Sette donne d'oro contro due 07
N ella capitale si è creato un certo trambusto nel mondo delle opere d'arte antiche. Quadri che vanno all'asta contesi da personaggi a suon di biglietti da mille e che poi vengono rubati ai nuovi proprietari malmenati da loschi figuri. Tutto ruota attorno al non meglio identificato Mr. Barbikian, un armeno appassionato d'arte in apparenza, ma forse è un agente segreto di qualche potenza straniera. Con la sua micidiale pipa usata come una clava e con l'ausilio di un paio di scagnozzi sembra avere la meglio in questa intricata faccenda. Sulle sue tracce c'è però un altro personaggio, l'americano Mark Davis, anche lui interessato a quei quadri e anche lui un probabile agente 07. Non bastassero loro ecco spuntare da diverse parti del mondo, sette donne, sette bellezze che hanno acquistato un quadro ciascuna che poi è stato rubato come tutti. I giornali spiegano il fatto con un eloquente articolo:
Segreto atomico, scoperta internazionale oppure un messaggio di Martin Borman? La spiegazione sta sul retro di un quadro che è in vendita a Roma al mercato di Porta Portese.Il quadro, un Goya trafugato e appartenuto a Hitler, dovrebbe celare nel retro l'indicazione di una mappa con il tesoro che Borman ha nascosto prima dell'arrivo degli Alleati. L'inchiostro simpatico che è stato usato può essere evidenziato con delle sostanze apposite. Ecco perchè i quadri sono stati rubati ed è ormai altrettanto evidente che sei di loro sono falsi e che la mappa è scritta solo in quello vero. Barbikian e Davis dopo le prime scaramucce decidono di allearsi con due delle sette donne con le quali sono legati. Ma la verità è amara, anche se nella ricerca un ritrovamento di un paio di antiche anfore romane li ripagherà degli sforzi compiuti. L'antiquario che ha venduto i quadri è un pazzoide oltre che l'autore di tutte le copie, dalle quali ha saputo ricavare bene creandogli attorno il mito del favoloso tesoro nascosto dai Nazisti.
Pur con tutta la simpatia per il genere e quegli anni, Cascino nella doppia veste di attore, regista e mettiamoci pure sceneggiatore, si rivela un incapace per la goffaggine delle scene di azione tipiche in questi film e per l'avanzamento della trama in maniera contorta e senza senso. Si salvano le bellezze di alcune ragazze, non tutte, e soprattutto gli esterni di Roma anni '60. Fuori città invece si segnalano il Lago di Bracciano, la Cascata delle Marmore e lo splendido Castello di Balsorano con le cime innevate dei monti della Marsica sullo sfondo.
Italia 1966
Regia: Vincenzo Cascino
con
Mickey Hargitay: Mark Davis
Maria Vincent: Marie Dupont
Luciana Paoli: Miranda
Vincenzo Cascino: Barbikian
Nestore Cavaricci: Salvatore
Geoffrey Copleston: antiquario, battitore d'asta
John Loodmere: l'Inglese
le rimanenti cinque:
Patricia Méndez
Paola Mariani
Maruska Rossetti
Rossella Bergamonti
Corinne Fontaine
e tre scagnozzi:
Eric Damain
Giovanni De Benedittis
Guido Marinelli
Ma lo hai guardato sul serio?
RispondiEliminaè un dovere per uno che si occupa di cinema
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