Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il mare dei mostri
C ampo Mezzosangue è la meta di quattro ragazzini semidei rincorsi da feroci ciclopi. Percy ricorda perfettamente quei momenti di terrore e il sacrificio della giovane Thalia, figlia umana di Zeus, per consentire loro di mettersi in salvo. Ma la sua morte non è stata vana, suo padre Zeus l'ha trasformata in un possente albero che impedisce a chiunque di penetrare nel vicino campo dei semidei, creandogli tutt'intorno un invisibile barriera di energia. E' passato del tempo ed oggi sono in gran parte giovanotti prestanti che si allenano quotidianamente con il ricordo fisso della giovane Thalia, che alimenta nel suo stato vegetale la barriera che li protegge. Percy ha sconfitto Luke, figlio di Hermes e pericoloso ladro di fulmini, coi quali voleva annientare gli dei. E' da poco rientrato al campo quando si vede arrivare un giovane ciclope, Tyson, che essendo anche lui figlio di Poseidone è in pratica suo fratello. Ma la sorpresa è subito interrotta dall'irruzione di un possente toro della Colchide che ha inspiegabilmente superato la barriera. Una diavoleria meccanica in grado di sputare fuoco e dai cui ingranaggi fiammeggianti, prendono forma le più varie e distruttive armi. Ma Percy ha la spada donatagli da suo padre Poseidone, dall'ingombro minimo; quando non serve la può tenere in tasca come fosse una penna a scatto. Ma una volta brandita per quello che è, non c'è toro meccanico della Colchide che possa resistergli. Con quello che costano i tori della Colchide poi. Infatti così si lamenta il redivivo Luke con Percy. C'è lui dietro al fattaccio. Ha avvelenato l'albero che custodisce le spoglie di Thalia, che morendo non alimenta più la barriera energetica attorno al campo e non basta. Stavolta il discolaccio di Hermes, che è sopravvissuto allo scontro precedente, ha in animo di mettere insieme una squadretta di mezzosangue scontenti dei loro padri divini per fargliela pagare ai genitori. Vuole risvegliare Crono, fatto a pezzetti per il suo vizio di mangiar figli, dai suoi tre rampolli più forti: Zeus, Poseidone e Ade. Per questo ha bisogno del Vello d'Oro in grado di guarire ogni cosa al suo contatto. Ma anche Percy e i suoi lo vogliono per guarire l'albero di Thalia e ripristinare la barriera. Quindi oltre a battersi tra loro, i nostri, dovranno vedersela con Polifemo che custodisce il sacro Vello in un'isoletta sperduta nel Triangolo delle Bermude, che con vezzo ammirabile ha trasformato in un parco giochi per non si sa bene chi. Sembra sia stata Circe ad indurlo a tale investimento, tanto che lui l'ha chiamato Circelandia. Arrivarci tra l'altro non è semplice perché finisci quasi sempre nello stomaco di Cariddi, al cui interno già solo i miasmi basterebbero ad ucciderti, per tacere degli acidi. Ma Percy può contare sull'aiuto di Clarisse, figlia di Marte che ha scovato in quella terribile pancia, una vecchia cannoniera sudista il cui equipaggio, composto da zombie, si dice pronto ad eseguire i loro ordini. Così sparano alcuni colpi di cannone in una parete dello stomaco per rendersi indigesti ed approfittare del varco per uscire di nuovo in mare. Una volta sull'isola va da sé che abbindolare uno come Polifemo è cosa da ragazzi, un po' più difficile invece vedersela con Luke che spunta fuori sempre quanto meno te lo aspetti. Catturati e preso loro il Vello, ecco posarlo sulla tomba di Crono per vederselo resuscitare enorme e dall'aspetto di lava incandescente. Mal gliene incorre perché Crono affamato più che mai se lo pappa in un baleno e chi può fermarlo adesso se non il solito Percy, che con la sua spada squarcia il petto incandescente di Crono riducendolo in piccolissimi pezzetti che ritornano buoni buoni nel sarcofago da dove provenivano. Luke è stato vomitato ed è finito dritto nella caverna di Polifemo che esulta per la inaspettata cena, anche se sicuramente Luke scapperà fuori nella prossima puntata. Il satiro Grover, anche lui pappato sulle prime, può invece abbracciare i suoi amici che verificano subito la potenza del vello sulla loro amica Annabeth, saggia figlia di Athena, che è stata avvelenata da una Manticora, animale mitico e a me caro, per via dell'omonima casa discografica nella quale pubblicavano i loro album i miei amatissimi Emerson, Lake & Palmer. Ebbene il Vello funziona e Annabeth ritorna in vita per riscontrarne gli stessi effetti, una volta giunti al campo, sull'albero e su Thalia stessa che viene aiutata a rialzarsi e alla quale si dovrà raccontare quanto è successo nel frattempo. Cosa che non vorrei mai toccasse a me.
Tanti gli effetti che ne rendono gradevole la visione in un'oretta e mezza che passa velocemente e, dulcis in fundo, in mezzo a tanti dei, la ciliegina sulla torta la mette il regista Freudenthal che di nome fa Thor.
Percy Jackson: Sea of Monsters
Stati Uniti 2013
Regia: Thor Freudenthal
Musiche Andrew Lockington
con
Logan Lerman: Percy Jackson
Brandon T. Jackson: Grover Underwood
Alexandra Daddario: Annabeth Chase
Douglas Smith: Tyson
Leven Rambin: Clarisse La Rue
Jake Abel: Luke Castellan
Paloma Kwiatkowski: Thalia Grace
Grey Damon: Chris Rodriguez
Stanley Tucci: Mr. D
Nathan Fillion: Hermes
Sean Bean: Zeus
Anthony Head: Chirone
Mary Birdsong, Yvette Nicole Brown e Missi Pyle: le Graie
Robert Maillet: Polifemo
Derek Mears: Ciclope
Daniel Cudmore: Manticora
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