Noi duri
N el locale notturno parigino "Le fric d'Afrique" viene ucciso un agente infiltrato dell'FBI che indagava su un traffico di stupefacenti. Al suo posto viene inviato il Tenente Fred Bombardone. Ha un piano ben preciso per infiltrarsi nel locale essendo stato un tempo un discreto cantante e pianista. Riesce a farsi notare dalla proprietaria del locale Barbara dove stringe amicizia con la sigaraia Josette e l' entreneuse Monique. Dimostrando indubbie capacità canore e di artista riesce a farsi mettere sotto contratto e con l'aiuto della Sureté francese, mette insieme un complesso di musicisti arruolandoli tra gli effettivi della locale banda della polizia. Affinché dimostrino indifferenza in un locale dove si esibiscono spogliarelliste, li fa ambientare a tali evenienze facendo spogliare davanti a loro diverse prostitute parigine di volta in volta pescate dalla legge ad esercitare il più antico dei mestieri. Ora la banda è pronta ad esibirsi ed a riscuotere il meritato successo, senza destar alcun sospetto nella titolare del locale. Fin quando però giunge a Parigi con un volo da Algeri il vero capo dell'organizzazione malavitosa, conosciuto col nome de l'Algerino per l'appunto. Costui lamenta un calo notevole degli affari e attribuisce il fatto alla polizia internazionale che gli sta ormai alle calcagna. Per cui è un diffidente di natura e nemmeno quel Bombardone che si è inserito nel locale gli dà fiducia. Per metterlo alla prova e capire se è il tipo losco che dice di essere, lo manda a Casablanca a ritirare una partita di droga. Tornato a Parigi allerta la polizia per cogliere la banda sul fatto, ma la droga gli viene misteriosamente rubata prima della consegna. L'Algerino, non fidandosi, gli tende un tranello catturandolo insieme con tutta la sua finta banda musicale. Se non riavrà la sua merce moriranno tutti, per cui Bombardone chiede un'ora di tempo per capire cosa sia successo, trascorsa la quale potrà ucciderli. Scopre così che la sigaraia Josette, è in realtà Nicole a capo di una agguerrita banda antagonista e che dall'interno del locale poteva conoscere le mosse dei rivali. Lei era perfino diventata la cantante del gruppo di Bombardone col quale aveva legato ed ora, smascherata, era stata consegnata alla polizia che subito dopo irrompe nel covo dove stavano per essere giustiziati i loro colleghi musicisti per mezzo di un sofisticato congegno a tempo: un'ora come pattuito con l'astuto Algerino che ovviamente si è dileguato.
Una commedia su misura per il Fred nazionale che porta sullo schermo le sue bambole, whisky e personaggi della malavita, i suoi famosi "duri", da cui il titolo del film che vede nei momenti in cui entra in scena Totò degli autentici quadretti di comicità surreale giocata al solito sui nonsense o giochi di parole dei quali Totò era un maestro. Tanti e ottimi i vari comprimari chiamati a dar manforte ai due protagonisti.
Noi duri
Italia 1960
Regia: Camillo Mastrocinque
Musiche Leo Chiosso
con
Totò: l'Algerino
Fred Buscaglione: Tenente Fred Bombardone
Paolo Panelli: Hercule Robinot
Bice Valori: Genzianetta, sua moglie
Scilla Gabel: Josette, la sigaraia
Lynn Shaw: Monique
Linda Sini: Barbara
Mario Castellani: Alì
Elio Pandolfi: don Serafino Alvarez
Luigi Pavese: doganiere
Giuseppe Porelli: ispettore Vichy
Toni Ucci: Beaurivage
Ciccio: Napoleone Robinot
Marisa Ancelli: spogliarellista
Graziella Tolusso: spogliarellista
Peppino De Martino: Prefetto
Giulio Marchetti: poliziotto finto manager
Gino Ravazzini: regista televisivo
Gianni Solaro: Joe "Nicotina" Ferguson
Romano Villi: Pat O'Guarda
e con
gli Asternovas: i 5 del complesso musicale
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