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Totò, Peppino e...la malafemmina
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I fratelli Antonio e Peppino Capone sono due benestanti proprietari terrieri della provincia di Napoli. Il primo, il più grande, ama spendere, al contrario del secondo che forte di antiche tradizioni contadine è molto più avaro e restio a sciupare il denaro. Lo nasconde sotto ad una mattonella della sua camera e l'astuto Antonio che ne è a conoscenza, ne attinge di nascosto per i suoi bisogni. Con loro vive la sorella Lucia, rimasta vedova e suo figlio Gianni che sta studiando a Napoli medicina, dove conta di laurearsi per la gioia di tutti. I due fratelli oltre a preoccuparsi di incassare da mezzadri e altri loro debitori, sono in cattivi rapporti col vicino Mezzacapa al quale combinano scherzi pesanti, come rompere i vetri alle finestre, a ripetizione. Ma sarà proprio l'odiato vicino ad istradarli per Milano quando Lucia riceverà una lettera anonima circa le frequentazioni di suo figlio Gianni con donne di malaffare. Ha seguito Marisa, la prima donna di una compagnia di avanspettacolo a Milano dopo averla conosciuta rocambolescamente a Napoli. Lui conta di continuare gli studi ma a casa sospettano che la donna, protagonista de "La Caravella delle donne perdute" sia da titolo una maliarda rovina famiglie e bisogna assolutamente affrontarla per interrompere questo rapporto sconveniente per un giovane di buona famiglia che deve prendersi una laurea. "Messi a giorno" dal Mezzacapa circa il modo per raggiungere Milano, città della nebbia, i tre fratelli con provviste per diversi giorni, pane, pasta, caciotte, vino e galline, giungono a Milano con il fermo proposito di scrivere alla donna, offrendole quanto hanno, circa 700 mila lire, affinché lasci quel ragazzo. Così mentre i due fratelli predispongono una lettera, il cui parto, data la poca cultura, è tragicomico, sua sorella Lucia con l'istinto di madre si reca di nascosto nel camerino della giovane Marisa e con la scusa di stirarle l'abito di scena, si sincera della bontà dei suoi sentimenti, al punto che se ne torna in albergo piena di gioia. E' una bella ragazza e a quanto sembra è pure brava e seriamente innamorata del suo Gianni, il cui ritratto aveva in bella vista in camerino. Ma i suoi fratelli sono a loro volta giunti a teatro e lasciano a Marisa il pacco con i soldi e la lettera che la giovane leggerà solo dopo aver terminato il suo numero. Lo sconforto sarà tale che scriverà a Gianni di interrompere il loro rapporto per motivi che non intende spiegare. Ma tra i due verrà chiarito l'equivoco proprio nel locale dove i due zii, per la prima volta avevano voluto godersi una botta di vita invitando cinque ballerine colleghe della stessa compagnia. Scambiati per imprenditori sudamericani i due, con i soldi che Marisa aveva rifiutato, si erano dati alla pazza gioia prima di venire scoperti sbronzi da Gianni e Marisa. Accuditi dalla sorella nella camera d'albergo, i due si ripromettono di non provarci più vista l'età e il fisico non più in grado di sopportare stravizi. Tempo dopo rivediamo Gianni e Marisa felici con mamma Lucia che accudisce una nipotina mentre il maschietto e con gli zii ... a rompere i vetri di casa Mezzacapa. Capolavoro straordinario, da annoverare senz'altro nel gotha del cinema nazionale, con la coppia Totò-Peppino qui veramente straripante e assistita da una trama godibile e un cast di sicuro affidamento, con scene e battute a ripetizione che appartengono a pieno titolo al mito. Dall'arrivo a Milano alla incredibile lettera scritta da Peppino sotto dettatura sgrammaticata del grande Totò, per tacere delle belle canzoni che appartengono alla nostra storia canora. Si ride di gusto e si ride spesso ogni volta che lo si rivede.
