Il magnifico Robin Hood
Stanco dei soprusi del tiranno Giovanni, Robin Hood si è dato alla macchia con alcuni volontari, dando vita ai Compagni della Foresta, un gruppo che combatte le ingiustizie e le angherie del principe Giovanni. Costui ha preso il posto del fratello Riccardo Cuor di leone che alcuni nobili cercano di riscattare dalla prigionia in Austria, raccogliendo la somma necessaria alla sua liberazione. Lord Linton si è fatto interprete della iniziativa scaturita tra la gente del popolo e alcuni suoi pari. Ma Giovanni è deciso a tenersi il potere e rubare il denaro messo da parte, facendo abilmente ricadere le colpe su Robin Hood e i suoi compagni. Il povero Lord Linton viene ucciso e sua figlia Rowina viene condotta a palazzo come prigioniera. Essa dovrà rivelare dove suo padre ha nascosto il denaro prima di venire ucciso. Robin apprende la notizia e si precipita al castello incurante dei pericoli, tanto da venire a sua volta catturato. Per sua fortuna un luogotenente di Giovanni, sir Jack Beacham, lo libera con Rowina e si unisce a loro nella fuga. Accolto dai Compagni, promette di unire la sua spada a quella dei ribelli, stanco dei soprusi del crudele principe. Ma in realtà conta anche lui di mettere le mani sul tesoro del riscatto e quando la Compagnia assalta il castello, cala la maschera, svelandosi in un duello a tre con Robin e il Principe. Questi lo uccide a tradimento prima di vedersela con Robin che sugli spalti ha la meglio, uccidendolo. La sua dittatura è finita e Robin può unirsi all'amata Rowina in attesa della benedizione di Riccardo Cuor di Leone, legittimo sovrano e prossimo a riprendere il suo potere con il denaro che viene spedito a destino.
Modesto esempio di cappa e spada che prende a pretesto il famoso arciere inglese per farlo scapicollare a cavallo tra i boschi di Manziana e il Castello Caetani di Sermoneta che per quanto suggestivo non rende per nulla l'idea dell'Inghilterra. Ma lo scopo era riempire le sale di periferia e le arene estive a basso costo e buona resa, cosa che a Montero è riuscita abbastanza bene in carriera, dove si è cimentato nell'ampio panorama dei generi dell'allora florida industria cinematografica nazional popolare.
Modesto esempio di cappa e spada che prende a pretesto il famoso arciere inglese per farlo scapicollare a cavallo tra i boschi di Manziana e il Castello Caetani di Sermoneta che per quanto suggestivo non rende per nulla l'idea dell'Inghilterra. Ma lo scopo era riempire le sale di periferia e le arene estive a basso costo e buona resa, cosa che a Montero è riuscita abbastanza bene in carriera, dove si è cimentato nell'ampio panorama dei generi dell'allora florida industria cinematografica nazional popolare.
Il magnifico Robin Hood
Italia, Spagna 1971
Regia: Roberto Bianchi Montero
Musiche Augusto Martelli
con
George Martin: Robin Hood
Špela Rozin: Rowina
Frank Braña: principe Giovanni
Massimo Righi: sir Jack Beacham (accreditato Max Dean)
Aldo Cecconi: frate Tebaldo (accreditato Jim Clay)
Cris Huerta: Little John
Antonella Murgia: Alicia
Benito Pacifico: Mellin (accreditato Dennis Colt)
Luciano Conti: Will
Clemente Ukmar: Tuck
Michele Branca: Lowell
Silvano Zignani: Merwin
Gualtiero Isnenghi: Lord Linton
Ivana Novak: Marianne
Attilio Dottesio: Sir William Prescott
Luigi Berti: Sergente
Pietro Ceccarelli: brigante
non accreditato
Stefano Ceccarelli: oste
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