La cruna dell'ago
L'eterno dilemma se sia meglio il libro, come spesso avviene, o il film, in questo caso tratto dal romanzo di Ken Follett, è di difficile risposta. Almeno per me è stato così e in questo caso direi che il risultato è in perfetta parità tra l'immaginazione del lettore nel leggere il libro e la potenza visiva degli splendidi paesaggi scozzesi da Oban all'Isola di Mull dove è stato in parte girato il film. Se poi ci metti l'ottima interpretazione di Donald Sutherland, capace di appassionare e attrarre lo spettatore nonostante il suo ruolo negativo di spia nazista, vedi che forse il film ha un qualcosa in più. Scoperto e braccato dagli inglesi, la spia nazista Heinrich "Henry" Faber scappa lasciandosi dietro una scia di sangue. Non esita ad ammazzare chiunque lo possa ostacolare nella sua fuga verso una località lungo la costa scozzese dove un U-boot lo aspetterà per una settimana intera ad un'ora stabilita per riportarlo in Germania. E' uno dei più affidabili agenti della rete operante in Inghilterra ed è il pupillo dell'Ammiraglio Canaris capo dello spionaggio militare nazista. Il Führer in persona vuole ricevere dalle sue mani le prove del probabile attacco alleato alle coste francesi ed ha ordinato il suo rientro una volta in possesso dei dati definitivi. Faber, o come viene chiamato in codice "Ago", ha scoperto e fotografato una base aerea fittizia, con tanti aeroplani pronti ma fatti con cartone e compensato, così bene che dall'alto si possa pensare ad un massiccio attacco aereo su Calais. Sta scappando con i negativi delle foto scattate e i servizi inglesi debbono assolutamente fermarlo altrimenti il nemico capirà facilmente che delle due possibilità di attacco alle coste francesi, resta solo la Normandia e ammasserà là tutte le sue forze. Riesce ad evitare diversi controlli e a rubare una barca con la quale fa naufragio su quella che sembra un'isoletta deserta di fronte alla Scozia. In quell'isola vive una coppia di inglesi nell’unica casetta col figlioletto mentre un altro vecchio è a guardia del faro. La coppia si è ritirata là dopo che il marito ha perso le gambe in un terribile incidente stradale e da allora vuol vivere lontano da tutti ed è scontroso anche con la moglie per il suo stato. Faber viene aiutato e accolto in casa e molto abilmente riesce a sviare le loro domande e in breve tempo entra nel cuore della giovane donna da troppo tempo trascurata dal marito invalido e sovente dedito all'alcool. Riesce anche a trovare una vecchia radio nel faro e inizia a mandare messaggi nella speranza che il sottomarino sia nei paraggi. Ma la sua identità viene scoperta dall'uomo ed è costretto a liberarsene dopo una violenta colluttazione e stessa sorte tocca al vecchio. Riesce a nascondere il tutto alla donna dicendole che i due se la bevono in santa pace nel faro e non vogliono essere disturbati. Ma la donna passeggiando lungo le scogliere scopre il cadavere del marito e capisce finalmente la vera natura dello straniero. Preoccupata anche per il figlioletto riuscirà in un concitato finale ad eliminare la spia che forse innamorato di lei non reagirà mai ai maldestri tentativi della donna di ammazzarlo e cercherà di prendere il largo verso l'U-boot, finalmente intravisto alla fonda, fino al colpo finale che decreterà la sua morte. Inseguimento, thriller e sentimento tragico “tre in uno” splendido film.
Eye of the Needle
Stati Uniti 1981
Regia: Richard Marquand
con
Donald Sutherland: Henry Faber
Kate Nelligan: Lucy Rose
Christopher Cazenove: David Rose
Philip Martin Brown: Billy Parkin
Patrick Connor: Ispettore Harris
Ian Bannen: Godliman
George Lee: Conestabile
Rupert Frazer: Muller
Alex McCrindle: Tom
Barbara Ewing: Mrs. Garden
Faith Brook: Lucy
Stati Uniti 1981
Regia: Richard Marquand
con
Donald Sutherland: Henry Faber
Kate Nelligan: Lucy Rose
Christopher Cazenove: David Rose
Philip Martin Brown: Billy Parkin
Patrick Connor: Ispettore Harris
Ian Bannen: Godliman
George Lee: Conestabile
Rupert Frazer: Muller
Alex McCrindle: Tom
Barbara Ewing: Mrs. Garden
Faith Brook: Lucy
un classico come libro. pollice su. come direbbe mark 3 kanederli su cinque.
RispondiElimina