Humandroid
J ohannesburg è sempre più preda di una dilagante criminalità e per arginarla e tentare di porvi fine, le autorità hanno dotato le forze di polizia di efficientissimi robot in lega di Titanio dotati di una propria intelligenza artificiale, in grado di far loro adottare le misure necessarie in missione, riuscendo a distinguere i criminali dai cittadini e sempre in squadra con agenti umani ai quali fanno da scudo e sostituiscono nelle situazioni più critiche. Sono stati necessari pesanti investimenti di denaro e l'azienda che li produce, la Tetravaal, dispone di una chiavetta tenuta sotto stretta custodia e utilizzata per riprogrammare i robot danneggiati in azione ma ancora aggiustabili, oltre naturalmente per quelli di nuova fabbricazione. Chiamati in gergo Scout, questi robot sono il frutto del lavoro dell'ingegner Deon Wilson che ha appena completato un nuovo e sofisticato software, in grado di emulare la coscienza umana e far divenire un robot senziente. Per questo vuole provarlo subito sullo Scout 22, un'unità che ha riportato in azione danni irreparabili e quindi destinato alla rottamazione. Può essere rimesso in piedi ma è ammaccato al punto che la sua batteria non può essere sostituita, per cui il suo utilizzo è a tempo, ma quanto basta a Deon per testate il suo nuovo software. Ma un terzetto di balordi, convinti che i robot possono essere disattivati a distanza, individuano su internet Deon, il loro creatore e lo rapiscono mentre trasportava il suo robot sperimentale. La malavita è alle corde per colpa loro e i tre, che debbono una ingente somma ad una banda rivale, hanno studiato questo piano per contrastare i robot e mettere a segno indisturbati un colpo che frutterà milioni assaltando un trasporto valori. Forzano Deon ad assecondarli nonostante questi cerchi di spiegar loro che non è possibile farlo, e allora pretendono da lui che addestri il robot a diventare un criminale per aiutarli nel colpo che stanno per fare. Il robot, a cui è stato dato il nome di Chappie, sembra un bambino che deve imparare tutto e Deon, che gli ha fatto capire di essere il suo creatore, vorrebbe che non facesse cose cattive, come rubare o uccidere. Tuttavia il robot apprende in fretta e quando Ninja, che lui chiama “papi”, il capo della banda, gli fa capire che ha i minuti contati e che servono tanti soldi per comprare un nuovo corpo per lui, ecco che accetta di aiutarli nella rapina. Lui vuole bene a papi, ma di più a "mami", Yolandi, la donna di Ninja con la quale ha passato momenti di grande tenerezza, coccolato come una mamma fa col suo bambino. Alla Tetravaal intanto l'ingegnere Vincent Moore che ha il suo progetto fermo per eccessivi costi - il suo gigantesco robot Moose è di difficile impiego nelle aree urbane - ottiene di entrare in azione con la sua "creatura", quando le immagini TV mostrano lo scout in azione nell'assalto al furgone portavalori. Per di più ha sabotato tutti gli altri scout in servizio con un software, gettando la città di nuovo in balia della criminalità. Il Moose è guidato da lui a distanza, a differenza degli scout ma è dotato di armi pesanti e può volare consentendo a Vincent di prendersi la sua rivincita dopo aver tanto invidiato Deon. Quest'ultimo viene gravemente ferito nello scontro tra bande e il Moose ma Chappie entra in azione ed elimina il gigantesco avversario che ha anche colpito a morte "mami" Yolandi e di corsa contro il tempo porta Deon nel suo laboratorio, dove riesce a trasferirne l’intelligenza in un robot nuovo prima che muoia e prima di trasferire a sua volta la sua. Entrambi in corpi di robot si daranno da fare per trovarne un altro su cui trasferire l'intelligenza di "mami", esportata su una chiavetta da Chappie nei momenti felici trascorsi con lei nel loro covo. Lasciati i loro corpi mortali possono vivere per sempre con Chappie e tutti e tre con le loro coscienze verso un nuovo capitolo che non mi vedrà spettatore.
La fantascienza è resa al massimo con la moderna grafica computerizzata ma deve pur sempre basarsi su basi concrete e non certo su quella fragilissima di questa trama, dove si assiste ad un'evoluzione di un robot assolutamente improponibile; da bambino timido che gioca con una paperella di gomma a super scienziato in un amen, non si fa certo un gran favore ai cultori dell'intelligenza artificiale. Aridatece Robocoppe!!!
Chappie
Stati Uniti, Messico, Sudafrica 2015
Regia: Neill Blomkamp
Musiche Hans Zimmer
con
Dev Patel: Deon Wilson
Hugh Jackman: Vincent Moore
Sigourney Weaver: Michelle Bradley
Jose Pablo Cantillo: Amerika
Yolandi Visser: Yolandi
Watkin Tudor Jones: Ninja
Brandon Auret: Hippo
Johnny Selema: Pitbull
Maurice Carpede: Capo della Polizia
e con
Sharlto Copley: Chappie
Come District 9, anche questo Film divide gli spettatori in chi è entusiasta e chi pretendeva di più.
RispondiEliminaIo sono nel primo gruppo, il film, pur ripercorrendo dei passi di altri must del passato (tra cui Robocop, dal quale è stato anche copiato il Titano), mantiene un linea del tutto originale.
Anche l'intelligenza artificiale è resa molto umana e rappresenta la metafora della prima generazione del nostro mondo, che sta crescendo in uno scenario semi-apocalittico, tra ISIS e omicidi di massa. Il bene ed il male spesso si confondono e sono divisi da linee tanto sottili da scomparire in alcuni momenti del film, tanto che ciò che è male è anche bene e viceversa.Ecco quindi che deve prevalere il nostro "io" più profondo, la nostra coscienza, soprattutto nelle situazioni difficili.
Il Film, a mio modo di vedere, è molto profondo ed anche il finale è tutt'altro che scontato, tanto da lasciare sorpreso persino il più scettico...senza voler fare spoiler-aggio..evito di aggiungere altro.
In definitiva un film riuscito, divertente ed a tratti commovente.
Il film poteva essere studiato meglio dal punto di vista della credibilità... non si è mai visto un bambino IA tanto scevro di contenuti e poi in poco tempo un super genio del lampada ...
RispondiEliminaHai forse dimenticato il commovente IA...dove le intelligenze artificiali venivano create per colmare i vuoti dell'umanità...
RispondiElimina...il bambino, programmato per essere sempre bambino che cerca la sua mamma per tutta la sua esistenza...
...sicuramente Humandroid si rifà anche a quel film e sicuramente i registi (Spielberg in IA e Blomkamp in questo Humandroid) cercano di farci portare lo spettatore a pensare che quando la macchina è in grado di avere sentimenti, come soffrire, essere felici, avere paura, ecc... diventa in tutto un essere umano... tranne che per la composizione chimica-molecolare.
interessante!
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