Gli angeli con la faccia sporca
Cresciuti nei bassifondi della metropoli, Rocky e Jerry sono due ladruncoli che campano di piccoli furti e bravate da bulli conducendo un'esistenza disagiata in un quartiere povero e degradato. Durante un colpo ad un vagone merci vengono sorpresi dal custode che chiama i poliziotti e nel darsi alla fuga il solo Jerry, più veloce, riesce a scappare mentre Rocky viene catturato. Potrebbe cavarsela con poco se denunciasse il complice ma da gangster consumato nonostante la giovane età, non tradisce l'amico e si fa tutta la pena nel riformatorio per giovani delinquenti. Da lì è un escalation per lui, che ben presto sale tutti i gradini della criminalità divenendo un pericoloso e temuto bandito. Entra ed esce di prigione e le sue imprese hanno ampio risalto su tutti i giornali. Quando dopo anni ritorna nei luoghi d'infanzia, ritrova il vecchio amico Jerry che dopo un brillante passato da mezzofondista ha preso i voti ed ora è il prete del quartiere. Tra i due c'è sempre profonda stima e Jerry è impegnato nel crescere lontano dai guai i tanti giovani che in quel posto stanno seguendo le loro orme da ragazzi. Rocky riesce a coinvolgerli nelle attività parrocchiali in quanto più temuto e rispettato del prete ma quei ragazzi sono più affascinati dal suo mito di duro e spesso vengono da lui incoraggiati con lavoretti lautamente compensati. Rocky ha anche un conto aperto con un avvocato di vari criminali al quale ha lasciato una somma di 100 mila dollari prima dell'ultimo arresto. Cerca di farseli restituire ma l'avvocato, tramite una banda con la quale è in contatto, tenta di eliminarlo. Allora Rocky gli tende un agguato costringendolo ad aprirgli la cassaforte e visti i pochi soldi al suo interno si prende dei documenti compromettenti per l'attività dell'avvocato e di altri delinquenti con i quali è in combutta, compresi alcuni poliziotti e uomini politici. Lui vuole solo il suo denaro e quei documenti sono per lui una garanzia per rimanere in vita. Ma l'organizzazione non vuole subire i suoi ricatti e una violenta campagna stampa contro il crimine, su iniziativa di Padre Jerry, li induce a regolare i conti con Rocky. Ma questi uccide prima il boss e poi l'avvocato e circondato dalla polizia si arrende grazie alla mediazione del suo amico prete. Nel braccio della morte Jerry gli chiede l'ultimo favore, di morire da vigliacco implorando pietà, al fine di dissuadere i tanti ragazzi di strada che lo idolatrano come un eroe e ricondurli alla retta via. Riluttante fino al patibolo e sprezzante della morte imminente riesce ad accontentare il suo amico che pregando per la sua anima, cercherà di consolare i suoi ragazzi sbigottiti, increduli e delusi. "Andiamo in chiesa a pregare per un ragazzo che correva meno veloce di me". Un capolavoro del poliziesco con una morale però oggi improponibile. Grande interpretazione di Pat O'Brien nei panni del prete e di James Cagney nel ruolo a lui più congeniale di gangster ma stavolta con un variegato mix di umanità. Ruolo secondario per l'avvocato della mala Humphrey Bogart ma di assoluto spessore per i pochi minuti che appare in scena.
Angels with Dirty Faces
Stati Uniti 1938
Regia: Michael Curtiz
Musiche: Max Steiner
con
James Cagney: Rocky Sullivan
Humphrey Bogart: James Frazier
Pat O'Brien: Padre Jerry Connolly
Ann Sheridan: Laury Ferguson
George Bancroft: Mac Keefer
Frankie Burke: Rocky da piccolo
William Tracy: Jerry da piccolo
The Dead End Kids: I ragazzi del quartiere
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