Letto a tre piazze
I l Prof. Peppino Castagnano sta festeggiando a casa il suo decimo anniversario di matrimonio con la bella mogliettina Amalia. E' stata anche l'occasione per far togliere finalmente dalla sala la foto del suo precedente marito disperso in Russia da vent'anni. Deve solo preoccuparsi dei convenevoli con gli ospiti e delle avances, per lui oltremodo fastidiose, dell'avvocato Vacchi nei confronti della sua signora, con la quale non vede l'ora, al termine dei festeggiamenti, di finire nel lettone matrimoniale per la nottata di fuoco che li aspetta. La cameriera Prassede ha avuto l'ordine di mettere la foto del "morto" in cantina e di far passare del tempo prima di gettarla nella spazzatura. Mai si sarebbe aspettata la poverina di dover aprire la porta a colui la cui foto dal salotto aveva appena rimosso. In piena festa, in abiti sdruciti, con scarpe ricavate da copertoni usati d'auto e con in testa un colbacco, si era presentato all'uscio Antonio Di Cosimo, redivivo e più che mai deciso di reimpossessarsi delle sue proprietà terrene ivi comprese la diletta moglie Amalia. Costei tempestivamente avvertita dalla domestica aveva avuto un sobbalzo al cuore tale da farla svenire, per preoccuparsi seriamente, dopo essersi ripresa, del suo nuovo stato di bigama. Cacciati i convenuti, tra Antonio e l'esterrefatto Peppino inizia una lite furibonda a stento domata dall'avvocato Vacchi che su due piedi, facendo ricorso al codice che ha stampato in fronte, sembra dare ragione al reduce Antonio, ma solo nei giorni successivi avrebbe potuto dare una fisionomia più certa al caso, che non può che finire in tribunale. Nell'attesa la convivenza tra i tre è tra le più tragicomiche mai viste sullo schermo e solo l'intervento di Don Ignazio, padre confessore della donna, riesce a dare al terzetto una soluzione a breve che veda la donna decidere con chi dei due mariti vorrà continuare a convivere. Si pensa ad una gita nell'albergo di montagna dove si conobbero Antonio e Amalia con Peppino che dovrà pagare i conti vista l'estrema indigenza del rivale. Lì la donna potrà ritrovare quello spirito che la indusse a sposarsi con Antonio per capire se è lui l'uomo della sua vita o il nuovo arrivato Peppino, col quale vie felicemente da dieci anni. I due rivali ne combineranno di cotte e crude per ottenerne i suoi favori al punto che, cacciati dall'albergo, vedranno la mogliettina, dopo un periodo di cure in clinica, prendersi una meritata vacanza in crociera con l'avvocato. Dal canto loro i nostri partiranno di nuovo all'attacco per raggiungere la donna, prendendo un aereo per le Canarie che non arriverà mai a destino precipitando nell'oceano. Considerati morti, la donna cederà alle lusinghe del suo avvocato sposandolo per ritrovarsi, sette anni dopo a conclusione di questo divertentissimo film, con i due ex mariti laceri e con le barbe lunghe bussare all'uscio di casa.
Diretto da Steno è tra i più divertenti della coppia Totò - Peppino, ricchissimo di battute e gags esilaranti e con la brillante partecipazione di due storiche figure presenti in tanti loro film come Aroldo Tieri, in splendida forma e l'immancabile Mario Castellani nei panni del "presbite", pardon preside della scuola dove insegna Peppino. Il cast femminile, oltre all' "oggetto del contendere" personificato dalla bella Nadia Gray, vede anche Cristina Gajoni e Angela Luce. Film oggi ampiamente recuperati dalla critica, che oltre a fornire uno spaccato storico della società italiana, divertono ancora con immutata leggerezza.
Italia 1960
Regia: Steno
Musiche Carlo Rustichelli
con
Totò: Antonio Di Cosimo
Peppino De Filippo: Prof. Peppino Castagnano
Nadia Gray: Amalia
Aroldo Tieri: Avv. Vacchi
Mario Castellani: il preside
Cristina Gajoni: Prassede, la cameriera
Gabriele Tinti: Nino, il fidanzato di Prassede
Angela Luce: la soubrette Janette
Luciano Bonanni: tassista
Bruno Scipioni: il cameriere
Nico Pepe : il direttore dell' albergo
Cesare Fantoni : Don Ignazio
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati