Rita, la figlia americana
Serafino Benvenuti con una passione sfrenata per la musica classica, si è convinto di essere un grande direttore d'orchestra dopo un trascorso nella Banda di Torre Annunziata. Divenuto ricco grazie all'eredità di un redditizio pastificio industriale, il nostro si esibisce con una sua orchestra che dirige davanti ad un pubblico che sebbene sia pagato per farlo, mostra una netta avversione nei suoi confronti, tacciandolo spesso di incapace e inadatto al ruolo. Ma il nostro imperterrito e per nulla turbato, con l'aiuto del fido maggiordomo Orazio, continua imperterrito a scialare il denaro in questa sua grottesca passione. Finché un gruppetto di capelloni che lo infastidiscono con la loro musica moderna assordante, non lega con la sua figlioccia adottiva Rita, fatta giungere dal Cile dopo il gravissimo terremoto del '49. Al pari di altri illustri esponenti del mondo dello spettacolo, Serafino non si era sottratto a quest'opera encomiabile ed aveva adottato una ragazza di 18 anni, Rita Benvenuti, figlia di un italiano emigrato e perito nel disastro. Il maestro pensava di aver adottato una bambina ma se ne era comunque affezionato e aveva subito provveduto ad affiancarle una istitutrice tedesca, Fraulein Greta Wagner, forse parente del grande compositore tedesco, per farle ottenere oltre ad una cultura generale elevata anche una passione per la musica. Cosa peraltro che Rita ha nel sangue anche se è quella moderna che al suo patrigno non piace affatto. Frequenta i giovani dell'adiacente Tomato Club dove si esibisce un quartetto beat e dove si balla e beve come in un locale normale. Il gestore è il giovane Fabrizio Carli che ben presto si innamora di Rita venendone ricambiato e a nulla vale l'acquisto del palazzo dove ha sede il club da parte di serafino per farli sloggiare. Rita si impone decisamente e dopo aver simulato un suo allontanamento da casa per i dissidi paterni, viene raggiunta nel locale dal padre adottivo che per paura di perderla si ammorbidisce al punto da mettersi a ballare con i giovani tipo nonno yè-yè. Performance, la sua, peraltro molto gradita dai giovani che precede la benedizione del rapporto che lega Rita a Fabrizio assicurando ai due innamorati tutto il sostegno e l'affetto per un futuro luminoso.
Un musicarello, come veniva definito all'epoca, dove Rita si esibisce in una serie di sue canzoni, alcune delle quali riscossero un vero successo. Con lei è bello vedere all'opera il gruppo The Rokes molto popolare ed amato in quegli anni del boom della musica beat in Italia. Totò funge da collante senza mai prendere in mano le redini di un film che lo vede ai suoi livelli in poche battute, una delle quali fa ridere solo a pensarci quando, arrabbiato con Rita, le intima: "Vai in camera tua, chiuditi dentro e portami la chiave!" 😍
Un musicarello, come veniva definito all'epoca, dove Rita si esibisce in una serie di sue canzoni, alcune delle quali riscossero un vero successo. Con lei è bello vedere all'opera il gruppo The Rokes molto popolare ed amato in quegli anni del boom della musica beat in Italia. Totò funge da collante senza mai prendere in mano le redini di un film che lo vede ai suoi livelli in poche battute, una delle quali fa ridere solo a pensarci quando, arrabbiato con Rita, le intima: "Vai in camera tua, chiuditi dentro e portami la chiave!" 😍
Italia 1965
Regia: Piero Vivarelli
Musiche Guido Cenciarelli, David Norman "Shel" Shapiro
con
Totò: Maestro Serafino Benvenuti
Rita Pavone: Rita Benvenuti
Fabrizio Capucci: Fabrizio Carli
Lina Volonghi: Fraulein Greta Wagner
Umberto D'Orsi: Orazio
Nino Fuscagni: giovane al concerto
Veronica: Diana
Nino Nini: ufficiale giudiziario
e con
The Rokes
Shel Shapiro
Mike Shepstone
Bobby Posner
Johnny Charlton
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