Totò, Peppino e...la malafemmina Italia 1956
Regia: Camillo Mastrocinque Musiche Pippo Barzizza - Lelio Luttazzi - Totò con Totò: Antonio Caponi Peppino De Filippo: Peppino Caponi Teddy Reno: Gianni Dorian Gray: Marisa Florian Vittoria Crispo: Lucia Caponi Mario Castellani: Mezzacapa Nino Manfredi: Raffaele Luisa Ciampi: Giulietta Edoardo Toniolo: Remo Linda Sini: Gabriella Emilio Petacci: nonno col mal di denti Franco Rimoldi: vigile urbano Delia Orman: moglie di Mezzacapa Gino Ravazzini: amministratore del teatro Gianna Cobelli: Marianna Donatella Randisi: Mariangela Salvo Libassi: Marassi Gianni Partanna: maitre del Gran Milan
Voglio fare un appello con questo film a chi lavora nel cinema affinché a distanza di 40 anni si torni a produrre un genere che tante soddisfazioni ha dato al settore in termini di incassi e lavoro. Certo il filone ha rappresentato anche un concentrato di luoghi comuni finendo spesso in sciocchezze e corbellerie col solo scopo di far cassa etichettandosi col tempo solo come fenomeno violento e di consumo. Perchè non c'era la TV e il cinema era il solo luogo di svago e bisognava riempire le sale con prodotti ripetitivi in quantità e a scapito della qualità. Ma pur sempre creando un mestiere associato ad esso fatto di buoni caratteristi, registi, comparse e maestranze specializzate in carpenteria, falegnameria e vari e sempre senza l'utilizzo di una sola lira del denaro pubblico. Ecco perché vorrei che firmaste nei commenti questo appello affinché torni in auge un genere, magari anche con altri, che un tempo caratterizzarono il nostro Cinema nazionale. Ci vorrebbe in ver...
Trama: I ragionieri Antonio Guardalavecchia (Totò) e Giuseppe Colabona (Peppino De Filippo) sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro, superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo, Santoro li minaccia di trasferirli in Sardegna. L'improvvisa morte del capoufficio dà inizio a una spietata "guerra per la successione" tra Colabona e Guardalavecchia, lotta i cui segnali si manifestano già al funerale di Santoro. Parodìa stupenda dell'avidità e dell'ambizione delle persone che pur di raggiungere anche miserrimi obiettivi son pronti a tutto. Trasferito in ambito politico nella nostra povera Italia, Guardalavecchia, Colabona e Santoro vi ricordano qualcuno? Ribadisco, il "Pri...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Devo dire che il cinema mi ha spesso fatto conoscere musiche che non avrei mai immaginato di ascoltare e questo bellissimo film del quale abbiamo già parlato in questo post serve più che altro a farvi conoscere uno dei più grandi baritoni di tutti i tempi: Tito Gobbi . Considerato da molti inarrivabile per il timbro di voce, in questo film presta la voce "canora", perchè il parlato è di Giulio Panicali uno dei tre più grandi doppiatori della storia del cinema nazionale, a Dennis King , Frà Diavolo alias il Marchese di San Marco . Nel clip mancano i 2 interpreti principali, Stanlio e Ollio , ma lo scopo era quello di far ascoltare questa bellissima aria che potrete divertirvi a cantare dal momento che inserisco le parole e credo tantissimi nel web approfitteranno con i motori di ricerca a reperirle qui e tuttavia possiamo notare alcune delle spalle abituali del duo comico come James Finlayson e la bella Thelma Todd . Per i crediti potete andare al post originale: Frà ...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
Se c'è un attore che sempre mi ha convinto nelle sue interpretazioni questo è Andy Garcia, e nel limite del possibile ho sempre cercato di vedere i suoi film. In The Lost City, egli non è solo l'attore protagonista, ma anche il regista, produttore esecutivo e autore delle musiche. E aggiungiamoci pure che come il protagonista del film anch'egli è un esule cubano. Il film narra la storia di Fico (A. Garcia) proprietario di un locale notturno "El Tropico" di L'Avana durante la dittatura di Battista e all'alba della rivoluzione Castrista. Nella sua famiglia il padre, docente universitario, è per un opposizione parlamentare al regime di Battista, mentre suo fratello Ricardo si unisce al movimento, extraparlamentare, comunista di Fidel Castro e l'altro fratello, Luis, al movimento democratico (sempre extraparlamentare). Man mano che il regime Castrista raggiunge il potere ed il controllo della vita cubana, le attività del locale di Fico sono ridotte, prima...
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