Flight
T olta la mezz'ora iniziale dove si apprezzano le doti di meravigliosa creatura - come mamma l'ha fatta - per intendersi, della stupenda Nadine Velazquez e le fasi concitate e drammatiche del disastro aereo, il film si trascina oltre ogni logica e dovuta spiegazione necessaria allo svolgimento narrativo, dilungandosi troppo e appesantendo una trama già ben definita fin dalle prime battute. Due ore abbondanti son troppe per spiegare il dramma personale di Whip Whitaker, pilota eccezionale ma uomo con problemi di alcool e droga che lui crede di dominare a piacimento, ma che gli hanno nel tempo compromesso la vita familiare, portandolo alla separazione con la moglie e il figlio. Quel maledetto volo 277 della SouthJet per Atlanta era iniziato male fin dall'inizio. Dopo aver passato la notte in bianco con l'amante e assistente di volo Katerina, si era messo ai comandi dell'aereo dopo aver sniffato un paio di strisce di coca per tirarsi su e, subito dopo il decollo, aveva avuto il suo bel da fare per superare uno sbarramento temporalesco da paura. Tuttavia era riuscito brillantemente a portarsi in quota e mettersi in rotta di crociera per quello che ormai sembrava un volo di routine di pochi minuti. Aveva tranquillizzato i passeggeri con qualche battuta di spirito e si era fatto di nascosto un paio di vodka mignon, quando improvvisamente l'aereo si mette in picchiata inarrestabile. Whip riesce con grande maestria a riprenderne il controllo, ma con tutta la strumentazione fuori uso e i motori in avaria, non gli resta che svuotare i serbatoi e dopo un volo rovesciato, col quale è riuscito a frenare un pochino l'aereo, non gli resta che planare su di un campo sottostante. L'impatto è violento e causa la morte di 4 passeggeri e due assistenti di volo, tra le quali la sua amante. Ma in quelle condizioni è un bilancio estremamente positivo ed è solo grazie alla bravura di Whip che si sono salvati i rimanenti 96. Ma la commissione di inchiesta, subito attivata dopo il disastro, può farlo incriminare per omicidio colposo dagli esami ematici effettuati dopo il suo ricovero in ospedale per trauma cranico. L'alto tasso di alcool e la presenza di stupefacenti, possono costargli una condanna e una lunga pena detentiva. Da eroe a criminale è il destino che si prospetta per lui se non seguirà scrupolosamente le istruzioni del legale che il sindacato piloti gli ha messo a fianco. E' chiaro che la causa dell'incidente va imputata al mezzo e alla scarsa manutenzione praticata negli anni, ma Whip dovrà assolutamente smettere di bere e negare ogni addebito di un suo passato da alcolista. Al resto penserà l'avvocato che ha già smontato il referto delle analisi con astuti cavilli legali e dimostrato, grazie alla scatola nera, che l'operato di Whip è stato assolutamente eccezionale, dal momento che dieci piloti nel simulatore e nelle stesse sue condizioni, si sono sfracellati al suolo. Non è facile per lui seguire il percorso stabilito di riabilitazione, tra scrupoli di coscienza e desiderio di ricominciare a bere, pressato dai media e dai problemi familiari, tanto che crolla e ammette il suo vizio davanti alla commissione, proprio quando tutto sembrava risolversi positivamente e la stessa presidente lo stava elogiando per il brillante pilotaggio in avaria. Whip accetta così di pagare il prezzo di quel "tradimento della fede popolare" così come gli ha spiegato il giudice, che lo ha tuttavia condannato a pochi anni di carcere. Anni che gli consentono, nel finale del film, di liberarsi definitivamente dall'alcool, concentrarsi nella stesura di un libro e finalmente recuperare il rapporto con il figlio che, entrando in università, vuol presentarsi con un'intervista esclusiva al padre famoso, per capire veramente chi è quell'uomo che non ha avuto ancora il tempo e la possibilità di conoscere.
Flight
Stati Uniti 2012
Regia: Robert Zemeckis
Musiche Alan Silvestri
con
Denzel Washington: Whip Whitaker
Tamara Tunie: Margaret Thomason
John Goodman: Harling Mays
Kelly Reilly: Nicole Maggen
Nadine Velazquez: Katerina Marquez
Don Cheadle: Hugh Lang
Melissa Leo: Ellen Block
Bruce Greenwood: Charlie Anderson
Brian Geraghty: Ken Evans
Conor O'Neill: Kip
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