Caporale di giornata
L a vita di una caserma militare viene messa in subbuglio dall'arrivo di un neonato. Abbandonato nella garitta del posto di guardia, il piccolo aveva con sé un biglietto con su scritto che era "figlio di Felice", ragion per cui si cerca immediatamente di risalire al padre per costringerlo a riparare con le dovute nozze, assumendosi la paternità di quello che sembra a tutti gli effetti un classico "figlio della colpa". Tolto il colonnello che guarda caso si chiama Felice pure lui ma per ragione di età viene ovviamente escluso, restano altri quatto militari con il medesimo nome. Mentre il piccolo viene affidato alle cure non proprio idonee del caporale di giornata Enea Serafini, si interrogano i quattro militari sospettati di esserne padri. Uno è ancora del tutto ignaro di cosa siano i rapporti con l'altro sesso per cui viene scartato mentre un altro, venuto a sapere dell'accaduto sospetta di esserne probabilmente il padre in quanto in un periodo di tempo compatibile con l’età del piccolo, aveva avuto una relazione con una tale Margherita che poi non lo aveva voluto più vedere. Ma ora era disposto a riparare e col permesso dei superiori, preso con sé il piccolo, si era recato all'indirizzo della sua ex ragazza. Lei raggiante di poter sposare l'uomo che l'aveva resa madre prima del matrimonio, si rende però conto che il piccolo che l'uomo ha con sé non è il loro figlio che lei faceva accudire da una balia, ragion per cui lo sospetta di averne fatto un altro con una donna diversa. Chiarito il fatto, il poveretto riconsegna il piccolo alle autorità militari spiegando l'equivoco e facendo ritornare tutto da capo, con un padre da trovare tra due rimanenti che se non confessano resteranno in prigione dove il colonnello li ha reclusi. Per evitare la prigione uno dei due si accolla l'onere della paternità contando di piazzare il piccolo da qualche parte una volta uscito dalla caserma ma con esiti tutt'altro che positivi e buon per lui che la vera madre si ripresenta in caserma furiosa e desiderosa di smascherare il Felice che la mise incinta. Nessuno dei quattro con quel nome viene riconosciuto come padre, mentre con grande sorpresa di tutti la donna lo riconosce nel caporale Enea Serafini mentre le busca sul ring nel campionato interforze tra esercito e marina. La donna, Gelsomina, affidato il piccolo ad un militare gli dà gli interessi a suon di manganello preso in prestito da una della MP. Per quanto ignaro del fatto, l'uomo che era solito dare il nome di Felice, alle incaute ragazze che frequentava, ricorda il rapporto avuto con la donna e ben "felice", stavolta davvero, accetta di sposarla e di crescere quel fagottello che senza saperlo aveva accudito fin dall'inizio come un figlio.
Graziosa commedia d'altri tempi quando il cinema italiano sapeva portare in scena con garbo ed ironia il genere divenuto col tempo "commedia all'italiana". Con Manfredi altri simpatici protagonisti tra cui una irriconoscibile Franca Rame formato vamp e una vulcanica Bice Valori, il cui ingresso nel finale del film è a dir poco scoppiettante culminando con la memorabile sceneggiata sul ring con botte da orbi per tutti i presenti.
Caporale di giornata
Italia 1958
Regia: Carlo Ludovico Bragaglia
Musiche Giorgio Fabor, Aurelio Fierro
con
Maurizio Arena: Felice Fornari
Nino Manfredi: caporale Enea Serafini
Rossella Como: Margherita
Gianni Musy: Felice Corradini
Giampiero Littera: Felice Marcoligo
Walter Santesso: Felice Pavan
Arturo Bragaglia: maresciallo
Dolores Palumbo: la zia di Margherita
Franca Rame: Dorian Greco
Isarco Ravaioli: attendente Rossi
Gisella Sofio: signora del secondo piano
Renato Malavasi: signore del secondo piano
Bice Valori: Gelsomina
Riccardo Garrone: il Tenente
Gianrico Tedeschi: il Colonnello
Aurelio Fierro: infermiere militare Caputo
Andrea Aureli: il Tenente della squadra sportiva
Gino Buzzanca: il Commendator Bianconi
Franco Giacobini: marinaio al centralino telefonico
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