardingo e malfidato capo, a imporre un suo piano per recuperare il bottino e sfoltire il numero dei pretendenti alla sua spartizione. Le due bande si annienteranno a vicenda e Macho, con Cassidy e Kid in fuga, recuperato il bottino, regola i conti con il coriaceo Testa di Ferro, prima dell'arrivo dei federali con Pinkerton in testa. Seppellito l'amico O'Sullivan caduto nello scontro finale, si accommiata dai federali per chiudere i conti con la coppia dei fuggitivi. I titoli di coda ci impediscono di conoscerne l'esito.
Il fervido Demofilo Fidani, qui col consueto nome di Miles Deem, dirige in piena campagna romana questo western dalla trama slegata, con dialoghi solo a tratti convincenti quanto piuttosto sconclusionati e a dispetto di un cast che nel genere del tempo oserei dire stellare. Come si fa a impiegare Klaus Kinsky in un ruolo che, conoscendo il soggetto, può rivelarsi ambiguo e alimentare curiosità nello spettatore senza però soddisfarla? Impiegandolo in scene marginali e per pochi minuti? Che dire poi della scelta di utilizzare un cattivo storico come Gordon Mitchell alla stregua di un mentecatto che non solo perde il bottino a carte come un bambino a cui fregano le caramelle, ma per tutto il film non si riesce a fargli dire due parole sensate di seguito e solo nello scontro finale possiamo apprezzarlo per quello che è sempre stato al cinema. Jack Betts, col nome di Hunt Powers col quale è noto in Italia, è il primo nei titoli di testa come fosse il protagonista indiscusso della pellicola mentre anche lui è relegato a un ruolo secondario di furbetto con bicchiere sempre pieno e poco altro. Mentre il vero protagonista è Jeff Cameron, il compianto Goffredo Scarciofolo, il cui nome viene dopo molti altri nei crediti iniziali e con lui, in un convincente ruolo da comprimario c'è Benito Pacifico, con il nome di Dennis Colt, che oltre ad essere il maestro d'armi è anche un'ottima spalla. Non si può inoltre tacere sull'infelice scelta di usare nomi arcinoti come quelli di Cassidy e del Kid in questo contesto. Per finire poi qual'è il titolo del film? Giù la testa... hombre! come appare nei manifesti e locandine o l'incomprensibile Taglia doppia per Minnesota Stinky dei crediti iniziali? Ma alla fine a un bel piatto di spaghetti-western si perdona tutto. E poi c'è anche Renzo Arbore in una piccola apparizione, che seppur accreditato all'inizio è di non facile riconoscimento. Un aiutino? E' uno degli impiegati di uno studio notarile.
(Taglia doppia per Minnesota Stinky)
Italia 1971
Regia: Demofilo Fidani
Musiche Coriolano Gori
con
Hunt Powers: Butch Cassidy
Klaus Kinsky: Reverendo Cotton
Gordon Mitchell: Testa di ferro Donovan
Jeff Cameron: Macho Callaghan
Giancarlo Prete: Sundance Kid (col nome di Philip Garner)
Benito Pacifico: Buck O'Sullivan
Luciano Conti: scagnozzo (col nome di Lucky McMurray)
Grazia Giuvi: Saloon-Girl
Enzo Pulcrano: scagnozzo (col nome di Paul Crain)
Pino Polidori: scagnozzo (col nome di Giuseppe Polidori)
Amerigo Leoni: scagnozzo (col nome di Custer Gail)
Pietro Fumelli: Vecchio
Renzo Arbore: impiegato del notaio (col nome di Lorenzo Arbore)
altri
Manlio Salvatori
Alessandro Perrella
Giglio Gigli
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