Sherlock Holmes e la Donna Ragno
Holmes stavolta finge la sua morte per meglio indagare su una serie di strani suicidi. L'indagine conduce ad una casa da gioco ed alla sua proprietaria, la misteriosa e affascinante Adrea Spedding. Tra Holmes, travestito da Maharaja indiano, con tanto di turbante, e la donna si innesca un abile gioco di mosse e contromosse per riuscire a smascherare l'avversario. Lei, molto abile e intelligente, capisce che solo uno come Holmes può aver fiutato la pista e lo sfida apertamente andando a trovarlo nel suo studio e constatandone la salute florida. Poco prima aveva cercato di ammazzarlo introducendo nella sua camera un pericolosissimo ragno velenoso, una Lycosa Carnivora che col suo veleno provoca lancinanti dolori nelle vittime portandole all'autodistruzione. I malcapitati, precedentemente circuiti dalla bella donna, avevano tutti una polizza vita che lei era riuscita a farsi intestare personalmente o a complici dei suoi delitti. Holmes aveva intuito tutto ed era riuscito ad uccidere il ragno ma qualcuno molto piccolo e immune al suo veleno doveva averlo portato attraverso il condotto di aerazione. E adesso lei, spavalda, nel suo studio con un "bamboccio" spacciato per suo nipote, era lì a sfidarlo e cercando di fargli credere che era il piccolo ad essersi introdotto. Holmes e lo stralunato Watson non hanno nemmeno il tempo di riflettere sulla cosa che la donna abilmente fa gettare dal bambino, nel fuoco del caminetto, quella che sembra una innocua carta del cioccolato che gli ha appena dato. Il denso fumo, tossico e velenoso, che se ne sprigiona sembrano per un attimo avviluppare i nostri, ma Holmes con un disperato ricorso a tutte le sue energie riesce a rompere un vetro e trarre in salvo l'ormai svenuto collega. E' caccia aperta. Scopre che l'unico che può introdurre il ragno in un angusto passaggio può essere solo un minuscolo pigmeo, unico essere umano immune al suo veleno e restringe il cerchio ad un vicino Luna Park. Con Lestrade appostato coi suoi uomini, assistiamo ad uno dei più avvincenti e bei finali della serie con la mitica coppia Rathbone-Bruce. Holmes introdottosi nel covo della banda, un normale tiro a segno in apparenza, è legato e imbavagliato all'interno di una delle tre sagome del gioco: quella di Hitler. Visto il periodo bellico le altre due sagome del gioco sono quelle di Hiro Hito e Mussolini e Watson, per colma ironia della sorte, può essere il giustiziere del suo amico. Infatti ha ricevuto l'ordine di aspettare al di fuori del tiro a segno e per "ammazzare il tempo" decide con Lestrade di tirare a quelle sagome in virtù di un passato di abile fuciliere in India. Colpisce facilmente al cuore le altre sagome mentre quella che contiene Holmes per una serie di abili trovate del regista atte ad accrescere la suspence viene di volta in volta rinviata consentendo al nostro di liberarsi e far catturare l'intera banda.
Ammirato per l'intelligenza della donna che aveva ordito un così perfido crimine sotto agli occhi inconsapevoli di tanta gente, la osserva mentre sottobraccio all'Ispettore si avvia in carcere.
”Ispettore niente manette per lei.”
Ammirato per l'intelligenza della donna che aveva ordito un così perfido crimine sotto agli occhi inconsapevoli di tanta gente, la osserva mentre sottobraccio all'Ispettore si avvia in carcere.
”Ispettore niente manette per lei.”
il finale del film
The Spider Woman
Regia: Roy William Neill
con
Basil Rathbone: Sherlock Holmes
Nigel Bruce: Dott. John H. Watson
Dennis Hoey: Ispettore Lestrade
Gale Sondergaard: Adrea Spedding
Vernon Downing: Norman Locke
Alec Craig: Radlik
Arthur Hohl: Adam Gilflower
Mary Gordon: Mrs. Hudson
Teddy Infuhr: Larry
...il naufragar m'è dolce in questo mar...
RispondiElimina...i mitici Sharlock di Basil sono film che mi riportano ricordi sfumati della mia infanzia...
...vorrei riuscire a vederne qualcuno con mio figlio...quando sarà il tempo.
Grazie Zio Tex
non c'è di che
Elimina;-))