I primi della lista (2011)
« Sembra incredibile ma è una storia vera »
1 giugno 1970, siamo a Pisa, Renzo Lulli è un giovane studente in aria di maturità (scolastica) che vive in famiglia con una madre che lo adora e lo coccola, ed un padre eternamente incazzato che non vede l'ora che il figlio ottenga "il pezzo di carta" per non dover sgobbare, in futuro, nei cantieri come lui.
Ma al Lulli, piace suonare la chitarra e bazzica negli ambienti di quella che si chiamava allora "sinistra extra parlamentare" e in quel giorno assieme all'amico Fabio Gismondi deve fare un provino da Pino Masi, cantautore "impegnato" e leader della sezione Pisana. Il Masi è l'autore della "Ballata del Pinelli".
Mentre i tre ragazzi stanno provando la canzone, giunge voce al Masi che è imminente un "Golpe fascista" e che loro essendo artisti di sinistra saranno "i primi della lista" nel momento delle future epurazioni. E allora che fare? Via si scappa senza pensarci due volte. E al grido di "Lulli pigia" con la A112 del Lulli i tre fuggono con destinazione Jugoslavia, lì sono compagni e li aiuteranno e da lì diventeranno eroi raccontando l'emozione di quei giorni. Durante il tragitto, sostando, in un bar s'imbattono in una colonna militare italiana che si sta dirigendo verso Roma. I tre ragazzi sono convinti che parteciperanno al Golpe, senza ombra di dubbio. E allora via e "Lulli pigia" e si va di tutta fretta verso il confine, ma qui sorgono dei dubbi, alcuni di Pisa sono stati in Jugoslavia e non è che hanno parlato di un bel paese, anzi la gente è costretta a lavorare in miniera per 12 ore. La frontiera è vicina che fare, "Lulli fa manovra" e i tre fuggiaschi fanno rotta verso l'Austria, paese democratico a cui chiederanno asilo politico, anche se per il Gismondi non c'è da fidarsi da chi ha dato i natali a Hitler. Ma la maggioranza, come in assemblea, ha deciso e Felix Austria sia.
Confine di Tarvisio, al posto di blocco, consegnano i documenti al carabiniere di servizio: Lulli la carta d'identità, il Gismondi la patente del vespino, il Masi una denuncia di smarrimento dei documenti scaduta. Il militare li fa attendere e chiede lumi ai superiori via radio. Ma nei tre cresce il panico. "Ora ci arrestano" pensano e decidono di fare gli eroi: si danno alla fuga approfittando della sbarra alzata e si dirigono a tutto gas verso l'Austria "Lulli pigia". Sono inseguiti dai militi e alla frontiera austriaca non c'è nessuno, che fare? Ma si scappa e allora via nei boschi inseguiti da tre carabinieri a loro volta inseguiti dai gendarmi austriaci; risultato i tre carabinieri arrestati (e poi rilasciati) ed i tre ragazzi portati al carcere di Villach per accertamenti. E qui il dramma, vengono a sapere che non c'è stato nessun golpe in Italia, e che la colonna militare che si stava dirigendo a Roma, non era per far un colpo di stato militare ma per festeggiare il 2 giugno, festa della Repubblica con la rituale parata militare.
La figura del Masi ne esce ridimensionata agli occhi degli ingenui e grulli Lulli e Gismondi e tutta Pisa ride di loro, mentre i genitori dei due ragazzi sono incazzati ancor più del solito e tra Italia e Austria si sfiora l'incidente diplomatico. Alla fine tutto si sistema, in fin dei conti è una ragazzata ed i tre ragazzi, dopo una quindicina di giorni possono tornare in Italia, ma il loro rapporto non sarà più uguale.
Film piacevole, con la giusta miscela di dramma e commendia, non si sono voluti deridere i tre ragazzi, ma un modo di pensare di quegli anni, e allo stesso tempo, nel finale citando il tentativo del "Golpe Borghese" che avverrà sei mesi dopo i fatti narrati, viene spontaneo chiedersi se poi erano stati cosi sprovveduti ...
La trama del film è ben ritmata dalle immagini, riuscendo sempre a tenere viva l'attenzione ed ogni dialogo non risulta mai in più. Ottima la scelta di far scorrere all'inizio le cronache di quegli anni al fine di contestualizzare il racconto nel periodo storico. Ottima pure l'idea al termine del film, di porre gli attori accanto ad i protagonisti reali della vicenda.
L'interpretazione data ai personaggi dal trio Santamaria - Turbanti - Cioni molto azzecata ed equilibrata.
Buona Visione.
ne ho visto un pezzo ieri sera e devo dire che era abbastanza divertente ..
RispondiEliminala cosa che non sopporto di certo cinema attuale è però il continuo rimuginare su fatti politici di un passato recente che sarebbe meglio lasciar perdere e in definitiva neppure tale da farci film a ripetizione che siano essi drammatici o ironici poi poco importa .. a me naturalmente, mia personale opinione, che nel cinema vorrei poesia, commedia, storia, fantasia e non drammi sociali di certo cinema cosiddetto "impegnato"
;-)
non ha nulla del cinema impegnato ... anzi ... la visione di quegli anni con il candore di tre giovani grulli che tali sono rimasti anche dopo ... il masi suona per le vie di pisa, il gismondi fai i mercatini da freakettoni in giro per l'europa ed il lulli costruisce statue di legno in marocco ... bel film, ben girato e ben interpretato.
RispondiElimina