Il medico e lo stregone
F rancesco Marchetti, giovane medico condotto, è stato inviato nello sperduto paesino di Pianetta tra i monti avellinesi, dove la gente molto superstiziosa e che non ha mai visto un medico, si affida alle cure del guaritore Don Antonio, molto apprezzato dalla popolazione perché risolve non solo problemi di corpo ma anche di cuore. Ne sa qualcosa Mafalda, sorella del sindaco, che aspetta da anni il ritorno del suo Corrado dal fronte russo e versa a Don Antonio cospicue cifre mensili per farsi rincuorare sullo stato di salute del suo caro, lontano si, ma ancora vivo a suo sentire dal pendolino. Questi si avvale di sua nipote Clamide e di Scarrafone, un fedelissimo aiutante tuttofare. Ovviamente con l'arrivo del medico le cose si complicano per lui e i suoi filtri adatti ad ogni scopo e, anche se il Marchetti incontra numerose difficoltà nel farsi accettare, Don Antonio sa che ben presto dovrà capitolare. Così architetta un colpo basso a suo danno facendo credere alla popolazione che un tale, finto ammalato e d'accordo con lui, è solo grazie alle sue cure che si è ristabilito, mentre con quelle del medico andava peggiorando di giorno in giorno. E' un duro colpo per il Marchetti che come non bastasse si ritrova in preda ad una colica lancinante. Ma capita a proposito per scoprire le malefatte del ciarlatano contro cui si è messo. Infatti Pasqua, la domestica che il comune gli ha messo accanto, innamorata e trascurata da lui, gli propinava gocce di un elisir d'amore commissionato a Don Antonio e non vedendo risultati, nell'ultima "capomilla" preparata al dottore, gliene aveva messo l'intero flacone, col risultato di una dolorosa colica addominale. Un’occasione propizia per il povero Marchetti di denunciare ai carabinieri l'accaduto, con Don Antonio che si vede convocato in caserma anche per altri fatti. Anche Mafalda lo aveva tirato in ballo per il lungo esborso di soldi nel tentativo di riabbracciare il suo Corrado, ma ora che il redivivo era tornato al paese, sposato con un'altra e pieno di "buffi" solo per chiedere denaro, per lei stavolta era morto sul serio e nulla importava più. Così Don Antonio riesce a cavarsela ma ha perso la fiducia dei popolani a favore del nuovo dottore che addirittura salva sua nipote Clamide, implorato da lui stesso, da un tentato suicidio. Per Don Antonio è giunta l'ora di lasciare il paesino mentre il dottore, che voleva andarsene a sua volta, è ora saldamente nel suo ambulatorio a vaccinare finalmente la popolazione e al suo fianco c'è una raggiante Pasqua, diminutivo di Pasqualina, a dimostrazione che almeno con loro il filtro ha funzionato.
Divertente commedia su un' Italia rurale del dopoguerra che è un affresco di un periodo storico nel quale questo tipo di credenze, specie nei paesi era molto diffuso e difficile da sradicare. Monicelli dirige nell'incanto di luoghi e persone comuni della strada, un cast stellare che eccelle in bravura e simpatia e dove Alberto Sordi ha una particina finale, nei panni del fantomatico e tanto atteso Corrado, che sa rendere così "fedendone", come solo lui con la sua straordinaria mimica facciale poteva fare.
Italia 1957
Regia: Mario Monicelli
Musiche Nino Rota
con
Vittorio De Sica: Don Antonio Locoratolo
Marcello Mastroianni: Dott. Francesco Marchetti
Carlo Taranto: Scarrafone
Lorella De Luca: Clamide
Marisa Merlini: Mafalda
Gabriella Pallotta: Pasqua
Virgilio Riento: Umberto
Alberto Sordi: Corrado
Ilaria Occhini: Rosina
Riccardo Garrone: il brigadiere dei Carabinieri
Gino Buzzanca: il sindaco
Franco Di Trocchio: Vito
proprio oggi ci ha lasciato Riccardo Garrone sulla soglia dei 90 anni di una vita spesa nello spettacolo RIP
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