Terminator Genisys
Q uante volte si è andati avanti e indietro nel tempo con questa serie? Stavolta nel 2029, John Connor, a capo della resistenza contro le macchine, sta per cogliere la vittoria definitiva ma Skynet, la potente intelligenza artificiale che ha causato l'apocalisse che tutti conosciamo, grazie alla costanza con la quale questi film approdano sul grande schermo, ha fatto giusto in tempo a spedire indietro nel tempo un Terminator per eliminare Sarah Connor madre di John e che ormai conosciamo benissimo, compreso il loop spazio temporale nel quale la poveretta è costretta a vivere. John allora gli lancia dietro il suo braccio destro Kyle Reese allo scopo di proteggerla a tutti i costi. Kyle arriva a destino appena in tempo per essere salvato da Sarah e il vecchio, ma non obsoleto - come tiene a precisare - T-800 guardiano che da anni la protegge al punto che la ragazza lo chiama "papà". Un T-800 giovane come lui è stato appena messo fuori uso, ma Skynet ha mandato in missione un altro Terminator molto più evoluto e pericoloso: il T-1000. Per quest'altro c'è un bel bagnetto nell'acido dopo una serie infruttuosa di tentativi di eliminarlo sfociati nel brillante piano con trappola a sorpresa. Ma non si può andare avanti in questo modo all'infinito, ovvero proteggere Sarah, accoppiarsi con lei per generare suo figlio John futuro capo della resistenza, quando tutto nasce dall'avvio sciagurato del software Genisys, con il quale Skynet nel 2017 ha dato il via all'olocausto atomico. Così dopo alcuni tentennamenti i tre, Kyle, Sarah e "papà" viaggiano nel tempo fino a poco prima della fatidica data, per individuare gli edifici che ospitano i server e farli saltare in aria, prima della diffusione nella rete mondiale. Ma Skynet non è dello stesso parere e nel 2029 ha infettato John con una sofisticatissima nano-tecnologia proprio mentre Kyle partiva. Un Terminator T-3000 che lo ha completamente trasformato in un ibrido uomo-macchina molto più letale dei precedenti e con le sembianze di John a trarre in inganno i nostri. Ora è lì a sbarrargli la strada e dopo aver tentato di illuderli si è rivelato per quello che è realmente. Non è più John figlio di Sarah e dell'incredulo Kyle, al quale nel frattempo hanno spiegato, tra una fuga e una sparatoria, che lui è il padre di John e che ogni volta muore. Ma non sarà così perché stavolta i nostri fanno saltare gli edifici e i server di Skynet in tempo e rispediscono chissà dove nel tempo quel Terminator con le sembianze di John. Il mondo è salvo o almeno sembrerebbe tale, ovvero senza il maligno software a scatenare la catastrofe nucleare. Poco importa se si è concretizzato uno dei più assurdi paradossi possibili, ossia che in quel periodo possano coesistere un Kyle adulto e bambino, tanto lo spiegherebbero mettendo l'aggettivo quantistico in una frase incomprensibile che a noi va bene senza stare a sforzarci troppo per capirla. Inevitabile poi che sotto le macerie fumanti degli edifici, dopo i classici titoli di coda, appaia una sfera luminosa che prelude all'inevitabile sequel.
Aldilà di tutto quello che si vuol dire su questa serie e su questo capitolo in particolare, una cosa è certa, l'aggettivo spettacolare la fa da padrone anche questa volta.
Terminator Genisys
Stati Uniti 2015
Regia: Alan Taylor
Musiche Lorne Balfe
con
Arnold Schwarzenegger: Guardiano "papà" T-800
Jai Courtney: Kyle Reese
Jason Clarke: John Connor
Emilia Clarke: Sarah Connor
Lee Byung-hun: T-1000
J. K. Simmons: O'Brien
Dayo Okeniyi: Danny Dyson
Mattew Smith: Alex
Courtney B. Vance: Myles Dyson
Michael Gladis: Tenente Matias
Sandrine Holt: Detective Cheung
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