Totò contro i quattro
I nizia male la giornata per l'integerrimo Commissario di Polizia Antonio Sarracino che uscito di casa per recarsi al lavoro, scopre che la sua auto nuova, una FIAT 1100 rosso fiammante, è stata rubata nottetempo. Fa convocare immediatamente tutti i topi d'auto della città e intima loro di riconsegnare subito la macchina se non vorranno un giro di vite che gli stessi vorrebbero scongiurare dato che conoscono tutti i numeri di targa delle autorità cittadine e mai si permetterebbero di rubare una loro auto. Questo in tanti anni di onorata carriera non è mai successo del resto. Come non bastasse il nostro solerte funzionario di polizia si vede irrompere in ufficio il Cavalier Alfredo Fiore che sostiene di essere cornificato da sua moglie con il veterinario e per dimostrarlo ha come testimone il suo pappagallo. Su tutte le furie il commissario lo caccia per arrabbiarsi subito dopo con un funzionario di dogana che gli ha bloccato delle medicine che vengono dalla Svizzera e con le quali risolve un suo problema intestinale che con le tradizionali italiane non riesce a fare. Costui Giuseppe Mastrillo è risoluto a fargli pagare una multa perché nel pacco c'era la dicitura "indumenti personali" che nulla ha a che fare con il vero contenuto. E a nulla valgono le spiegazioni del poliziotto circa la delicatezza di tali informazioni relative a quel particolare farmaco in supposta. Non resta che dichiararsi guerra a vicenda e il commissario saprà prendersi la sua rivincita arrestando l'ispettore reo di portare avanti una doppia attività oltre che di truffa allo Stato per l'esorbitante cifra di circa un miliardo di lire. Nel frattempo l'irriducibile Cavalier Fiore torna alla carica cercando di dimostrare che sua moglie tenta addirittura di avvelenarlo con un bitter che consegna al commissario venendo anche stavolta sbattuto fuori senza tanti scrupoli. Anche il caso del Commendator Lancetti ricattato da un misterioso individuo sembra di difficile soluzione e in attesa del luogo convenuto per pagare la somma convenuta, Villa Borghese, il Commissario è contattato dall'ex Colonnello La Mazza, ora investigatore privato, che ha notato strani movimenti in una villa dove sembrano scomparire molte ragazze che vi entrano. Travestiti da imbianchini i due scoprono che in realtà al suo interno non vi è nessun novello Landru ma semplicemente si sta realizzando un foto romanzo e per di più, per la serie capitano tutte a me, il commissario scopre che il La Mazza altri non è che un evaso dal manicomio al quale danno la caccia. Dovendo recarsi a Villa Borghese, luogo dove avverrà il pagamento del ricatto, ed essendo trafficato da prostitute, il commissario e il suo brigadiere Di Sabato, si travestono da prostitute e riescono ad incastrare il ricattatore che è il cognato della vittima, arrestandolo insieme al ricattato che si è presentato sul luogo convenuto con denari falsi. Ma ad allietare le cose ecco arrivare Don Amilcare, prete del suo quartiere, con la macchina appena ritrovata grazie al suo provvidenziale intervento a suon di ceffoni presso la banda di Pecorino. Il giovane aveva promesso di non ricaderci più e aveva ottenuto dal prete di non essere denunciato, ma visto com'è combinato il commissario in abiti da donna, decide di non rispettare la promessa e di ricominciare la sua attività ladresca.
Dei tanti film girati da Totò, questo è l'unico in cui appare con tutte le sue spalle storiche, pertanto è perentorio vedere e rivedere questo film oltre che conservarlo nel cassetto dei ricordi più preziosi legati al grande artista napoletano e a questi suoi meravigliosi amici.
Totò contro i quattro
Italia 1963
Regia: Steno
Musiche Gianni Ferrio
con
Totò: Commissario Antonio Sarracino
Aldo Fabrizi: Don Amilcare
Peppino De Filippo: Cavalier Alfredo Fiore
Erminio Macario: Colonnello La Mazza
Nino Taranto: Ispettore doganale Giuseppe Mastrillo
Carlo Delle Piane: Pecorino
Mario De Simone: agente Spampinato
Ugo D'Alessio: brigadiere Di Sabato
Nino Terzo: agente Pappalardo
Mario Castellani: Commendator Lancetti
Pietro Carloni: suo cognato
Rossella Como: sua moglie
Dany París: Jacqueline
Ivy Holzer: signora Durant
Luciano Bonanni: il ladro anziano
Piero Gerlini: un passante
Gianni Baghino: Gratta
Fortunato Arena: un suo complice
Consalvo Dell'Arti: il dottore
Gregorio Wu: il maggiordomo cinese
Sergio Corbucci: automobilista che va a prostitute
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