Fuggiasco
S iamo a Belfast ma non si può dire. Solo intuire. C'è un gruppo di attivisti che prepara un colpo per finanziare la lotta per l'indipendenza e sembrano tanto appartenere all' IRA ma come sopra non si può dire. Solo intuire o sussurrare sottovoce dato che il regista Carol Reed ha buttato le mani avanti nei titoli di testa avvertendoci che la storia, pur svolgendosi in una città dell' Irlanda del Nord e avendo come sfondo attivismo politico, non riguarda la lotta tra la legge e un'organizzazione illegale, piuttosto il conflitto che si genera nell'intimo delle persone coinvolte. Johnny McQueen, capo dell'organizzazione ribelle ed evaso dal carcere ha preparato in sei mesi di latitanza, una rapina a danno di una fabbrica che consentirà al movimento di finanziarsi per azioni future. Con quattro compagni assalta gli uffici e riempie di denaro le borse, ma fuggendo viene raggiunto da un addetto della sicurezza e ferito ad una spalla dopo una violenta colluttazione con la guardia che viene uccisa. Nella fuga Johnny perde anche i contatti con i suoi e si rifugia ferito in una catapecchia diroccata. E' caccia all'uomo con un enorme dispiegamento di forze che circonda tutta la città e non consente a nessuno di lasciarla se non identificato. Anche i membri dell'organizzazione sono alla ricerca del loro capo con la polizia in ogni luogo. Il terzetto complice nella rapina si fa beccare sbronzo all'uscita da un bordello traditi dalla tenutaria Theresa O'Brien e muoiono tutti nello scontro a fuoco con le forze dell'ordine. Johnny è solo, braccato e divide la popolazione tra chi vorrebbe aiutarlo e condivide con lui la causa e chi invece detesta il movimento e la violenza dei sui modi, dove a farne le spese è anche gente che lavora come quel povero impiegato della fabbrica. Johnny è quindi preda anche di rimorsi oltre che dell'avidità del prossimo in cui si imbatte, accecati dalle mille sterline di taglia, ma va anche incontro a gesti di solidarietà ed altruismo in una girandola di personaggi che via via incontra e ben delineati nei loro tratti psicologici dal regista. Fino al finale tragico, raggiunto dalla sua ragazza Kathleen e tutto giocato abilmente sulle speranze di fuga per nave e delusioni cocenti nel non poterle realizzare, fino alla scelta estrema di morire accanto al suo uomo sparando in aria con la sua pistola per scatenare in reazione le raffiche mortali della polizia. Grandissima prova di James Mason capace di trasmettere tutto il suo dolore fisico e morale e stupenda fotografia in bianco e nero di una Belfast da incubo, fredda, lugubre, fradicia come la sua gente che si scalda il corpo con l'alcool e l'anima tirando le tendine sulla tragedia.
Odd Man Out
UK 1947
Regia: Carol ReedUK 1947
Musiche William Alwyn
con
James Mason: Johnny McQueen
Kathleen Ryan: Kathleen Sullivan
Robert Newton: Lukey
Cyril Cusack: Pat
Robert Beatty: Dennis
Dan O'Herlihy: Nolan
F.J. McCormick: Shell
William Hartnell: Fencie
Fay Compton: Rosie
Denis O'Dea: Ispettore
W.G. Fay: Padre Tom
Maureen Delaney: Theresa O'Brien
Kitty Kirwan: Nonna
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