Men in Black 3
Il terzo capitolo della serie perde un tantino in freschezza anche se aggiunge spunti interessanti come il ritorno al passato per modificare un futuro in grave pericolo. Tutto questo ci permette di rivivere gli anni 60/70 apprezzando la grande cura dei particolari messa nella ricostruzione di quell'epoca. Un pericoloso boglodito, ultimo di una specie che in passato ha distrutto interi pianeti è evaso dal super carcere lunare LunarMax ed è diretto sulla Terra per vendicarsi di chi l'ha catturato e arrestato dopo avergli mozzato un braccio. Poca cosa per lui che dispone di altri tentacoli e animaletti che entrano e escono dal suo corpo come niente fosse all'occorrenza, anche fosse solo per rosicchiargli le catene che lo avvincono. Boris, ma tutti lo chiamano Boris "l'animale" facendolo incazzare ancor più di quanto lo sia in natura, è quanto di più sgradevole si possa vedere, senza parlare dell'alitosi mortale o della puzza dei piedi, piedi??, esiziale. Catturato a Cape Canaveral nel 1969 dall'agente K è ora sulla Terra per vendicarsi di lui e del Pianeta intero, cosa che, visto l'impossibilità di contrastarlo, fa fare ai nostri e per vie diverse, un salto nel passato allo scopo di ucciderlo stavolta, così non potrà evadere nel futuro e scassare la minkia ai posteri. L'agente J nel passato ritrova il collega K quand'era giovane e deve faticare per farsi credere e scongiurare la minaccia Boris che è a sua volta nel passato sia nella versione giovane che in quella più vecchia e monca. Scherzi dei viaggi del tempo che non stiamo qui a spiegare visto che son cose troppo grandi per noi umani. Di sicuro entrambi i Boris vengono splatterati (dal verbo splat in inglese che rende meglio di spiaccicati) e il nostro J può vedersi bambino quando K lo raccoglie, orfano fresco di padre per colpa di uno dei Boris e lo flasha per non fargli ricordare niente di brutto, ma solo che suo padre era un eroe. Rientrato nel presente, a colazione con il burbero K, non può che guardarlo con occhi da tenerone visto che ora sa tutto e vorrebbe anche abbracciarlo e baciarlo come un figlio se non fosse che K taglia corto e intima di mollare la colazione e muoversi che hanno da fare cose importanti. Rispetto ai precedenti diminuisce un poco l'azione e il ritmo generale risulta più lento, tuttavia è film capace di divertire e di facile beva .. pardòn visione.
Stati Uniti 2012
Regia: Barry Sonnenfeld
con
Will Smith: Agente J
Tommy Lee Jones: Agente K
Josh Brolin: Agente K da giovane
Jemaine Clement: Boris l'animale
Michael Stuhlbarg: Griffin
Emma Thompson: Agente O
Alice Eve: Agente O da giovane
Nicole Scherzinger: Lilly
Mike Colter: Colonnello James Edwards Jr.
Michael Chernus: Jeffrey Price
Bill Hader: Andy Warhol Agente W
David Rasche: Agente X
Keone Young: Mr. Wu
Cayen Martin: James agente J da bambino
Will Arnett: Agente AA
Lanny Flaherty: Obadiah Price
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