La furia dei Kyber
R epressa con crudeltà, la rivolta indiana sembra ormai agli sgoccioli. Solo il fantomatico e carismatico capo Tantiah può ancora sperare di sollevare la popolazione così duramente colpita dalle giacche rosse inglesi. Lui vorrebbe scomparire per evitare altri spargimenti di sangue, ma il suo fanatico luogotenente Tanauduriam, ha compiuto il rito della Spada Sacra immersa nel sangue di un agnello e riposta nelle braccia della Dea Kalì. Questo significa guerra senza quartiere, in attesa che giungano a dar loro manforte, le bellicose popolazioni dei Kyber dalle montagne. Per questo si rende necessaria una spedizione con pochi uomini in grado di raggiungere il covo dei ribelli e catturare il loro capo, mentre una squadra più consistente, sotto la guida del Maggiore Castlewright, resterà nascosta nei pressi per sferrare l'attacco decisivo in caso di fallimento della missione. Della prima squadra fanno parte il capitano Miller che la comanda e il tenente Cullen, oltre a un paio di sottufficiali e pochi soldati. Tra i due non scorre buon sangue per i metodi del capitano, ritenuti disumani dal tenente con conseguenti duri scontri verbali su decisioni crudeli assunte durante la missione, seguiti da duelli di spada interrotti solo dall'incedere degli eventi. Dopo essere riusciti a rapire il capo Tantiah, sono costretti a fuggire dopo essere stati scoperti perché traditi dal servo Timul. Oppongono una fiera resistenza ma non avrebbero vita lunga contro le soverchianti forze nemiche. Non resta che tentare di impossessarsi della spada riposta nelle braccia della Dea che secondo una credenza comune, farebbe cessare ogni ostilità, perché la Dea se non fosse d'accordo fulminerebbe colui che tenta impunemente di prenderla. La cosa riesce ma il capitano Miller è ostinato nel continuare una guerra personale e perirà in un finale, dove l'arrivo provvidenziale dei nostri, trarrà in salvo il tenente Cullen. Con lui è rimasto in vita il loro capo Tantiah, anche lui stanco della guerra e desideroso di pace, i due volti buoni delle opposte fazioni e Cullen lo lascia partire compiendo un gesto di grande sensibilità umana e tale da farsi amare perdutamente da Surama, la figlia di Tanauduriam, che nel corso della missione aveva più volte salvato dalla ferocia razzista del suo capitano.
Risultato mediocre per un film dalla trama scialba e dagli interpreti tra i meno espressivi del cinema, con un solo punto a favore negli esterni sconosciuti del finale tra grotte e cascate che in parte ne celano l'esistenza. Bei luoghi dei quali sarebbe il caso di conoscerne il nome.
La furia dei Kyber
Italia, Spagna 1970
Regia: José Luis Merino
Musiche Giorgio Fabor
con
Peter Lee Lawrence: Tenente Cullen
Alan Steel (Sergio Ciani): Capitano Miller
Carlos Quiney: Tantiah
Carina Monti: Surama
Antonio Mayans: sutra Timul
Pasquale Basile: sergente Wilkins
Nello Pazzafini: Tanauduriam
Mariano Vidal Molina: Maggiore Castlewright
e con
Kristina Galbo
Luis Marín
Pasquale Simeoli
Lilli Carati (1956-2014) ci ha lasciati dopo lunga malattia.
RispondiEliminaRiposi in Pace