A noi piace Flint
O perazione Sosia, nome in codice che prevede il rapimento del Presidente degli Stati Uniti rimpiazzandolo con un attore a cui, dopo ripetuti interventi di plastica facciale, sono state date le medesime sembianze. Tre donne ricchissime intendono così prendere il potere in America appoggiate in questo dal Generale Carter che invece le manovra in gran segreto. Proprietarie di un avveniristico salone di bellezza, il Fanta Estetica in uno splendido resort nelle Isole Vergini, riescono in realtà a lavare i cervelli di tutte le frequentatrici per mezzo di caschi asciuga capelli opportunamente modificati allo scopo di avere tutto il consenso femminile del globo ad un futuro potere delle donne. Cramden, a capo dell'agenzia di controspionaggio Z.O.W.I.E. (Zonal Organization World Intelligence Espionage), chiede aiuto a Derek Flint per un buco di tre minuti nella sua memoria, in pratica il tempo necessario all'organizzazione per rapire e sostituire il presidente dopo aver narcotizzato le guardie tra le quali Cramden stesso. L'organizzazione cerca anche di screditare Cramden montando uno scandalo sessuale che vede il poveretto drogato da un'abile e sensuale agente. Posto a riposo forzato dallo stesso presidente viene però creduto ed aiutato da Flint che scopre il modo e le sostanze con cui è stato drogato e risale ai mandanti in un crescendo di agguati e situazioni critiche che vede come suo principale avversario, una volta che le donne hanno a loro volta capito di essere state usate, il perfido Generale Carter. Questi vuole infatti raggiungere una stazione spaziale orbitante con un razzo al quale è stata montata una micidiale testata nucleare in luogo della strumentazione meteo prevista. Il suo scopo è quello di dominare il mondo con l'emblematico nome che ha dato a questa sua operazione: Damocle. Flint, liberato il vero presidente e avuta la fiducia dall'esercito di donne che da avversario è ora alleato, riprende la base spaziale dove sta iniziando il conto alla rovescia. Raggiunge l'abitacolo del missile dopo aver indossato la tuta spaziale e una volta partiti, riesce ad avere la meglio sul Generale legandolo saldamente prima di abbandonare la capsula che poco dopo viene raggiunta da un razzo lanciato dalla Terra. Per scongiurare la minaccia lo stesso presidente aveva ordinato il suo abbattimento seppur a malincuore per la presenza a bordo dello stesso Flint. Ma questi si è liberato nello spazio e poco dopo trova rifugio nella stazione spaziale orbitante dove ad accoglierlo ci sono due belle astronaute russe e mentre a terra tutti piangono la sua morte, ecco arrivare loro la sua voce con le coordinate dell'atterraggio. Ma non c'è fretta.
Divertente sequel de Il nostro Agente Flint con un James Coburn al solito scanzonato e in splendida forma, attorniato anche questa volta da un incredibile numero di belle fanciulle. Pur restando nel campo della parodia del genere spy story, il film si apprezza per la cura degli interni in gran parte futuristici e i tanti esterni vacanzieri tra i quali non passa certo inosservato Ocho Rios in Giamaica.
In Like Flint
Stati Uniti 1967
Regia: Gordon Douglas
Musiche Jerry Goldsmith
con
James Coburn: Derek Flint
Lee J. Cobb: Lloyd C. Cramden
Steve Ihnat: Generale Carter
Thomas Hasson: Tenente Avery
Jean Hale: Lisa
Anna Lee: Elisabeth
Andrew Duggan: Presidente Trent
Hanna Landy: Helena
Herb Edelman: Premier russo
Yvonne Craig: Natasha la ballerina
Jacqueline Ray: Denise
Diane Bond: Jan
Mary Michael: Terry
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