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Attila flagello di Dio
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Più di 2000 anni fa nel sobborgo di Milano che oggi si chiama Segrate, vivevano uomini primitivi di inaudita ferocia e violenza: i Barbari !!
Guidati dal fiero Ardarico un gruppo di essi è uscito per cacciare e quando rientra al villaggio lo trova distrutto dai Romani che hanno rapito tutte le donne, compresa Uraia la favorita del capo. Questi infuriato ordina alla sua squinternata compagnia di fare rotta su Roma alla quale intende riservare la medesima sorte del suo villaggio, sordo ai consigli del fido rompiballe Fetuffo che non riesce fargli capire la differenza di numeri tra loro, 4 gatti, e le schiere romane. Del resto Ardarico è veramente gnucco per accettare suggerimenti e imperterrito ordina di incamminarsi. Sulla loro strada ecco il primo ostacolo di un castro romano che delimita il confine e che i barbari superano agevolmente a testate grazie a quella possente di Testa di Ferro, che riesce perfino a sgretolare i pesanti macigni che gli venivano lanciati dalle catapulte. Dopo aver varcato il confine si imbarcano su di una rudimentale zattera e naufragano a causa di una Sirena e buon per loro che vengano raccolti da una nave ligure che in cambio pretende la bella Uraia. Sbarcati in Maremmae dopo aver ottenuto i favorevoli auspici dalla maga Columbia i nostri espugnano Saturnia e Ardarico assume il nome di Attila per atterrire i Romani che iniziano a considerare pericolosa la sua avanzata. Con le legioni impegnate altrove il senatore Fabio Massimo sceglie la tattica del temporeggiare in attesa delle armate e concede al barbaro il suo peso in oro così come fatto un tempo da Brenno o Brennero come lui lo chiama. Vuol seguire fino in fondo le sue tracce e mettere Roma a ferro e fuoco, specie adesso che si è ricongiunto con la sua bella Uraia. Lei è ambita dal console Fusco Cornelio che la rapì un tempo ed è disposto a lasciarli andar via in cambio della bella barbara. Ma Ardarico-Attila non ne vuol sapere e nonostante si veda nel frattempo circondato da legioni romane, decide di dar battaglia. Nonostante la strenua difesa i barbari soccombono ad uno ad uno finché non restano che il capo, Uraia e il rompiballe Fetuffo. Costoro hanno però la fortuna di godere dei favori di Silone, un dotto maestro che, risparmiato dai barbari, costruisce per loro una mongolfiera in grado di librarsi in volo. I tre ne approfittano e caricato anche il tesoro si involano nella meraviglia dei Romani che increduli li guardano sollevarsi. Ma il peso è troppo e il pallone subito dopo inizia pericolosamente a scendere a terra allarmando Fetuffo che per salvarsi suggerisce di gettare l'oro finendo lui stesso di sotto per consentire ai due ricchi piccioncini barbari di godersi il resto della loro vita da felici nababbi. Divertente commedia, oggi senz'altro rivalutata rispetto al trash cosiddetto iniziale, con Diego Abatantuono all'apice del suo periodo demenìzial-cialtronesco che lo rese famoso e godibile nei tantissimi sfondoni alcuni dei quali studiati ad arte e ancor oggi in grado di strappare sonore risate.
