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I tre nemici
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La formula di un potente esplosivo è stata rubata al suo inventore da una spia internazionale che braccata, fingendosi un tatuatore, la trascrive sul fondo schiena dell'ignaro Leo Bottini. Lui, maniaco dei tatuaggi, aveva commissionato una scritta d'amore per Kitty, la proprietaria di un negozio, che corteggia, non ricambiato, ogni giorno, omaggiandola con fiori. Lui è imbranatissimo e corpulento ma impiegato diligente in un'agenzia di viaggi del suo capo Gerardo col quale ben presto entrerà in conflitto, quando un'altra organizzazione internazionale cercherà di rapirlo per carpire la formula che ha tatuata. Il mondo è in pericolo a causa di quel ritrovato e viene incaricato il famoso professore Otto Kreutz per raggiungere lo scopo. Con lui agiranno scagnozzi addestrati e una serie di sensualissime spie che all'occorrenza dovranno cercare di sedurre l'uomo se gli altri metodi più bruschi dovessero fallire. Così il poveretto diventa soggetto a continui tentativi di rapimento ai quali sfugge per favorevoli casualità e ogni volta che cerca di convincere il suo capo di quanto gli sta accadendo, non viene mai creduto. Anzi finiscono per ritenerlo pazzo, finché entrano in gioco le arti femminili di seduzione che sulle prime hanno i loro frutti che tuttavia vengono vanificati dall'improvvisa entrata in scena di due ladruncoli siculi, Fantuzzo e Rocco, in trasferta a Roma che rubano, manco a farlo apposta, le prove che le varie spie donna avevano raccolto di volta in volta. Quando al professor Otto Kreutz viene imposto l'ultimatum dall'organizzazione, decide di usare le misure drastiche e colpisce il nostro in fuga a bordo di un taxi con un preciso colpo di bazooka. Stavolta era in compagnia del suo capo Gerardo che finalmente si rende conto della bontà di quanto afferma il suo dipendente, finendo con lui all'ospedale. Tutti bendati ricevono la visita del killer deciso a finire il lavoro e fermato solo dall'arrivo del primario che racconta ai suoi pazienti come un pezzo di pelle della natica di Leo sia servita a ricostruire il naso di Gerardo. Ragione questa che alla sua uscita, scatena il sicario contro il povero Gerardo che nonostante sia bendato e malconcio deve darsi alla fuga. E' lui stavolta il bersaglio delle spie mentre Leo può rilassarsi e coronare il suo sogno d'amore con Kitty.
Nono film della coppia Franchi-Ingrassia ancora alle prime armi e quindi non protagonista, anche se diverte nel secondo tempo del film che un Gino Bramieri, letteralmente straripante, conduce con ritmo e grandi capacità espressive, dando vita a un personaggio bonario, ingenuo e imbranato, soprattutto alle prese con le tante bellezze che gli affiancano.
I tre nemici Italia 1962
Regia: Giorgio Simonelli Musiche Lallo Gori con Gino Bramieri: Leo Bottini Cristina Gaioni: Kitty Hélène Chanel: Jacqueline Martin Benson: professore Otto Kreutz Margaret Lee: Sonia, la Bionda Tullio Altamura: scienziato Jole Mauro: proprietaria della Pensione Janine Hendy: Zazà Peter Dane: agente X-9 Elisabetta Velinska: infermiera Mara Berni: Amalia Franco Franchi: Fantuzzo Ciccio Ingrassia: Rocco Raimondo Vianello: Gerardo, il direttore Fanfulla: spia che ruba la formula non accreditato Nino Terzo: cliente agenzia viaggi
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
Girato nell' Idaho e in Oregon il film è un capolavoro assoluto del genere avventuroso. I paesaggi maestosi, la sapiente fotografia e i personaggi di assoluto valore ne fanno un film epico che sfida tranquillamente il tempo. E' anche il primo film a colori del regista Vidor e dell'indimenticabile Spencer Tracy . Lui è il maggiore Robert Rogers a capo di un temutissimo reparto di cacciatori abili nello scovare ed eliminare indiani nei loro territori, che nel selvaggio Nord America sono alleati dei nemici Francesi e rappresentano una continua minaccia per gli insediamenti Inglesi e dei coloni Americani con frequenti incursioni che culminano ogni volta con distruzioni ed atti di efferata violenza ... QUESTO E' IL RACCONTO DELLA NOSTRA AMERICA ... DEL SECOLO DI BATTAGLIE TRA FRANCESI E INDIANI ... QUANDO IL BISOGNO TRASFORMO' UOMINI SEMPLICI, SCONOSCIUTI ALLA STORIA, IN LEGGENDE DI AUDACIA E RESISTENZA. TUTTO INIZIA A PORTSMOUTH, NEW HAMPSHIRE, NEL 1759 ... ...
