Sella d'argento
R oy Blood ha visto il padre ucciso sotto i suoi occhi da un pistolero del possidente Barrett e nonostante fosse ancora un bambino, non ha esitato a uccidere l'assassino quando stava per montare in sella e ripartire. Una preziosa e intarsiata sella d'argento che oggi è diventata il suo temuto nomignolo. Dove passa lui resta una scia di morte e per ironia della sorte la sua strada si incrocia con quella del piccolo Thomas Barrett jr., figlio dell'odiato latifondista che gli ha distrutto la vita. Il ragazzino ormai orfano, è in grave pericolo e sta per essere eliminato da qualcuno che vuol impadronirsi dei suoi averi. E chi meglio di Roy, da tutti conosciuto per il suo odio nei confronti della famiglia Barrett, può essere incolpato della sua morte. Per questo è stato attirato in una trappola allo scopo di incastrarlo, ma lui non solo salva il giovane ma se ne affeziona, conquistato dalla sua gentilezza e bontà e comprende che non potrà mai essere oggetto della sua vendetta e che le colpe del padre non possono ricadere su quella creatura così indifesa. Perciò inizia ad indagare e ben presto si trova di fronte ad una verità che vede Turner, il fattore del ranch, come possibile mandante del delitto così da far ereditare la parte del ragazzo alla sorella Margaret per poi costringerla a sposarlo e prendersi tutto. Roy deve vedersela anche con Garrincha, detto la iena del rio Grande, e la sua banda di balordi messicani, che affronterà con un viscido avventuriero incontrato per strada e che si fa chiamare Serpente a due colpi per via del suo fucile a canne mozze estremamente letale. Costui perderà la vita nel finale dello scontro a fuoco con i messicani, con gli ultimi della banda uccisi da Roy. Regolati i conti con Turner e riconsegnato il ragazzo alla sorella, c'è anche il tempo per smascherare il vero mandante di tutto nei panni del loro zio, da tempo in bolletta dopo aver sperperato la sua parte di proprietà. Questa era per lui l'occasione propizia per prendersi la parte dei nipoti ma gli è andata male e una forca lo aspetta. Roy può ripartire accompagnato per un tratto dal piccolo Thomas su di un bianco pony.
Nonostante il genere fosse stato ormai abbandonato, Lucio Fulci non delude e avvalendosi di un ottimo cast, confeziona un prodotto che può collocarsi in un posto di prim'ordine nella storia del western nazionale. Questo grazie anche all’impeccabile Giuliano Gemma, il nostro massimo rappresentante del genere, qui attorniato da ottimi comprimari tra i quali è bene ricordare Aldo Sambrell una vera e propria icona del bandito messicano in tantissimi nostri film. Buoni gli esterni spagnoli di Almeria e ottima la ricostruzione di interni, oggetti e costumi d'epoca. Fulci poi sa benissimo che un proiettile lascia un foro dal quale ovviamente sgorga copioso il sangue e ce lo fa vedere senza esitazione e in tutte le occasioni ... che non sono poche.
Sella d'argento
Italia 1978
Regia: Lucio Fulci
Musiche Franco Bixio, Fabio Frizzi e Vince Tempera
con
Giuliano Gemma: Roy Blood
Geoffrey Lewis: Serpente due colpi
Sven Valsecchi: Thomas Barrett jr.
Licinia Lentini: Miss Sheba
Ettore Manni: Thomas Barrett
Cinzia Monreale: Margaret Barrett
Gianni De Luigi: Turner
Aldo Sambrell: Garrincha la iena del rio Grande
Philippe Hersent: Sceriffo
Donald O'Brien: Fletcher
Sergio Leonardi: Butch il barista
Karina Verlier: Peggy
Agnes Kalpagos: ragazza del saloon
Maria Tinelli: ragazza del saloon
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