Gravity
R yan Stone, ingegnere biomedico è alla sua prima missione nello spazio e sta armeggiando all'esterno dello Space Shuttle Explorer con alcuni moduli dati del telescopio Hubble che da Houston non ricevono. Con lei il collega Sharif e l'esperto comandante pilota Matt Kowalsky alla sua ultima missione. Costui gironzola all'esterno compiendo evoluzioni divertite col suo nuovo Jet-Pack, tessendone le lodi in contatto con la Terra e godendosi il panorama straordinario. Tra lui e la base di Houston c'è un divertito scambio di battute fin quando scatta l'allarme improvviso. I russi hanno distrutto un loro satellite non operativo con un missile e la deflagrazione ha causato un effetto a catena distruggendo altri satelliti per le telecomunicazioni e producendo una massa enorme di detriti che stanno per raggiungerli ad elevatissima velocità. L'ordine è quello di far immediato ritorno allo Shuttle e abortire la missione, cosa che Kowalsky intima subito ai suoi colleghi prima dell'imminente silenzio radio con Houston. Ma è troppo tardi e Shariff viene investito da alcuni frammenti morendo sul colpo mentre la dottoressa viene privata del cavo di protezione andando a fluttuare lontano. Matt che è esperto non perde la calma e la invita a mantenere il sangue freddo e dargli un riferimento ottico, accendendo la sua torcia elettrica, per andare a recuperarla, cosa che dopo attimi concitati avviene, con Matt che la assicura a sé stesso. Lei ha poco ossigeno e lo Shuttle è ormai distrutto per cui non resta che raggiungere la Stazione Orbitale Internazionale distante da lì pochi chilometri. I due ci arrivano ma ormai il propellente del suo zaino Jet è esaurito e non può usarlo per rallentare subendo un impatto piuttosto forte con la stazione, nel quale la donna riesce ad aggrapparsi ma Matt viene rimbalzato di nuovo lontano. Capisce che se resta legato a lei sarà la fine per entrambi, per cui si sgancia e fluttuando lontano, fin quando dura il collegamento radio con la collega, le fornisce alcune istruzioni circa l'uso dei sistemi di sicurezza a bordo. Lei è sconvolta e vorrebbe andare a prenderlo, ma all'interno la situazione è drammatica e riesce a malapena a sistemarsi nel guscio di salvataggio Sojuz mentre nella stazione divampa il fuoco e ha il suo bel da fare per svincolarla dal suo paracadute che i detriti hanno aperto. Con quella navetta non può certo tornare sulla Terra e l'unica speranza è quella di raggiungere la Tiangong 1, l'equivalente cinese in orbita, solo che la Sojuz non ha più propellente e per la donna la situazione sembra ormai senza via d'uscita. Col freddo che inizia a farsi sentire entra in uno stato di abbandono prossimo alla morte e solo il contatto insperato con un radioamatore terrestre sembra poterla scuotere dal torpore che sta prendendo il sopravvento. Ma ecco che in una sorta di sogno, con Matt che la raggiunge a bordo e la tranquillizza ricordandole di usare i razzi di atterraggio, la donna riesce con quella spinta a raggiungere la stazione cinese e penetrare a bordo della Shenzhou, la navicella di salvataggio. Ma anche quella stazione è ormai compromessa e sta pericolosamente abbassando la sua orbita verso l'atmosfera terrestre mentre la dottoressa non riesce a sganciarsi armeggiando tra scritte e messaggi vocali incomprensibili. Ma quando sembra che tutto sia perduto ecco che l'ennesimo pulsante è quello giusto e la Shenzhou riesce ad ammarare in un lago sconosciuto dopo aver affrontato con successo la rovente discesa. E' incredibilmente salva e potrà raccontare una storia altrettanto incredibile.
Che con noi non attacca aldilà dello spettacolo mozzafiato di una Terra vista dall'alto che ci ha senz'altro divertito, insieme ai tanti effetti speciali di cui il film è prodigo. E' la storia in sé che ci lascia perplessi fin dall'inizio poco plausibile, con quel missile russo che innesca una reazione a catena di così vaste proporzioni. E che dire del zuzzurellone George Clooney che svolazza col motorino nuovo e delle altre stazioni messe lì come il negozio sotto casa, dove poter andare a qualsiasi ora che trovi sempre aperto. E pensare che nel prologo si accenna alle temperature proibitive esterne a 600 km dalla Terra con punte sopra i 100 di calore e i -180 di freddo estremo. Ma è il cinema e ci tocca prendere quel che ci propinano.
Gravity
Stati Uniti, Regno Unito 2013
Regia: Alfonso Cuarón
Musiche Steven Price
con
Sandra Bullock: Dottoressa Ryan Stone
George Clooney: Tenente Pilota Matt Kowalsky
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