Hatari!
S ean Mercer è alla guida di un gruppo di esperti cacciatori che si guadagna da vivere in Africa, catturando animali della savana su commissione di giardini zoologici e riserve naturali nei quali poi inviarli. Irlandese di nascita è un uomo burbero ma generoso ed è a capo di una squadra formata da Kurt Mueller, ex pilota automobilistico, che guida una jeep e sa sparare molto bene in caso di necessità. Piccolo Lupo, o l'Indiano come tutti lo chiamano, anche lui provetto nel tiro, da Pockets ex autista di taxi newyorkese, anche lui alla guida del camion "ammiraglio", per così dire, quello per intenderci dove siede sul cofano, ben saldo al sedile posticcio con le cinture legate, il gigante Sean che poi accalappia l'animale di turno. C'è anche Luis Francisco Garcia Lopez, messicano con un passato da torero nel suo paese e infine la giovane Brendy De la Court, proprietaria del ranch e dell'impresa dove vivono e lavorano i nostri, ereditata da suo padre morto anni addietro, in una battuta di caccia, incornato da un rinoceronte. Stesso incidente, ma meno grave è capitato all'Indiano che è stato portato in ospedale per una ferita che non si rimarginava opera di un corno di rinoceronte. Ha perso molto sangue e forse non ce l'avrebbe fatta se non fosse capitato dal Dr.Sanderson un francese di nome Charles Maurey che cerca lavoro e vorrebbe unirsi a loro e ha la particolarità di avere lo stesso e rarissimo gruppo sanguigno AB- dell'Indiano. Cosa che gli salva la vita e gli consente di venire assunto con soprannome di Chip, più corto e facile in luogo del suo lungo e impronunciabile. Le cose vanno bene e pian piano le ordinazioni vengono evase anche se a turbare gli equilibri del gruppo è piombata Anna Maria D'Alessandro, fotografa con credenziali tali da non poter essere rispedita a casa, come sperato da Sean, perché è in grado di pubblicizzare il loro lavoro con foto che verranno pubblicate nelle maggiori riviste mondiali, nonché raccomandata direttamente dallo zoo loro principale cliente. Ma la ragazza ci sa fare e col tempo fa breccia nel cuore di Sean, indurito da una precedente relazione andata male con un altra donna e per questo sempre sulle difensive. Oltre a lui ha saputo farsi amare da tre piccoli cuccioli di elefante, rimasti orfani e per questo tutta la popolazione locale la chiama affettuosamente Mamma Dumbo. Saranno proprio i tre piccoli a rintracciarla quando tenterà di andarsene temendo di non essere amata da Sean. Col loro fiuto porteranno i nostri, stavolta a caccia di donne, sulle tracce di Anna Maria e la consegneranno tra le braccia di Sean, volendo come ricompensa di poter dormire sul lettone con i loro "genitori", Mamma Dumbo e Babbo Sean.
Divertente avventura con tutti gli ingredienti tipici del cinema di Hawks, dal gruppo variegato cementato dall'amicizia, all'amore per la natura e gli spazi liberi, agli slanci eroici e sentimentali dei quali è capace l'uomo e sempre con l'umorismo adatto a smorzare i toni drammatici di alcuni frangenti. Molto piacevoli i quadretti di vita nella fattoria dove si raggiunge l'apice con la simpatia di Elsa Martinelli e i suoi "bambini", in contrasto con le scene molto belle di caccia nella savana dove, specie con gli animali più pericolosi, si respira una certa tensione.
Hatari!
Stati Uniti 1962
Regia: Howard Hawks
Musiche Henry Mancini
con
John Wayne: Sean Mercer
Elsa Martinelli: Anna Maria D'Alessandro
Hardy Krüger: Kurt Mueller
Red Buttons: Pockets
Bruce Cabot: l'Indiano
Gérard Blain: Charles "Chip" Maurey
Michèle Girardon: Brendy De la Court
Eduard Franz: Dr. Sanderson
Valentin De Vargas: Luis Francisco Garcia Lopez
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