Il covo dei contrabbandieri
Fritz Lang da maestro qual' è ci regala questo bel film d'avventura e mistero adattando un bel romanzo di J.M.Falkner che ci ricorda tanto Charles Dickens e i suoi Oliver Twist o David Copperfield. Il protagonista è infatti un ragazzino, John Mohune, che si presenta ad un signorotto di un paesino sulla Manica, inviato da sua madre affinché ne abbia cura. L'affettato Jeremy Fox, sotto i cui panni eleganti si nasconde un avventuriero senza apparenti scrupoli, è sulle prime assai restio ad accogliere il ragazzo, che tra l'altro porta il nome degli antichi proprietari del luogo dove adesso lui vive, ma decide di aiutarlo mandandolo a studiare lontano da quel posto. E' evidente che qualcosa di importante deve esserci stato tra lui e sua madre e il sospetto che possa essere suo figlio inizia a serpeggiare nello spettatore. Il ragazzo fugge dalla carrozza che lo stava conducendo all'istituto e ritorna dal signor Fox e la sua caparbietà è tale che conquista l'uomo al punto da farlo restare con lui al castello. Qui scopriremo che da giovane ha veramente avuto una relazione con la madre del ragazzo ma osteggiata dai genitori di lei al punto che Jeremy è stato fatto aggredire dai cani e oggi ne porta orrende cicatrici sulla schiena. Ma ancor più sconvolgente è la scoperta che fa il ragazzo, ovvero che sotto le tombe dei suoi avi c'è un magazzino segreto di merci di contrabbando e che il loro capo è proprio Jeremy Fox. Tanto elegante e forbito nella vita di alta società che conduce solitamente, quanto energico e spietato con quella banda di tagliagole che lui ha saputo organizzare e portare a lauti guadagni. Scoperto dai contrabbandieri, il ragazzino per nulla turbato da quell'imprevisto aspetto, vuole restare con Fox che ormai adora e vede come unico amico. Ma i suoi uomini sono di ben altro avviso e temendo di essere denunciati vogliono eliminarlo trovando però la netta opposizione di Fox che con modi più che energici e risoluti li mette a tacere. La polizia però è sulle loro tracce e Fox si vede costretto a decidere se abbandonare il ragazzo e salvarsi da solo. Tanto più che John ha trovato casualmente nella bara di suo nonno un medaglione contenente uno strano messaggio in codice composto da versetti di noti salmi. I numeri sbagliati su di essi sono la chiave per decifrarlo e che conduce al luogo dove suo nonno, soprannominato Barbarossa, ha nascosto un favoloso diamante. Con questo enorme capitale Fox può allearsi con Lord Ashwood che è in procinto di partire per Rotterdam dove ha commissionato tre potenti navi da adibire alla guerra di corsa sui mari. Un futuro da corsaro per Fox e incalcolabili ricchezze da accumulare oltre all'amore più che sicuro che Lady Ashwood nutre per lui con buona pace del vecchio Milord. Ma in un travolgente finale del quale non sapremo mai l'esatta portata, Fox cerca la sua redenzione, abbandonando la carrozza degli Ashwood ferito dal Lord che poi ucciderà e tornando alla capanna dove aveva lasciato dormiente il giovane John. Gli consegnerà il diamante col quale dovrà ricostruire il castello che una volta appartenne alla sua famiglia e lascia in barca l'Inghilterra ferito, forse mortalmente, per attraversare la Manica. Rivedremo John giocare con una amichetta davanti al cancello del castello che dovrà rimanere sempre aperto per aspettare il ritorno di Jeremy Fox ...
Moonfleet
Stati Uniti 1954
Regia: Fritz Lang
con
Stewart Granger: Jeremy Fox
Jon Whiteley: John Mohune
George Sanders: Lord Ashwood
Joan Greenwood: Lady Ashwood
Viveca Lindfors: Mrs. Minton
Jack Elam : Dama
Melville Cooper : Felix Ratsey
Sean McClory: Elzevir Block
Alan Napier: il pastore Glennie
John Hoyt: il magistrato Maskew
Lester Matthews: Maggiore Hennishaw
Skelton Knaggs: Jacob
Liliane Montevecchi : danzatrice zingara
Richard Hale : Starkill
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