Arrivano i dollari!
N el ridente paesino dei cinque pasti, così chiamato non per i frequenti pranzi e merende quotidiane, bensì per essere il paese dei cinque fratelli Pasti, la vita scorre lenta e tranquilla come in centinaia di paesini uguali dell'Italia Centrale. Se non fosse per le frequenti liti tra questi fratelli, tutto filerebbe via liscio. A turbare ancor più i rapporti familiari, giunge ad ognuno di loro un telegramma dal Sudafrica nel quale si annuncia l'arrivo della zia Caterina, vedova del loro zio Arduino, emigrato laggiù da modesto ciabattino. La cosa scombussola ancor più i fratelli che fanno di tutto per scaricarsi l'un l'altro l'incombenza di dover provvedere ad una vecchietta, povera in canna in aggiunta. E invece arriva una splendida giovane, accompagnata da una matura ma ancor piacente donna in veste di notaio che dovrà aprir loro il testamento del povero zio Arduino ad un anno di distanza dalla sua morte. La prima parte del testamento prevede che le due donne indaghino circa il comportamento dei cinque nipoti, volto a stabilire se nella loro vita stanno macchiando il buon none dei Pasti. E ognuno a modo suo è portatore di qualche difetto o debolezza che mal si concilia con i dettami del testamento. Giuseppe è un taccagno attaccato al denaro in maniera morbosa, Michelino, ragioniere comunale è ossessionato dal tradimento della moglie che relega perennemente in casa opprimendola tutti i santi giorni. Cesaretto è un nullafacente dedito al bere e al gioco, con un passato di fidanzato della moglie di Michelino, oggi sua cognata e motivo di continui litigi col fratello geloso. Alfonso, vedovo di una contessa della quale ostenta il titolo nobiliare pur essendo spiantato, campa firmando cambiali al fratello Giuseppe col quale ha un rapporto burrascoso per i tanti protesti che regolarmente gli procura a scadenza e non vuol saperne di tornare a fare il barbiere come prima per campare, lui è ormai il Conte Alfonso e noblesse oblige. Piero il più giovane, bello e donnaiolo, vive facendo il garagista e flirtando con le ragazze del luogo. Per le due donne non è impresa facile rimettere sulla giusta via i cinque e per riuscirci si sono scambiate i ruoli: la notaia è la zia e la zia diventa la notaia. In questo modo possono agire più liberamente anche se la cosa viene scoperta e dopo divertenti equivoci circa l'ammontare dell'eredità supposta in un milione e mezzo di lire, cifra per altro già cospicua, si scopre che il milione e mezzo è in dollari americani e tutto cambia decisamente in ricchezza da nababbi. Lo zio Arduino aveva scoperto una miniera di diamanti e messo insieme un'autentica fortuna. Ora, fermo restando un terzo vedovile per la zietta, un milione tondo tondo verrà diviso in parti uguali tra i cinque fratelli, oggi riappacificati e contenti. La zia Caterina, conquistata da Alfonso convola a nozze con lui impedendogli però di continuare ad usare il suo titolo nobiliare farlocco ed assumendo nel matrimonio tutte le iniziative di coppia, soggiogando così Alfonso che tuttavia non fa difficoltà ad accettare la nuova e lussuosa situazione. Il giovane Piero invece sposerà la bella notaia Helene dando una svolta decisa alla sua vita da scapolo impenitente.
Girato in realtà a Bracciano, è una commedia divertente dal sapore di una volta con un cast che raccoglie il meglio della comicità di quegli anni. Superbo Alberto Sordi nel dar vita al nobile spiantato con quadretti memorabili passati alla storia. Bravissime le interpreti femminili con Isa Miranda bellissima donna matura ma ancora seducente. Ottimo il resto dei protagonisti con una menzione particolare al grande Turi Pandolfini nel ruolo del fido maggiordomo vessato di continuo dal padrone, finto nobile brontolone.
Arrivano i dollari!
Italia 1957
Musiche Carlo Innocenzi
con
Alberto Sordi: Alfonso
Mario Riva: Cesaretto
Riccardo Billi: Michelino
Nino Taranto: Giuseppe
Sergio Raimondi: Piero
Isa Miranda: zia Caterina
Rita Giannuzzi: Helene Marigny
Turi Pandolfini: il maggiordomo di Alfonso
Piera Arico: Lola
Diana Dei: Clara, moglie di Michelino
Ignazio Balsamo: Ernesto
Rosita Pisano: Rosina, la governante di Giuseppe
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