Attila flagello di Dio Italia 1982
Regia: Castellano e Pipolo Musiche Franz Di Cioccio, Franco Mussida e PFM con Diego Abatantuono: Ardarico "Attila" Angelo Infanti: Fusco Cornelio Mauro Di Francesco: Fetuffo Armando Marra: Silone Franz Di Cioccio: Giallo Rita Rusić: Uraia Luciano Stella: Serpicio Elsa Vazzoler: Cornaia Toni Ucci: Fabio Massimo Vincenzo Crocitti: Osvaldo Iris Peynado: maga Columbia Francesco Salvi: Grippo Anna Kanakis: Sirena Mario Pedone: barbaro Gotmar Giuseppe Castellano: Renaulto Armando Celso: Frenisio il somaro Tiberio Murgia: pastore Alfio Patanè: Goricchio Angelo Susani: barbaro Testa di Ferro Flavio Baccianini: Gibuldo barbaro basso Paolo Rita Brazzali: barbaro Priazio Massimo Pittarello: barbaro Uniteo Franco Diogene: Ligure Diego Cappuccio: superstite smemorato Ennio Antonelli: soldato romano Jimmy il Fenomeno: donna sulle mura di Saturnia Antonella Pezzi: centaura
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Chissà perchè il regista Howard Hawks decide dopo 7 anni circa di riproporre, si parla di remake, la stessa storia del suo mitico Un dollaro d'onore , forse gli era piaciuto tanto che voleva in qualche modo rifarlo o prolungarne gli effetti. Invece il film si regge solo sulla bravura degli interpreti perchè la storia è più o meno la medesima con John Wayne e con Robert Mitchum al posto di un altro grande come Dean Martin , coadiuvato da Arthur Hunnicutt un bravo caratterista di tante pellicole western al posto di Walter -Stumpy- Brennan e un giovane James -Mississippi- Caan anche lui col nome di un fiume come Ricky -Colorado- Nelson che in più cantava e pure bene. Ecco che la storia è speculare e mi riprometto di raccontarla meglio quando affronteremo l' originale, spero prossimamente. Lo sceriffo J.P. Harrah (Mitchum), " una stella attaccata a un ubriaco " ha il suo bel da fare con il solito proprietario terriero con mandrie che necessitano spazi altrui ed...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
Fin da bambino il forte ha sempre rappresentato per me quel luogo della fantasia che è spazio sicuro e di difesa in un ambiente ostile. Quante volte avremo giocato da bambini immaginandoci sulle palizzate a respingere l'attacco degli indiani. Con questo spirito mi son messo comodo a guardare il film e il titolo lasciava presagire un certo tipo di dinamiche a me particolarmente gradite. Ricordo ancora quando con mamma entrammo al cinema per recuperare mio fratello che era alla consueta terza visione domenicale e mi rimasero impresse in quei pochi attimi le recinzioni del forte che bruciavano e un trombettiere, che suonando disperatamente a raccolta, si beccava una freccia nella tromba; potessi vederlo quel film del quale non so nemmeno il titolo!! E invece in questo che sto per raccontarvi il forte si intuisce ma non si vede o meglio viene inquadrato solo un portone con spuntoni metallici in testa che si apre o chiude per tutta la durata. La storia pertanto si svolge in esterno...
A nni dopo la strage della sua famiglia, Shane torna sul luogo del massacro, la sua vecchia casa abbandonata e semi distrutta, nella quale persero la vita, i suoi genitori e la sua sorellina in tenerissima età. Trucidati dagli uomini di Ralph Magdalena che aveva messo gli occhi su di un loro piccolo terreno dove Joe , il padre di Shane, dissodandolo, aveva trovato una grossa pepita. Ralph è un prepotente e sta da tempo prendendo con la forza tutte le terre e quella in particolare non se la voleva lasciar scappare e di fronte alla resistenza dell'uomo non aveva esitato a trucidare lui e tutta la sua famiglia compresa la piccola sorellina. Shane era fuori per lavoro e col tempo è diventato abilissimo con la colt, cosa che gli consente di prendersi la sua vendetta sorprendendo e uccidendo i primi scagnozzi che gli capitano a tiro. Ma in un agguato, viene successivamente ferito ad una gamba e solo grazie al piccolo Kristian che lo ritrova esanime poco distante dalla sua fattor...
Victor McLaglen uno dei più grandi caratteristi del cinema, interprete di tanti film fordiani e a fianco del Duca John Wayne. Victor Andrew de Bier Everleigh McLaglen , inglese naturalizzato americano, nato a Tunbridge Wells, l' 11 dicembre 1886 e morto per infarto nella sua casa californiana di Newport Beach, il 7 novembre 1959. Ultimo di otto figli e di padre reverendo protestante, partecipò alla prima guerra mondiale e alla fine si trasferì in Canada dove trovò lavoro in un circo che gli permise di girare tutta l'america. Fu anche un appassionato pugile con trascorsi anche da professionista finché il cinema lo chiamò e grazie al suo fisico interpretò i più svariati personaggi. Ford lo impiegò con successo in diversi film, addirittura vinse l'oscar nel 1936 come migliore attore protagonista nel film " Il Traditore " del quale parleremo in futuro e ottenne anche la nomination come miglior attore non protagonista nel film " Un uomo tranquillo " 1...
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