La grande bellezza
L a grande bellezza... già, la grande bellezza. Dopo aver visto il film uno potrebbe pensare a Roma e a tutte le sue meraviglie... o alla situazione italiana e di come siamo diventati negli ultimi tempi. A parer mio la grande bellezza non è altro che una grande tristezza. Per carità, non sono venuto per commentare il film, beh, più tardi cercherò di dare qualche giudizio, ma è quel senso di vuoto che traspare dal film e che si riempie con un altro vuoto. La storia di Gep Gambardella, destinato da una vita dedicata all'arte, alla sensibilità e andata persa tra feste notturne, bordelli e amicizie fittizie. Di tanto in tanto, in mezzo a tutto questo circo, la vita riaffiora e certi colpi restano duri da digerire anche per chi fa parte di una certa elite. A tutto questo vuoto Gep prova a rispondere riprendendo il vecchio circo ma, insoddisfatto, cerca di recuperare quel suo lato spirituale che ormai sembra perduto. Purtroppo anche quando cerca di riabbracciare la sua anima, sfogandosi con chi dovrebbe far questo di mestiere, trova davanti a lui gente ancora più vuota e corrotta. Un film felliniano con palesi citazioni, partendo dal titolo che ricorda tanto quella dolce vita di tanti anni fa. Allora come adesso troviamo un'artista davanti alla perdita dell'innocenza. Ma se Fellini prediligeva mostrare il suo lato introspettivo, Sorrentino si sofferma parecchio su quello che lo circonda, dalla musica unz unz, al sesso facile, alla caricatura delle elite e a tutto quel quadro tragicomico che rappresenta la nostra nazione. Con delle musiche alla Scorsese che richiamano l'innocenza, con dei gusti di movimenti di macchina che non ha perso in questo periodo, Sorrentino arriva a descrivere una vita che è molto lontana da quella dei suoi primi film. Non siamo più davanti al cantante napoletano ed al calciatore futuro mister, o all'amico di famiglia, qui abbiamo scalato ceto sociale. Il nostro regista è diventato famoso e si vede. Con la speranza che possa restare ancorato alla sua arte e al suo essere vero, contrariamente al suo alter ego Servillo, che offre ancora una volta una grandissima interpretazione, facciamo innanzitutto tanti cari auguri a Sorrentino per l'Oscar, con la piccola speranza che, in futuro, possa tornare tra di noi, di tanto in tanto, sulla terra e a raccontare quelle piccole storie di quel microcosmo che ci ha fatto innamorare di lui come regista qualche anno fa ... guest post by Spotty
La grande bellezza
Italia 2013
Regia: Paolo Sorrentino
Musiche Lele Marchitelli
con
Toni Servillo: Jep Gambardella
Carlo Verdone: Romano
Sabrina Ferilli: Ramona
Carlo Buccirosso: Lello Cava
Iaia Forte: Trumeau
Giovanna Vignola: Dadina
Pamela Villoresi: Viola
Galatea Ranzi: Stefania
Franco Graziosi: Conte Colonna
Sonia Gessner: Contessa Colonna
Giorgio Pasotti: Stefano
Giusi Merli: Suor Maria "La Santa"
Dario Cantarelli: Assistente della Santa
Roberto Herlitzka: Cardinale Bellucci
Serena Grandi: Lorena
Massimo Popolizio: Alfio Bracco
Anna Della Rosa: la "non fidanzata" di Romano
Luca Marinelli: Andrea
Ivan Franek: Ron Sweet
Vernon Dobtcheff: Arturo
Lillo: Lillo De Gregorio
Luciano Virgilio: Alfredo
Anita Kravos: Talia Concept
Massimo De Francovich: Egidio
Aldo Ralli: Cardinale
Isabella Ferrari: Orietta
Fanny Ardant: Se stessa
Antonello Venditti: Se stesso
allora oggi è un perculare dappertutto sorrentino del resto è lo sport nazionale inveire su quegli italiani che ogni tanto hanno successo .. per quel che mi riguarda e per quel poco che ho visto grazie alla massiccia pubblicità che ottenebra la mente favorendo il sonno .. posso dire che è oltremodo interessante e piacevole cogliere qua e là atmosfere felliniane di una Roma che non muore mai .. tra tutte quella straordinaria passeggiata notturna nelle ville della nobiltà così piene di storia e opere d'arte da lasciare a bocca aperta e sorrentino ce l'ha mostrate in uno dei modi più insoliti possibili .. davvero una sorpresa
RispondiEliminaSicuramente è un film difficilissimo che non può essere compreso né apprezzato appieno dopo una sola visione. Il problema è che non credo di riuscire a rivederlo tanto presto, bisogna mettersi nella disposizione d'animo adatta per seguire Gep nel suo viaggio alla (ri)scoperta della Grande Bellezza delle persone e della vita.
RispondiEliminaquotone Erica ;)
Eliminadal canto mio aspetto il passaggio sul sat per rivederlo comodo e senza la noiosissima pubblicità che ti fa perdere il filo e specie di notte agevola il sonno ..
fortunatamente lo avevo già visto al cinema. Premetto che non è tra i miei preferiti di Sorrentino, ma ciò non toglie che l'immagine decadente che da di questo paese è inappuntabile. La Serena Grandi che fa la parodia di se stessa è molto fine ... l'emblema della donna dell'Italia da bere divenuta emblema delle feste dell'italia del magna magna ... E la citazione di Flaubert da parte del protagonista da l'idea del film : ""La più grande ambizione di Flaubert era scrivere un romanzo sul niente, se ti avesse conosciuta avrebbe avuto un grande spunto".
EliminaGrande Spotty.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAccantoniamo subito i paragoni blasfemi, ché i fellinismi di riporto sono fra le cose peggiori di un film che non manca di momenti imbarazzanti (i flashback sull'isola, la recitazione (?) della Ferrari, i fenicotteri, un po' tutto il finale). Per rifare la Dolce vita manca il senso del tragico che... Aspetta, ma certo: con tutte le sue pretese, è una commedia! Non è Fellini, è un Vanzina high-brow e in bella grafia! Visto così (si pensi alla intervista all'"artista concettuale" che "tira 'e capate al muro") funziona abbastanza, e per la prima volta ci è piaciuto il Bill Murray italiano Servillo.
RispondiEliminaa parte che le accuse di vanzinismo furono fatte anche al Fellini de La dolce vita, credo che la risposta migliore la possa dare chi ha passato qualcosa del genere :D
Eliminahttp://www.youtube.com/watch?v=k1IZN7r5PK4
"E' una cagata pazzesca" (cit.)
RispondiEliminaminkia anche tra i critici cinematografici si usa parlare in terza persona come gli allenatori di calcio ... :D
RispondiEliminaOgni volta che si ottiene un certo successo ci si fa un nemico. Per essere benvoluti da tutti bisogna essere mediocri. (O. Wilde).
RispondiEliminagrande Oscarì ;)
Un finocchio morto che si faceva inculare. Minkia un maitre a penser.....
RispondiElimina(Mariello)