Exodus - Dei e re
C hristian Bale che scimmiotta malamente Charlton Heston, la cui fulgida figura di Mosé sul grande schermo è ancora indelebile nella mente dello spettatore, non è che uno dei tanti aspetti negativi che si colgono in questa personale visione dell'Esodo di un Ridley Scott che da tempo perde colpi su colpi. Questo è l'ultimo di una carriera iniziata in maniera folgorante ma che sembra inesorabilmente giunta al capolinea. La scelta di un Dio bambino che addirittura entra in conflitto con Mosé circa le strategie da adottare per liberare il popolo eletto ma dimenticato, chissà per colpa di chi, a marcire sotto la frusta dell'aguzzino egiziano per oltre 400 anni. Quel Dio bambino che appare a Mosé e gli indica il cammino per liberare il suo popolo stride molto e ancor più quando gli prepara un tè nel finale del film mentre il nostro è intento a scalpellinare le sue leggi, che dice di condividere (attenzione), sulla dura pietra. Non oso pensare che cosa sarebbe successo se anche quelle Leggi non gli avessero garbato. Come successo per il recente Noah anche qui la Bibbia è presa a pretesto per spettacolarizzare un prodotto solamente commerciale e che nello specifico non attira nonostante la moderna grafica computerizzata alla quale attingere a piene mani. Se si pensa che la cosa più bella visivamente non è certo il passaggio del Mar Rosso, vero fulcro narrativo della storia, è tutto dire. Colpisce infatti più di tutte l'invasione di famelici coccodrilli, con scene veramente raccapriccianti e di una verosimiglianza incredibile, preambolo delle Sette Piaghe, che il Dio bambino manda contro gli Egiziani, mettendo da parte per un attimo il suo Generale Mosé, che dovrà solo assistere alla sua potenza, dopo un periodo infruttuoso di guerriglia da lui organizzata ad inizio ribellione del popolo ebraico. Ramses, il faraone fratellastro e cresciuto insieme, non potrà far altro che lasciarlo partire col suo popolo immune a tutte le disgrazie e i flagelli che hanno colpito gli Egiziani. Ma c'è ancora tempo per colmare il calice dell'assurdo e Ridley Scott raggiunge l'apice quando la gigantesca e terrificante onda del Mar Rosso torna impetuosa a colmare lo spazio lasciato aperto per il passaggio degli Ebrei. Il solo Ramses continua imperterrito, mentre il suo esercito cerca invano di tornare sui suoi passi, ad inseguire Mosé che dal canto suo, messo in salvo il suo popolo e accortosi che il fratellastro è in grave pericolo, cerca invano di dissuaderlo, restando entrambi travolti da una massa d'acqua pesante migliaia di tonnellate ma dalla quale entrambi, su rive diverse, si salveranno continuando, l'uno il cammino verso la salvezza e l'altro piangendo miseramente sé stesso e il suo credersi un Dio in terra, in un finale di film dove sicuramente le colpe vanno ricercate nella Fornero e nella sua sciagurata legge che ha impedito di andare in pensione dopo i sessant'anni. Anche questi sono evidenti e tangibili risultati.
Exodus: Gods and Kings
USA, Regno Unito, Spagna 2014
Regia: Ridley Scott
Musiche Alberto Iglesias
con
Christian Bale: Mosè
Joel Edgerton: Ramses
John Turturro: Seti
Ben Kingsley: Nun
Aaron Paul: Giosuè
Sigourney Weaver: Tuya
Tara Fitzgerald: Miriam
María Valverde: Sefora
Indira Varma: Gran Sacerdotessa
Hiam Abbass: Bithia
Golshifteh Farahani: Nefertari
Ben Mendelsohn: Hagep
Kevork Malikyan: Jethro
Isaac Andrews: Malak
Dar Salim: Khyan
Andrew Tarbet: Aronne
Ghassan Massoud: Gran visir
Ahimé...è con stima immensa verso Ridley Scott che dico che dal 2012 ad oggi non ne ha più beccata una. Prima era come un Gonzalo Higuain sotto porta...ora è come Giuseppe Rossi (parlo da Fiorentino) per fare un paragone calcistico del momento.
RispondiEliminaSono d'accordo con TEX...ancora su Sky mandano "Blade Runner"...quello era stato un grandissimo film, tanto da essere attuale ancora oggi. E tanto da offrire spunto per numerosissimi film del momento.
Per quanto riguarda questo specifico film, se non avessi visto "i 10 comandamenti" (film del 1956) con il mitico Charlton Heston, forse avrei potuto apprezzarne gli effetti speciali.
Ma dopo quel Mosè del 1956 e dopo quel film, questo sembra veramente una stortura, poco convincente, con Cristian Bale (il miglior Batman di sempre) quasi ridicolo nella veste di Mosè che contraddice Dio nella figura di un bambino.
Poveri noi, dove andremo a finire con questi Holy Movie...
...un dramma e una storia tanto importante...trasposta in un film che non ti lascia niente... è agghiacciandeeee... (cit. Conte)