Il fiume Rosso
Tom Dunson, John Wayne, lascia un convoglio di coloni e con il fidato Groot, Walter Brennan, prende un'altra strada. Nessuno al mondo può fargli cambiare idea, nemmeno la ragazza, che innamorata, vorrebbe seguirlo ma lui, sapendo del duro lavoro che l'attende, non la porta con se. Le dona un bracciale appartenuto alla madre e la bacia lasciando intendere che forse un giorno potranno sposarsi. Lui è diretto nel Texas e vuole passare il fiume Rosso per trovare terre adatte al pascolo, allo scopo di crearsi una mandria sua e diventare allevatore. Giunto al fiume si accorge che dense fumate si levano di lontano e lasciano presagire che gli indiani abbiano attaccato il convoglio. Deve fermarsi per la notte ma col compare tiene entrambi gli occhi aperti sapendo che toccherà anche a loro. Così infatti avviene e il gruppetto di assalitori viene respinto con scariche di fucileria e nell'unico corpo a corpo Tom uccide un indiano che ha al polso il braccialetto della sua ragazza. Le sorprese non sono terminate quando all'alba un giovane orfano, Matthew, scampato al massacro, perché si era allontanato per recuperare una mucca, viene tratto in salvo e portato con loro. Passato il fiume il viaggio prosegue fin quando decidono di fermarsi nel luogo più adatto: una sterminata prateria. Ma arrivano un paio di scagnozzi del proprietario del terreno che abita a circa 600 Km da lì e Tom dice al tizio che come il suo padrone le ha prese dagli indiani, ora quelle terre lui le prende dal suo padrone e lo fredda come questi tenta di estrarre la pistola. L'altro se ne ritorna indietro e minaccia di tornare una volta che il padrone saprà cosa è accaduto. Passano 14 anni, il giovane Matt, cresciuto come un figlio, è bravo a cavallo e svelto con la pistola e a giudicar da Groot anche meglio del patrigno. Groot, Walter Brennan è magicamente invecchiato e il suo doppiatore, Lauro Gazzolo, tira fuori finalmente quella esse sibilante magicamente impressa in tutti gli amanti del cinema. Per Tom è bastata una imbiancatina ai capelli e 7 croci sul campo testimoniano i vari tentativi infruttuosi di riprendersi le terre da parte del vecchio proprietario. Una mandria di circa 10mila capi di bestiame è stata allevata ed è ora di venderla per tirar fuori finalmente del denaro. Vuole portarla nel Missouri dove hanno bisogno di carne e raduna una squadra di cowboys che dovranno farsi almeno 1000 miglia tra mille difficoltà. Lui è stato chiaro con loro e una volta firmato il contratto esige che venga rispettato. Alle prime avversità e seguenti defezioni Tom, profondamente cambiato, usa il pugno duro e si aliena tutte le simpatie dei mandriani che con il figlioccio lo estromettono e proseguono il viaggio cambiando destinazione con la più facile e raggiungibile Abilene nel Kansas. Tom giura a Matt che lo raggiungerà e per lui sarà la fine. Durante il viaggio il figlioccio si innamora di una ragazza incontrata in una carovana di irlandesi e salvata dall'attacco degli indiani. A lei racconta la storia e il suo amore per quel testardo del padre che ha giurato di ucciderlo, anche se lui venderà il bestiame per suo conto e tutto il ricavato lo darà a lui. E così prosegue il suo viaggio e ad Abilene viene accolto trionfalmente dalla popolazione affamata di carne fresca e vende ad un buon prezzo tutte le bestie. Nel frattempo Tess, Joanne Dru, riceve nell'accampamento la visita di Tom schiumante rabbia e ormai vicino alla meta. Lo fa cenare e riflettere sulla sua vicenda e riesce a far breccia sul suo cuore; a Tom manca un figlio e Matt è il figlio al quale avrebbe voluto lasciar tutto. E così giunti ad Abilene i due si scontrano a pugni venendo subito domati dalla bella Tess e con Tom che dice al figlio che è ora di sposarsi e di aggiungere la lettera M vicino alla D nel logo della ditta.
Un bel film, epico, con tante scene di quel lavoro da cowboy che ha reso famoso il west, spazi sconfinati e mandrie da saper gestire in tutte le più svariate situazioni. Ottimi gli interpreti, molti dei quali visti spesso a fianco di Wayne, come Walter Brennan, Harry Carey Jr e Sr e Hank Worden uno dei miei caratteristi preferiti. Montgomery Clift nel suo unico western e Joanne Dru a completare il cast diretti da un grande del cinema, Howard Hawks con musiche di Dimitri Tiomkin. Il doppiaggio da urlo di quegli anni con le inconfondibili voci di Cigoli, Rinaldi, Gazzolo, Christiani, Sordi, Polacco e Carletto Romano su tutti, ne fanno un monumento alla memoria.
Un bel film, epico, con tante scene di quel lavoro da cowboy che ha reso famoso il west, spazi sconfinati e mandrie da saper gestire in tutte le più svariate situazioni. Ottimi gli interpreti, molti dei quali visti spesso a fianco di Wayne, come Walter Brennan, Harry Carey Jr e Sr e Hank Worden uno dei miei caratteristi preferiti. Montgomery Clift nel suo unico western e Joanne Dru a completare il cast diretti da un grande del cinema, Howard Hawks con musiche di Dimitri Tiomkin. Il doppiaggio da urlo di quegli anni con le inconfondibili voci di Cigoli, Rinaldi, Gazzolo, Christiani, Sordi, Polacco e Carletto Romano su tutti, ne fanno un monumento alla memoria.
Il fiume rosso
Red River 1948
Regia: Howard Hawks
con
John Wayne: Thomas Dunson
Montgomery Clift: Matthew 'Matt' Garth
Joanne Dru: Tess Millay
Walter Brennan: 'Groot' Nadine
Coleen Gray: Fen
Hank Worden: Simms Reeves
John Ireland: Cherry Valance
Noah Beery jr: Buster Mcgee
Harry Carey Sr.: Mr. Melville
Chief Yowlachie: Quo
Filmone!!! Grande zio!!
RispondiEliminaCome sai zio non sono amante dei film western ... forse perchè mi ricordano il catechismo ... di cui non sono mai stato un fedele osservante ... ma questo film lo ricordo con piacere ...
RispondiElimina....quindi de 'Gli Spietati' cosa ne facciamo?
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