Sangue caldo
Sheridan City è una cittadina di frontiera, di quelle in mano al prepotente di turno, Dade Holman, che con i suoi scagnozzi tiene tutti in pugno oltre a vantare diritti su gran parte del territorio circostante. Il vecchio e malandato sceriffo non è in grado di mantenere l'ordine e il comitato cittadino capeggiato dal medico e dal maniscalco riconosce in Clint Tollinger, Robert Mitchum, l'uomo adatto a sistemare le cose. Lui è un pistolero capitato in città perchè vuole ricongiungersi alla moglie che l'ha abbandonato per via del suo "mestiere di ripulitore" non sopportando più la violenza e i rischi che il marito corre. Lei dirige in città, in un locale di Holman, un gruppo di ballerine da saloon ed è malvista dalle locali donne "perbene". Clint accetta a patto che si faccia come dice lui, ovvero come è solito operare in casi del genere. Il medico del comitato che lo conosce, avverte tuttavia che lui è da un lato la medicina ma anche peggiore della malattia stessa. E così pur riluttanti e temendo ritorsioni accettano i suoi metodi. Essi prevedono rigide norme circa il divieto di portare armi in città e la chiusura anticipata dei locali pubblici. Questo naturalmente irrita il potente che prova con i suoi in diverse occasioni di eliminarlo senza riuscirci e facendo la sua apparizione finale quando col calessino, che a stento ne contiene le grasse forme, irrompe in città con winchester in mano per farsi impiombare ed espiare così le sue colpe.
Certo uno si aspetta un finale più eroico e movimentato del goffo e improbabile cicciobombo che appare quasi irreale e grottesco, più adatto forse a un finale thriller o horror che un western. Ad ogni modo con questo Clint, che oltre al cinturone, porta una colt aggiunta infilata nella cinta non avrebbe avuto scampo. Un film in bianco e nero del 1955 con un discreto regista, già spalla di Orson Welles come aiuto, che introduce il tema del poliziotto cattivo ma si regge soltanto grazie all'interprete che in quegli anni era da solo una garanzia di buona riuscita. Tra le "girls" del saloon una giovanissima Angie Dickinson non accreditata nei titoli.
Certo uno si aspetta un finale più eroico e movimentato del goffo e improbabile cicciobombo che appare quasi irreale e grottesco, più adatto forse a un finale thriller o horror che un western. Ad ogni modo con questo Clint, che oltre al cinturone, porta una colt aggiunta infilata nella cinta non avrebbe avuto scampo. Un film in bianco e nero del 1955 con un discreto regista, già spalla di Orson Welles come aiuto, che introduce il tema del poliziotto cattivo ma si regge soltanto grazie all'interprete che in quegli anni era da solo una garanzia di buona riuscita. Tra le "girls" del saloon una giovanissima Angie Dickinson non accreditata nei titoli.
Sangue Caldo - Man with the Gun - 1955
Regia: Richard Wilson
con
Robert Mitchum, Jan Sterling, Karen Sharpe, Henry Hull,
Emile Meyer, John Lupton, Barbara Lawrence, Ted De Corsia,
Leo Gordon, James Westerfield
è stato un ottimo diversivo alla soporifera partita del Barca
RispondiElimina;-)
ma mourinho era il cattivo?
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