Perché uccidi ancora
S teve McDougall è stato costretto a disertare dall'esercito per vendicare suo padre, brutalmente ucciso in una faida con la famiglia del vecchio Lopez. Costui ridotto a vivere sulla carrozzella in uno scontro col vecchio McDougall, si è preso la sua vendetta catturandolo e sparandogli a bruciapelo dopo averlo legato ad un albero. 17 colpi di pistola, uno per ciascuno dei suoi uomini, con lui a sparare per primo. Col figlio Manuel e un nutrito numero di uomini, gestisce il potere nella zona arricchendosi nel traffico di armi col vicino confine messicano. In paese nessuno osa contrastarlo se non verbalmente col vecchio ma coraggioso Sam, il becchino che è anche l'unica autorità di un villaggio senza legge e ormai senza speranza. Ma adesso Steve è tornato e i Lopez si sono subito organizzati per dargli il benvenuto. Un primo gruppetto tenta di sorprenderlo al cimitero col risultato di aumentarne la popolazione e incrementare vorticosamente il giro di affari del vecchio Sam che ora può gongolare. Infatti il crudele Manuel finisce tra i suoi clienti dopo un duello con Steve culminato ad un attacco al suo ranch finito anch'esso miseramente. Lopez padre è furibondo e per questo assolda Gringo e i suoi uomini alo scopo di chiudere definitivamente i conti. Ma questi, un feroce pistolero, perde dapprima il fratello e alcuni dei suoi che spavaldamente avevano affrontato Steve nel saloon e poi elimina il vecchio Lopez prendendosi tutto il suo denaro e scappando con Judy, la sorella di Steve, tenuta come scudo in ostaggio. Steve, che ha anche i suoi ex commilitoni alle calcagna, insegue Gringo e dopo una furiosa sparatoria lo uccide con gli ultimi uomini rimastigli. Judy è libera e lui può consegnarsi ai militari che hanno nel frattempo appreso i suoi motivi e scoperto il lavoro di pulizia che lo stesso ha compiuto, debellando un traffico di armi estremamente pericoloso per il suo Governo, che saprà essere indulgente e lasciarlo tornare in breve tempo al suo ranch e alla amata sorella.
Girato in Spagna non si avvale tuttavia di esterni convincenti che vanno di pari passo con gli interni alquanto poveri se non addirittura raffazzonati. Ha dalla sua però un Top Player del genere quale era Anthony Steffen, alla nascita a Roma nel '29 come Antonio De Teffè Von Hoonholtz, figlio dell'allora ambasciatore brasiliano nella capitale. Django, Sabata, Ringo e Garringo sono lì a ricordarlo come uno dei più amati volti di un genere nostrano che spopolava in tutto il mondo. Tra gli altri noti caratteristi del tempo una menzione alle due donne del film: la nostra Ida Galli, la bionda Evelyn Stewart e la mora Gemma Cuervo, che seppur in un ruolo secondario rispetto alla prima, vince a mio avviso alla grande in sensualità.
Italia, Spagna 1965
Regia: José Antonio de la Loma, Edoardo Mulargia
Musiche Felice Di Stefano
con
Anthony Steffen: Steve McDougall
Evelyn Stewart: Judy McDougall
Franco Pesce: Sam il becchino
Aldo Berti: Gringo
Gemma Cuervo: Pilar Gomez
José "Pepe" Calvo: Lopez
Hugo Blanco: Manuel Lopez
José Torres: scagnozzo di Lopez
Giovanni Ivan Scratuglia: scagnozzo di Lopez
Luis Induni: Lewis McDougall
Ignazio Spalla: Rojo
Franco Latini: Oliveras
Lino Desmond: il fratello di Gringo
Stelio Candelli: il Tenente
e con
Willy Colombini
Armando Guarnieri
Aysanoa Runachagua
Sergio Sagnotti
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