Il fantasma galante
Commedia fantastica e lieve come la neve quando cade e la guardi incantato dalla finestra. Così si può tranquillamente guardare questo film di uno dei maestri del cinema che risponde al nome di René Clair. Murdoch, nel doppiaggio italiano Baldo, Glourie morto in battaglia da codardo è condannato dal padre a vagare per l'eternità nel suo castello scozzese fin quando non costringerà in ginocchio un discendente della famiglia rivale dei McLaggen a pronunciare la frase: "Un solo Glourie può bastonare venti McLaggen". E così ad ogni rintocco della mezzanotte egli appare nel suo castello alla ricerca di un possibile rivale e il tutto tra l'indifferenza, o quasi, dell'attuale squinternato proprietario e della sua arcigna e sdrucita governante. Questi, Donald Glourie, qualche secolo dopo è alle prese con una torma di creditori agguerriti che vogliono veder saldati i propri conti che ormai ammontano alla considerevole cifra di circa 6 mila sterline. L'occasione gli si presenta quando una giovane americana, Peggy Martin, in visita in Scozia si imbatte nel castello e nel giovane proprietario. Essendo la sua una famiglia di arricchiti salumieri convince l'ambizioso padre, Joe Martin, ad acquistare il castello e trapiantarlo pietra su pietra a Sunnymede in Florida dove potranno esibirlo come vanto ed esclusiva dimora. Non hanno fatto i conti col fantasma di Baldo che appare senza incutere alcun timore nella giovane Peggy visto la sua somiglianza con Donald e anzi con modi forbiti riesce pure ad intrattenere la donzella con vecchi indovinelli e galanterie varie. Chi ci resta male sulle prime è invece il corpulento "salumiere" che ripresosi, dopo l'incontro con lo spettro e rassicurato circa le intenzioni non cattive dello stesso, intravede nel fatto uno straordinario veicolo promozionale per i suoi prodotti. Così, una volta rimontato il castello in America, organizza una sontuosa cena alla quale partecipa anche il rivale Ed Bigelow che dal suo canto non vede l'ora di ridicolizzarlo per quella sciocca pretesa di mostrare a tutti il fantasma allo scoccare della mezzanotte. Resterà deluso il povero Bigelow e impaurito a tal punto da Baldo da fargli pronunciare la fatidica frase che può finalmente liberarlo dal suo eterno vagare tra le ombre. Bigelow infatti è l'ultimo erede dei McLaggen in linea materna e il nostro fantasma può finalmente ricongiungersi con suo padre e gli altri avi che lo stanno aspettando. Non aspetta che il matrimonio invece la bella Peggy, dal primo istante innamorata del suo Donald e ricambiata dallo stesso anche grazie al prezioso aiuto del suo antico e galante avo.
GB 1935
Regia: René Clair
Musiche di Mischa Spoliansky
con
Robert Donat: Murdoch Glourie e Donald Glourie
Jean Parker: Peggy Martin
Eugene Pallette: Joe Martin
Elsa Lanchester: Miss Shepperton
Ralph Bunker: Ed Bigelow
Patricia Hilliard: moglie del pastore
Everley Gregg: Mrs. Martin
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