Odio implacabile
F inita la guerra non si ha più chi odiare e questo crea un certo disagio. Tesi portata avanti in un bar da Joseph Samuels con un gruppo di reduci già abbastanza su di giri, al punto che Samuels viene trovato morto nel suo appartamento dove sembra abbia trascorso il resto della serata con alcuni di quei militari, tra i quali Arthur Mitchell è il maggior sospettato avendo la polizia rinvenuto nell'appartamento della vittima il suo portafogli. La ragazza di Samuels ha confermato al Capitano della Polizia Finlay che Mitchell era stato invitato con loro a cena e in attesa che lei si vestisse per poi raggiungerli, si erano recati a casa della vittima dove anche il sergente Montgomery e un altro commilitone li avevano seguiti. Ora Mitchell era il maggior indagato per essersi allontanato e fatto perdere ogni traccia e Montgomery nella sua testimonianza non lo aiuta di certo. Ma il sergente Peter Keeley è di ben altro parere conoscendo Mitchell e il suo animo mite e incapace di uccidere persino una mosca. Per cui indaga per proprio conto e rintraccia il commilitone non riuscendo tuttavia sulle prime a capire cosa abbia realmente fatto quella notte. E' ancora scosso e sotto gli effetti di multiple bevute ma dai pochi e sconnessi racconti c'era anche un altro con loro e potrebbe ricordarsi meglio cosa è successo. Ma poco tempo dopo viene rinvenuto anch'egli morto, in apparenza suicidato. E' l'indizio che porta alla colpevolezza di Montgomery abile fino a quel punto a far perdere le tracce arrivando ad eliminare anche l'ultimo possibile testimone del fatto. Il Capitano Finlay tende così una trappola facendosi aiutare da Keeley che fa intendere al presunto assassino e commilitone che il testimone si è in realtà salvato e tutto questo per il tramite di un altro soldato che rivela anche a Montgomery l'indirizzo dove si è nascosto e dove lo aspetta con molti soldi per non denunciarlo. L'uomo si presenta così sul posto convenuto trovandovi la polizia e nel tentativo di fuga il Capitano Finlay gli spara uccidendolo. Una banale lite era sfociata in un delitto non certo premeditato ma aggravato dall'odio di sapere la vittima ebreo e dal successivo che aveva visto l'uccisione del secondo testimone al fatto.
Il maestro Edward Dmytryk dirige questo noir dai risvolti razziali con un cast di prim'ordine e un tema, quello dell'antisemitismo, che lo fece finire nel mirino dei cacciatori di streghe maccartisti, bollato come regista di sinistra. Squadra doppiatori schierata al completo con le coppie Ryan-Cigoli, Mtchum-De Angelis e Young-Panicali a impreziosire ulteriormente il prodotto per i raffinati uditi nazionali.
Crossfire
Stati Uniti 1947
Regia: Edward Dmytryk
Musiche Roy Webb
con
Robert Young: Capitano Finlay
Robert Mitchum: sergente Peter Keeley
Robert Ryan: Montgomery
George Cooper: Arthur Mitchell
Gloria Grahame: Ginny Tremaine
Paul Kelly: Tremaine
Sam Levene: Joseph Samuels
Jacqueline White: Mary Mitchell
Steve Brodie: Floyd Bowers
Lex Barker: Harry
Richard Benedict: Bill
Tom Keene: detective
William Phipps: Leroy
Marlo Dwyer: Miss Lewis
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