Testa di sbarco per otto implacabili
Alla vigilia dello Sbarco in Normandia, tre infiltrati in divisa nazista, Il tenente Strobel, il prof. Aubernet e un autista, devono individuare il bunker più pericoloso della costa fortificata francese che è l'unico fornito del micidiale congegno in grado di infiammare l'acqua e di conseguenza ogni natante che cercasse di approdare. Chiamate le "Fontane del Diavolo" sono composte da tubi che immettono gran quantità di nafta che viene incendiata per un lungo tratto di mare. Il terzetto riesce a individuare l'obbiettivo ma viene scoperto e il solo tenente riesce a scappare aiutato dalla bella Denise che vive in una fattoria nei pressi della spiaggia ed è un'attiva partigiana. Nel frattempo il Comando Alleato, informato dell'esatta ubicazione, fa scattare l'operazione a lungo preparata per la sua distruzione, che prevede un lancio di parà poco prima dello sbarco. Al comando del capitano Murphy la missione viene interrotta in extremis per sopraggiunte condizioni meteo sfavorevoli. Purtroppo lo stop viene dato dopo che 8 uomini, con il capitano in testa, si sono già lanciati. "Siamo nella merda" è il commento del capitano quando apprende dal tenente Strobel, accorso sul posto per accoglierli, che la missione è sospesa. Ma ormai sono lì e Strobel è in grado di guidarli sull'obbiettivo. Sarà una missione di morte ma il sacrificio loro consentirà agli altri di sbarcare in tutta sicurezza. Il tenente Strobel e un soldato saranno gli unici sopravvissuti e del resto non poteva essere altrimenti, specie per il pubblico femminile, visto che il bel tenentino aveva nel frattempo intrecciato una relazione amorosa con la bella Denise.
Vi racconterei una balla se dicessi che è un bel film. Ma è una delle tante testimonianze del cinema che fu. Quel cinema che sfornava prodotti in serie per riempire tutte le sale dal centro alle periferie e nella massificazione del prodotto la qualità ne risente. A poco giova la "guest star" Guy Madison, invecchiato e arrugginito, diverso da quell'attore che abbiamo apprezzato qui nel blog ne "l'Indiana bianca". Un cast in gran parte composto dai soliti del western nazionale con la bella Erika Blanc unica presenza femminile e il simpatico Max Turilli a suo agio nel ruolo di tedesco come in quello del contadinotto marchigiano parlante dialetto maceratese nelle tante novelle boccaccesche. Si apprezzano i tanti filmati d'epoca sul vero sbarco inseriti qua e là nella pellicola.
Vi racconterei una balla se dicessi che è un bel film. Ma è una delle tante testimonianze del cinema che fu. Quel cinema che sfornava prodotti in serie per riempire tutte le sale dal centro alle periferie e nella massificazione del prodotto la qualità ne risente. A poco giova la "guest star" Guy Madison, invecchiato e arrugginito, diverso da quell'attore che abbiamo apprezzato qui nel blog ne "l'Indiana bianca". Un cast in gran parte composto dai soliti del western nazionale con la bella Erika Blanc unica presenza femminile e il simpatico Max Turilli a suo agio nel ruolo di tedesco come in quello del contadinotto marchigiano parlante dialetto maceratese nelle tante novelle boccaccesche. Si apprezzano i tanti filmati d'epoca sul vero sbarco inseriti qua e là nella pellicola.
Testa di sbarco per otto implacabili
Italia 1968
Regia: Al Bradley (Alfonso Brescia)
con
Guy Madison: Cap. Jack Murphy
Peter Lee Lawrence: Ten. Strobel
Erika Blanc: Denise
Philippe Hersent: Prof. Aubernet
Massimo Carocci: Cap. Ryan
Pierre Richard: Ser. Doss
Max Turilli: Feldwebel Siedler
Renato Pinciroli: padre di Denise
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