La battaglia di Maratona
F ilippide ha appena vinto i Giochi Olimpici e tra gli onori a lui tributati, il popolo lo ha voluto al comando della Guardia Sacra a protezione delle libertà individuali degli Ateniesi. Possente ma poco incline alle armi, egli predilige la vita dei campi, dai quali proviene, in luogo della città dove prevalgono molto spesso logiche politiche e interessi personali. Ha conosciuto Andromeda, figlia dell'Arconte Creuso e promessa in sposa al ricco Teocrito ma se ne è allontanato credendola complice del complotto che suo padre e Teocrito stanno ordendo a favore dell'esule Hippia, che ha stretto alleanza con il Re di Persia Dario, allo scopo di governare Atene all'indomani della conquista persiana. Non c'è tempo per amareggiarsi della scoperta, che Dario è prossimo allo sbarco e bisogna andargli incontro alla piana di Maratona. Il leale e coraggioso Milziade, comandante delle forze ateniesi, si opporrà a lui nella speranza di rallentarne l'avanzata, vista l'inferiorità numerica di uno a dieci. Filippide dovrà cercare di convincere gli storici rivali Spartani ad unirsi nella lotta, perché è in gioco il destino di tutta la Grecia. Riuscirà nell'impresa di coinvolgere gli spartani in aiuto a Milziade, mentre lui con la Guardia Sacra fermerà uno sbarco persiano al Pireo, escogitando efficaci sbarramenti in mare ed attaccando con due navi la flotta nemica. Esigui come numero non avrebbero potuto resistere a lungo, se Milziade e gli Spartani non fossero stati repentinamente di ritorno dopo la vittoriosa battaglia di Maratona. Filippide ha strappato Andromeda dalle grinfie di Teocrito, ha seppellito la spada e, abbracciato a lei, può incamminarsi felice verso un aratro e due mucche, simboli della vita agreste che li attende.
Ottimo film tra storia e fantasia, con un ricco cast e tante scene di massa di buona fattura, specie quelle subacquee di rara efficacia anche oggi a distanza di anni. Steve Reeves, re indiscusso del peplum made in Italy è ancora oggi una spanna sopra ai vari moderni emuli del genere ancorché sorretti dalla grafica computerizzata. Mario Bava che nei crediti iniziali è associato agli effetti speciali, risulta essere se non il regista, senz'altro colui che ne ha terminato le riprese. Mistero circa il nome di Bruno Vailati dato come regista e di Jacques Tourneur che invece è al timone nel film da me visto. A dirimere in parte la questione ha provveduto recentemente mamma Rai a trasmetterlo in un ciclo dedicato a Mario Bava attribuendogliene la regia.
Italia, Francia 1959
Regia: Bruno Vailati, Jacques Tourneur, Mario Bava
Musiche Roberto Nicolosi
con
Steve Reeves: Filippide
Mylène Demongeot: Andromeda, figlia di Creuso
Sergio Fantoni: Teocrito
Daniela Rocca: Karis
Alberto Lupo: Milziade
Daniele Vargas: Dario, Re di Persia
Ivo Garrani: Creuso
Sergio Ciani: Euro
Miranda Campa: domestica di Andromeda
Anita Todesco: amica di Andromeda
Franco Fantasia: Senatore
Gianni Loti: Teucro
Philippe Hersent: Callimaco
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