Django sfida Sartana
Dal titolo uno si aspetta chissà quale epico scontro e invece si risolve tutto senza pistole e solo con i cazzotti. Il risultato è di parità e serve ai due contendenti per capire che il vero nemico da battere è un altro. Ma andiamo con ordine perchè il film pur non meritandolo ha tutto il diritto di essere passato per le armi. Django è fuori Tumbstone per porre fine alle malefatte del terribile Corvo, quando in città arriva Sartana con la sua triste fama di svaligiatore di banche. Mr. Singer, il banchiere del posto, incarica un suo dipendente di portargli una somma di 3.000 dollari affinché lasci la città e vada a divertirsi altrove. Sartana scaccia il giovane e rifiuta il suo denaro dicendogli che non ha mai svaligiato banche. Il ragazzo, Steve, è il fratello di Django e purtroppo per lui quel che succede in seguito sarà fatale. Viene ritrovato il corpo senza vita del banchiere Singer e la nipote, ricca proprietaria terriera, è stata rapita. Viene messa in giro la voce che prima di morire abbia sussurrato i nomi di Sartana e del giovane impiegato. Tra l'altro costui conosceva la combinazione della cassa forte che viene rinvenuta vuota e quindi è il maggior indiziato. Viene rintracciato in un bordello e senza tanti complimenti immediatamente impiccato. Lo sceriffo aveva tentato inutilmente di fermare il linciaggio e deve spiegare la brutta faccenda a Django che è rientrato in paese e schiumante rabbia e dolore si mette sulle tracce di Sartana. Dell'incontro di pugilato conosciamo l'esito e i due si mettono insieme quando al cimitero scoprono che la tomba del banchiere è vuota. Django vuole la vendetta e Sartana i soldi e insieme sono una macchina da guerra che non trova ostacoli sul suo cammino. Seguendo le voci che parlano di un ricchissimo gringo appena trasferitosi in Messico, i due arrivano alla fazenda per regolare i conti a modo loro in un finale dove i morti si sprecano. Django libera la giovane donna e con lei ritorna in città sul carro mentre Sartana con i soldi si commiata per un'altra strada. Adesso possono dire giustamente che l'ha svaligiata lui la banca.
Pasquale-William confeziona un modesto prodotto clonando personaggi noti e rendendoli colpevolmente obsoleti in un paesaggio, quello di "buttero-landia" adatto solo a svalutare il genere. Peccato perchè sia Kendall che Ardisson sono ampiamente all'altezza ma circondati da soli figuranti del tutto improponibili anche come comparse.
Pasquale-William confeziona un modesto prodotto clonando personaggi noti e rendendoli colpevolmente obsoleti in un paesaggio, quello di "buttero-landia" adatto solo a svalutare il genere. Peccato perchè sia Kendall che Ardisson sono ampiamente all'altezza ma circondati da soli figuranti del tutto improponibili anche come comparse.
Django sfida Sartana
Italia 1970
Regia, Soggetto e Sceneggiatura:
Pasquale Squitieri con lo pseudo di William Redford
Musiche di Piero Umiliani
con
Luciano Stella (Tony Kendall): Django
Giorgio Ardisson: Sartana
José Torres: El Loco, il muto
Salvatore Billa (John Alvar): Steve
Bernard Faber: Singer
Adler Gray: nipote di Singer
Fulvio Mingozzi: lo Sceriffo
Teodoro Corrà: il Corvo
zio da esperto di film western ti ricordi il titolo di quel film in cui c'è una scena in cui il protagonista (mi pare fosse Klaus Kinsky) spara con una piccola pistola 4 fori quadrati attraverso una forma di pane?
RispondiEliminagrazie
la pistola descritta dovrebbe anzi è
RispondiEliminaperchè il particolare delle 4 cannette la rende unica una
SHARPS PEPPERBOX cal.22 della
Sharps & Hankins Company
4 canne con selettore c'era anche il cal.32 canne lunghe non certo da borsetta
il film mi ricorda Tigrero il bounty
impersonato da KK girato nel gelo di Cortina e San Casciàn di Badia
con gente affamata e pagnotte
con Silenzio (Trintignant) che aveva addirittura una Mauser
modificata a mitraglia
il grande silenzio
ma non sono sicuro
direi però probabile molto probabile
in "Black Killer" le nasconde nei libri
RispondiEliminadeve proprio essere Black Killer ora che mi citate il libero...
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