Le meraviglie di Aladino
S impatica co-produzione di un classico come Aldino e la lampada magica. Diretto da Mario Bava per la parte italiana e Henry Levin, si avvale di un cast di tutto rispetto e sicuro divertimento. Vittorio De Sica nei panni del Genio e Aldo Fabrizi in quelli del Sultano valgono da soli la visione del film. Se poi aggiungi il simpatico Donald O'Connor, quello di Francis il mulo parlante, amatissimo dal pubblico e qui nei panni di uno scanzonato e irriverente Aladino, Terence Hill nel ruolo del bel Principe Moluk, uno stuolo di belle donne e gli effetti speciali di Mario Bava, ecco che passi un paio d'ore in sana allegria. La storia è arcinota, Aladino strofinando casualmente una lampada ne fa uscire un Genio disposto a soddisfare tre suoi desideri prima di liberarsi per sempre dopo anni di prigionia nell'angusto oggetto. Siccome Aladino è inseguito da una torma di malintenzionati ottiene di liberarsi di loro diventando un gigante e tenendo a suo servizio, dopo l'incantesimo, lo spaurito e capo energumeni Omar. Da quel momento il possente Omar seguirà il suo giovane padrone. Insieme finiranno prigionieri nelle mani del Gran Vizir che ha fatto rapire il Principe Moluk affinché non sposi Zaina, la figlia del Sultano perché a sua volta invaghito. Aladino è prigioniero per il fatto di aver chiesto al Genio, come secondo desiderio, di essere ricongiunto alla sua amata Djalma che casualmente si è trovata nella carovana del principe assaltata dai banditi al soldo del Vizir. Anche se senza lampada, Aladino ha una grande inventiva che consente ai prigionieri di creare un diversivo tale da far fuggire il Principe con lo scopo di recarsi dal Sultano, smascherare il complotto del perfido Vizir che lo ha fatto credere morto e riprendersi la sua sposa promessa. Ma il Vizir, nonostante lo smacco può contare su un formidabile esercito col quale attacca Bassora e il Sultano che ora conta nell'aiuto del Principe e futuro genero è disposto a resistere per non cedere sua figlia a quel malvagio. Sarà di nuovo il Genio, fuoriuscito dalla rinvenuta lampada, a fermare l'esercito con fuoco e rocce di sbarramento come ultimo desiderio del suo padroncino, al quale concede di poter mazzolare ben benino il Vizir e consegnarlo legato come un salame al Sultano. E il Genio prima di liberarsi in cielo definitivamente fa provare ad Aladino ed alla sua bella Djalma l'ebrezza del volo su un tappeto volante, col popolo sottostante ad applaudire festoso.
Le meraviglie di Aladino
Italia, Francia, USA 1961
Regia: Mario Bava, Henry Levin
Musiche di Angelo Francesco Lavagnino
dirette da Carlo Savina
con
Donald O'Connor: Aladino
Milton Reid: Omar
Noëlle Adam: Djalma
Vittorio De Sica: Genio
Aldo Fabrizi: Sultano
Michèle Mercier: Zaina
Terence Hill (Mario Girotti): Principe Moluk
Fausto Tozzi: Gran Vizir
Giovanna Galletti: Ostetrica
Adriana Facchetti: Benhai, madre di Aladino
Raymond Bussières: Mago
Alberto Farnese: Capo dei Banditi
Franco Ressel: Luogotenente del Vizir
Vittorio Bonos: Mercante di Lampade
Marco Tulli: Fachiro
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