A ppare chiaro fin dall'inizio che in quella missione c'è qualcosa che non quadra. Un gruppo di paracadutisti commandos inglesi agli ordini del Maggiore Smith e del Tenente Schaffer si è appena lanciato da un aereo sulle Alpi Bavaresi con lo scopo di penetrare nell'inaccessibile e super fortificato Schloß Adler , o castello delle aquile, dove è tenuto prigioniero il Generale americano Carnaby , colui che ha ideato il piano d'invasione dell'Europa. I tedeschi contano di ricavare dal prezioso prigioniero quante più informazioni possibili facendo ricorso anche alla tortura. Compito dei commandos è liberarlo infiltrandosi nel castello in virtù della loro padronanza con la lingua tedesca e delle uniformi del nemico. Circa un minuto dopo il lancio del gruppo, una paracadutista donna li segue in solitaria dopo essere sbucata fuori da un vano dell'aereo. Il gruppo atterra e raduna le sue cose constatando che uno dei componenti è morto col collo spezzato. Il co...
N inì Cantachiaro e il suo compare Mimì Makò sono suonatori ambulanti di contrabbasso costretti alla fame a causa di un "repertorio" che non riscuote le attenzioni dei passanti. La fortuna sembra assisterli quando Mimì riceve in eredità da una zia un libretto al portatore con un milione e mille lire . E' l'occasione che il furbo Ninì, la mente della coppia, coglie al volo per girare il mondo nel tentativo di farsi un nome ed entrare nel novero degli artisti di fama e delle attrazioni dei locali più prestigiosi al mondo. Li seguiamo quindi in siparietti divertenti a far da contorno o introdurre spettacoli di arte varia in giro per Parigi , Madrid , Londra , New York e addirittura Hong Kong, ovviamente senza fortuna e sperperando tutto il denaro per fare mestamente ritorno a Roma da dove erano partiti. Con Macario a fare da spalla, Totò si esibisce nel suo repertorio classico, ballo compreso, ma è solo un pretesto per introdurre, in un periodo ancora piuttos...
Forse il più bello in assoluto dei tanti film ricavati dal romanzo di Dumas padre, almeno per quanto riguarda la resa che l'aitante ballerino Gene Kelly fa del guascone spadaccino D'Artagnan . La sua agilità nei duelli saltellando tra mobili, tendaggi, scale, balaustre fino ai rami degli alberi resteranno per sempre nella memoria. Anche perché non dimentichiamo che in quegli anni la computer grafica non c'era e i trucchi davvero pochi e se pensiamo che è stato girato interamente in America ricreando alla perfezione le scene di corte come degli esterni franco-inglesi che gli valsero la nomination all'oscar per la fotografia nel 1949 ecco che il film entra di diritto nella storia del cinema. La storia che vede il nostro D'Artagnan entrare in maniera più che dirompente nel corpo dei Moschettieri fedeli al re, arrivando a Parigi dalla lontana campagna di Guascogna e capace in poco tempo di scombussolare l'ovattata vita di corte e i piani diabolici dell...
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