Navajo Joe
La banda di Mervyn Duncan continua a far soldi con gli scalpi degli indiani uccisi che alcune cittadine della zona gli avevano commissionato un tempo quando i pellerossa si erano macchiati di gravi razzie uscendo dalle riserve. Non vale certo per quelli che vivono in pace nelle loro terre e Duncan stavolta non viene pagato al punto da scatenare la sua furia sulla città. Qui si imbatte in un vecchio conoscente che gli prospetta un colpo ai danni di un treno che trasporta 500 mila bigliettoni diretti a Esmeralda una cittadina nella quale lui fa il medico. Sono parte di un progetto che lo stato finanzia in quella città e lui è disposto a dividere la somma con i banditi. Duncan accetta e il treno viene assaltato e sia la scorta che alcuni passeggeri vengono brutalmente eliminati. Ma durante la notte un misterioso indiano che li segue da tempo e ne elimina a gruppetti in violenti agguati, prende possesso del treno e lo dirige ad Esmeralda dove il denaro viene preso in consegna dal banchiere e la cittadinanza informata del grave pericolo che corre. Non hanno armi e l'unico in grado di difenderli è proprio quell'indiano che dice di chiamarsi Navajo Joe e intende vendicare la sua gente. Vuole la cifra simbolica di un dollaro per ogni bandito ucciso e riscuotere la taglia sui fratelli Duncan. La richiesta appare alquanto bizzarra, come la possibilità per un solo uomo di far fronte ad una banda agguerrita. Ma la richiesta viene accettata e con essa anche la nomina di Joe a sceriffo, con il dottore Chester Lynne, l'insospettabile traditore e complice del bandito, che si offre di andare a chiedere aiuto ai rangers nel frattempo. In realtà raggiunge Duncan e infuriato con lui per essersi fatto soffiare il treno col prezioso carico, pensa immediatamente a un altro piano. Fingeranno di averlo catturato e una volta in città li costringeranno ad aprire la cassaforte. La cosa sembra funzionare ma i soldi non ci sono e si scopre che per sicurezza Joe li ha nascosti altrove e in aggiunta inizia subito la sua strategia, attaccando la banda a suon di candelotti di dinamite e fucilate, creando confusione e scompiglio, finché non lo costringono ad arrendersi con la minaccia di uccidere una giovane indiana a servizio in città. Joe viene preso e torturato affinché riveli il nascondiglio senza però ottenere risposta. Poi di notte l'indiana e altri coraggiosi lo liberano per consentirgli di completare l'opera. La banda viene a più riprese decimata e nello scontro finale in mezzo al deserto pietroso, Joe nonostante venga ferito a tradimento da Duncan che implorava pietà, riesce a ucciderlo per mandare il suo cavallo con le sacche dei soldi in città. Gli attoniti abitanti riprendono il denaro e solo la ragazza indiana intuisce che il suo padrone può essere rimasto ferito o peggio, per cui libera il cavallo che immediatamente ritorna dove ha lasciato il suo inseparabile padrone, la cui sorte non ci viene mostrata per la fatidica parola FINE che cala sul campo lungo dell'infuocato deserto dove il mustang si dirige al galoppo.Navajo Joe
Italia, Spagna 1966
Regia: Sergio Corbucci
Musiche Ennio Morricone (accreditato Leo Nichols)
con
Burt Reynolds: Navajo Joe
Aldo Sambrell: Mervyn Duncan
Nicoletta Machiavelli: Estella
Fernando Rey: padre Rattigan
Tanya Lopert: Maria
Franca Polesello: Barbara
Lucia Modugno: Geraldine
Peter Cross: il dottor Chester Lynne
Lucio Rosato: Jeffrey Duncan
Antonio Imparato: Chuck
Valeria Sabel: Hannah Lynne
Angel Alvarez: Blackwood
Simón Arriaga: Monkey
Cris Huerta: El Gordo
Mario Lanfranchi: Clay
Álvaro de Luna: Sancho
Lorenzo Robledo: Robledo
Rafael Albaicin: uno sgherro di Duncan
Angel Ortiz: El Cojo
Gianni Di Stolfo: Regan
Roberto Paoletti: Johnson, lo sceriffo
Juan Cazalilla: il telegrafista
Maria Cristina Sani: Mary
Valentino Macchi: Gringo
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