Totò diabolicus
G aleazzo di Torrealta viene trovato morto con un coltello conficcato nel petto dalla sua giovane convivente. Nel pugnale vi è la firma sinistra di Diabolicus e la prima ad essere sospettata è proprio la donna che tuttavia riesce a sviare i sospetti visto che un notaio conferma la volontà dell'uomo di fare testamento a suo favore e non avendolo ancora firmato, esclude la donna dai sospettati in quanto non avrebbe avuto alcun motivo di impedirlo. Pertanto per il commissario di polizia e il suo assistente Scalarini, non restano che i fratelli della vittima, forse preoccupati dalle voci che volevano quella donna unica erede del loro fratello. Costoro sono Carlo, un famoso chirurgo, Scipione, generale in pensione con spiccata nostalgia per il Ventennio e la pluri vedova Laudomia, escludendo l'ultimo, il Monsignore Antonino che vive in odore di santità e per questo insospettabile. Ognuno ha un alibi da verificare ma per il commissario non vi sarà il tempo, in quanto tutti i fratelli escluso il prelato vengono rinvenuti cadavere nella casa natia dove la vedova Laudomia li aveva convocati. Diabolicus è l'inafferrabile e misterioso responsabile e la polizia brancola nel buio. Antonino, decide di disfarsi del patrimonio, essendo unico erede rimasto, a favore di un fratellastro mai riconosciuto dal loro padre, tale Pasquale Bonocore che deve scontare una piccola pena detentiva per furto e se farà i nomi dei complici, grazie ad Antonino, non solo sarà ricco ma anche libero. Cosa che ovviamente il Bonocore seppur incredulo fa immediatamente, facendo arrestare i complici della sua vecchia banda che minacciano di fargliela pagare una volta fuori. Deve vedersela anche dal fantomatico Diabolicus e per questo assolda dei detective privati col compito di proteggerlo e indagare. Infatti riescono a fermare in tempo un uomo mascherato penetrato in villa ma che è risultato poi essere Gigi "lo sfregiato" che era evaso proprio per fargli pagare il suo tradimento. Ma l'epilogo è vicino e con esso il colpo di scena che vede nei panni del mite Monsignor Antonino suo fratello Galeazzo, prima vittima della faida, che ne prese il posto eliminandolo in vece sua. Nessuno se ne accorse vista la somiglianza e così poté uccidere anche gli altri per impossessarsi di tutto il patrimonio di famiglia, addossando le colpe al cognato Lallo prima di arrivare ad eliminare l'ignaro Bonocore ultimo fratello e vittima designata. Avrebbe preso il suo posto eliminando il finto monsignore e il gioco sarebbe finito consegnando il cognato Lallo stordito alla polizia vestito da Diabolicus. Ma Bonocore, tipo sveglio e malfidato visti i suoi trascorsi nelle patrie galere, aveva mandato all'incontro col monsignore una sua guardia privata che aveva fatto la brutta fine prevista per lui. Galeazzo - Diabolicus è arrestato e lui può finalmente spassarsela con i tanti soldi ereditati in feste e donne alle quali Lallo riconoscente è invitato d'obbligo, ma il fisco è già pronto a bussargli alla porta e a lui non può sfuggire.
Un Totò strepitoso in uno dei suoi film più riusciti e dove si fa addirittura in cinque, confezionando personaggi complessi e diversi tra loro ma tutti pieni della sua simpatia e carisma. Memorabili alcune scene come quella dell'operazione al paziente Pietro De Vico che vede nel film anche la partecipazione di Giulio Marchetti suo partner nella fortunata serie TV per ragazzi "Giovanna, la nonna del Corsaro Nero".
Totò diabolicus
Italia 1962
Regia: Steno
Musiche Piero Piccioni
con
Totò: Galeazzo - Carlo - Scipione - Mons. Antonino - Laudomia di Torrealta e Pasquale Bonocore
Nadine Sanders: donna Fiore di Torrealta
Béatrice Altariba: Diana
Raimondo Vianello: Michele detto Lallo
Luigi Pavese: commissario di polizia
Mario Castellani: ispettore Scalarini
Peppino De Martino: notaio Cocozza
Giulio Marchetti: il detective privato
Pietro De Vico: paziente da operare
Gianni Baghino: Gigi "lo sfregiato"
Stefano Vanzina: Angelo, il giardiniere
Ubaldo Loria: il maggiordomo di casa Torrealta
Vera Drudi: una domestica
Franco Giacobini: il dottor Pandoro
Franco Ressel: l'anestetista Biagini
Mimmo Poli: il postino
Paolo Ferrara: il direttore del carcere
Veriano Ginesi: Nando "Bellicapelli"
Antonio La Raina: attendente del generale
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