Duello a El Diablo
Diretto da Ralph Nelson questo western non ha avuto il successo di pubblico che meritava nonostante la storia accattivante e gli splendidi scenari del sud dello Utah come sfondo a un cast di tutto rispetto. Senza parlare delle più che ottime scene di azione di notevole difficoltà e grande impatto visivo. Il sibilo delle frecce e le cadute rovinose da cavallo o dai carri che si ribaltano fracassandosi nel forsennato tentativo di mettersi al riparo dalle furie rosse. Cavalli in velocità che stramazzano colpiti nella finzione e restano a terra intrappolando i loro cavalieri sono da sempre scene di elevato rischio e che richiedono tutta la bravura degli stunt-men più esperti. Insomma ci sono tutti gli ingredienti di un classico western e il solo neo, a mio avviso, è rappresentato dalle musichette scialbe e inadeguate, specie nei momenti di massima tensione, di Neal Hefti. Jess Remsberg è uno dei più esperti scout dell'esercito e viene chiamato d'urgenza a Fort Creel, quando sulla strada rinviene il corpo di un militare torturato e ucciso dagli indiani e subito dopo rinviene una donna in seria difficoltà nel deserto e con un paio di Apache alle costole. Riesce a salvarla e una volta al forte scopre che si tratta di Ellen Grange e che la donna fuggiva dal marito Willard, un commerciante, dal quale era stata ripudiata essendo stata rapita anni prima dagli indiani e liberata anni dopo da un drappello di cavalleggeri. Il Tenente Scott McAllister, vecchio amico di Jess, lo ha convocato per aiutarlo a condurre una ventina di soldati ancora inesperti richiesti come rinforzo a Forte Concho. Tira una brutta aria nella zona, il vecchio capo Chata ha abbandonato la riserva di San Carlos, a suo dire invivibile, ed ha iniziato con una cinquantina di irriducibili Apaches, una guerriglia che sta terrorizzando l'intero sud dello stato. Ma la sorpresa più spiacevole per Jess è in un sacchetto di pelle che contiene uno scalpo indiano appartenuto a sua moglie, una Comanche. Siccome il tenente l'ha avuto dallo sceriffo di Fort Concho egli si dice disposto ad accompagnarli soprattutto per regolare i conti con chi ha commesso quello scempio. Della spedizione fanno parte anche alcuni carri merce, uno dei quali è guidato dal marito di Ellen che ha investito tutto in quel carico nella speranza di guadagnarci una volta a destino. Al seguito pure un ex militare, Toller, che ha un contratto di fornitura cavalli che prevede il loro addomesticamento e strada facendo lavorerà su questo aspetto visto che non ne ha avuto il tempo a Fort Creel. Strada facendo Ellen fugge di nuovo e Jess, venutolo a sapere dall'indifferente marito, si mette ancora sulle sue tracce e la ritrova in un campo indiano con sole squaw liberandola per la seconda volta e con lei anche il piccolo figlio in fasce avuto durante la prigionia dal figlio del vecchio Chata. Costui l'aveva relegata con le donne in attesa di essere seppellita viva nella tomba del figlio, morto nel frattempo in azione, e sepolto sui Monti Mogolloni. Una brutta prospettiva che il coraggioso Jess le aveva evitato salvandola un'altra volta. Un'azione rapida che le donne e i giovani non avevano potuto impedire ma che significava che gli uomini erano tutti all'attacco del convoglio e in superiorità numerica. Così è infatti e Jess riesce a raggiungere i suoi asserragliati dietro ad una duna, facendosi scudo del piccolo nipote del capo e trovando il resto dei soldati con perdite tali da rendere difficile ogni speranza di salvezza. Un caporale mandato a Fort Concho per chiedere rinforzi è stato intercettato e brutalmente torturato e il carro viveri è andato distrutto lasciandoli con la sola acqua delle borracce in un clima rovente. Tocca a Jess tentare una sortita, è l'unico in grado di farlo e l'estrema speranza di salvezza. Il resto degli uomini si attesta in attesa in un canyon senza uscita, il Canyon del Diablo, da dove però ogni tentativo di difesa è vano e gli Apache si divertono con uno stillicidio di frecce che silenziose piombano dall'alto decimando i pochi sopravvissuti. Rapiscono pure Willard, il marito di Ellen e lo sottopongono ad una efferata tortura di modo che le sua urla riecheggino nel canyon per straziare gli assediati. Jess riesce nell'impresa e ottiene il nome dell'assassino di sua moglie dallo sceriffo che l'ha vinto a poker da un commerciante, tale Willard Grange, che si vantava di averla uccisa e scalpata per vendicare la moglie rapita. Pieno d'odio Jess arriva giusto in tempo coi rinforzi per salvare i pochi sopravvissuti e constatare che la vendetta l'hanno già compiuta gli indiani. Willard lo implora di ucciderlo con le poche forze ancora a disposizione e Jess gli dà la colt con la quale si spara. Con Ellen e il piccolo, lui, senza pregiudizi, può rifarsi una vita mentre il vecchio Chata, fiero e indomito, ottiene dalla nuora di abbracciare per l'ultima volta il piccolo prima di tornare scortato dai militari in una nuova e più lontana riserva.
Duel at DiabloUSA 1966
Regia: Ralph Nelson
Musiche: Neal Hefti
con
James Garner : Jess Remsberg
Sidney Poitier : Toller
Bill Travers : Tenente Scotty McAllister
Bibi Andersson : Ellen Grange
Dennis Weaver : Willard Grange
William Redfield : Sergente Ferguson
John Hubbard : Maggiore Novac
Alf Elson : Colonnello Foster
Bill Hart : Caporale Harrington
John Hoyt : Chata
Eddie Little Sky : Alchise
John Crawford : Clay Dean
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