Shango, la pistola infallibile
Dopo Django e Drango ecco spuntare Shango. Ma nonostante Anthony Steffen e la fervida fantasia di quegli anni il film si arena con una trama debole e scontata, in linea con la stragrande maggioranza dei prodotti di quel genere, ma con l'aggravante del villaggio di peones messicani ambientato in piena maremma o campagna viterbese, tra l'altro autunnale, verdissima e piovosa. E pensare che i nostri per salvarsi debbono attraversare il deserto salato nelle vicinanze e per nostra fortuna e soprattutto del regista, la cosa resterà una mera chimera. Ma tant' è e andiamo a raccontare i fatti che vedono il nostro Shango nei panni di un Ranger dell'esercito nordista che viene a portare la "buona novella" della fine della guerra in uno degli ultimi sperduti posti dove ci sono ancora residui di sbandati belligeranti. Cade in un agguato e viene ferito mentre il resto del suo plotone è annientato. Si ritrova prigioniero del Maggiore Sudista Droster che continua la sua guerra con pochi sudisti ai suoi ordini ed è aiutato dal feroce Martinez con la sua banda di messicani che aspettano di esser pagati dal suo governo per i servizi resi. Chi ci rimette è la popolazione povera ed inerme del villaggio che deve provvedere a suon di botte e minacce al sostentamento della violenta combriccola. Shango riesce a liberarsi e viene curato in segreto dai peones i quali esasperati vedono in lui la loro unica possibilità di riscatto. E così tra alterne fortune il nostro ranger, sfruttando astuti travestimenti ed ingegnose trappole e grazie alla sua velocità con la pistola libera il villaggio uccidendo ad uno ad uno sia sudisti che messicani. Antonio Teffè alias Anthony Steffen, ricordato come ottimo Django in diversi western nazionali è qui accreditato anche come co-sceneggiatore insieme al regista ma francamente con un risultato decisamente scarso. Nel film anche il piccolo Giusva Fioravanti, vero e proprio bimbo prodigio di quegli anni appariva nei Caroselli e conobbe fama e apprezzamenti nella serie TV la Famiglia Benvenuti molto popolare all'epoca. Mai ci saremmo aspettati dal bambino vispo e intelligente che era una vita così violenta e segnata di delitti. Avrebbe fatto senz'altro una grandissima carriera nello spettacolo, una vita gettata, travolta dal cancro dell' ideologia politica.
Italia 1970
Regia: Edoardo Mulargia
con
Anthony Steffen: Shango
Eduardo Fajardo: Maggiore Sudista Droster
Maurice Poli: Martinez
Barbara Nelli: Consuela
Giusva Fioravanti: Pedrito
Attilio D'Ottesio: Fernandez
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