Il gladiatore di Roma
S otto il dominio del crudele Imperatore Caracalla, l'Urbe, sempre più ebbra di lusso e di potere, era centro di vendette e di complotti, che minacciavano l'integrità dell'immenso Impero Romano.
Caracalla col suo fidato Vezio Rufo tiene Roma nel terrore e chiunque osi opporsi alla sua tirannia, viene sterminato senza pietà. E' toccato alla storica famiglia dei Valerii, trucidati col pretesto di essere cristiani. Solo Valerio, il loro figlio si è salvato, mentre terribile sorte è toccata ai loro servi e schiavi, tra i quali Nisa, figlia del defunto Re di Cilicia e il possente Marcus, anch'egli della Cilicia e fedele al defunto re, al punto da aver giurato di proteggere sua figlia a costo della vita. Sono stati destinati alla costruzione di strade e soffrono sotto la sferza degli aguzzini e il pesante lavoro. Valerio, che è innamorato di Nisa, non riesce nel tentativo di liberarli e la situazione diverrebbe tragica se fortuitamente Marcus non salvasse dall'affogamento Macrino, un senatore romano molto potente. Costui grato li affida all'amico Annio che nella sua tenuta gestisce una scuola gladiatoria, dove Marcus inizia ad allenarsi, mentre Nisa diventa un'ancella della padrona Prisca, moglie di Annio. Valerio prova a riscattare i suoi amici, ma essendo ormai caduto in disgrazia a Roma, non viene esaudito nella sua richiesta e in aggiunta, Astarte, un generale del nuovo re di Cilicia, dopo aver massacrato per suo ordine la vecchia famiglia reale, è alla ricerca di Nisa, unica superstite, ed erede legittima al trono, per ucciderla. Valerio e Marcus tentano una disperata fuga aiutati dai gladiatori che si sono ribellati in cerca della libertà, attirandosi le ire di Annio e del prefetto Vezio Rufo, che si gettano immediatamente sulle loro tracce. Ben presto circondati, vengono catturati dopo un aspro combattimento. Valerio e pochi gladiatori sono riusciti a impossessarsi di alcuni cavalli e sono nuovamente fuggiti. Marcus, Nisa e molti altri sono condannati alla croce e quando la situazione sembra volgere per il peggio, Valerio mai domo, cerca un'ultima disperata sortita gettandosi con i suoi contro i legionari. Per loro fortuna giunge all'improvviso Macrino, nuovo imperatore dopo l'uccisione del crudele Caracalla e pone fine allo scontro. Libera Marcus e tutti gli altri, ridona le terre e i titoli nobiliari a Valerio e vuole che lo raggiungano a corte a Roma, dove dimenticheranno quei giorni tristi ormai passati.
Gordon Scott è perfetto nel genere e tra frustate, catene e sbarre divelte, ne fa fuori a dozzine. Buoni gli altri interpreti, tra i quali si segnala per l'ennesimo ruolo da cattivo il bravissimo Alberto Farnese, con tanti comprimari noti dell'epoca. I ruoli femminili affidati alla bellezza di Wandisa Guida, di Ombretta Colli quasi irriconoscibile se non venissi informato dai crediti iniziali, bellissima nei suoi 19 anni, per finire con la sensuale e tenebrosa Eleonora Vargas. Divertenti quadretti, per finire, con il simpatico Pietro De Vico, il mitico Nicolino di Giovanna la nonna del Corsaro Nero. Chiedere a Mamma Rai che fine ha fatto la serie più amata di noi ragazzi dell'epoca?
Il gladiatore di Roma
Italia 1962
Regia: Mario Costa
Musiche Carlo Franci
con
Gordon Scott: Marcus
Wandisa Guida: Nisa
Roberto Risso: Valerio
Ombretta Colli: Aglae
Alberto Farnese: Vezio Rufo
Gianni Solaro: Macrino
Andrea Aureli: Settimio
Charles Borromel: Annio
Miranda Campa: Porzia
Pietro De Vico: Pompilio
Mirko Ellis: Frasto
Piero Lulli: Astarte
Nando Tamberlani: padre di Valerio
Eleonora Vargas: Prisca
Giulio Calì: vecchio cristiano
Raf Baldassarre: gladiatore
Giulio Battiferri: spia
Miranda Campa: Porzia, madre di Valerio
Pietro Ceccarelli: gladiatore
Pietro Tordi: guardiano
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