Il cobra (1967)
M ike Rand agente della CIA sospeso per ingiusti motivi è stato contattato dal suo ex capo Kelly, per affidargli una delicata missione dove molti suoi colleghi sono già morti, fallendo nel tentativo di scoprire chi si nasconde dietro il famigerato COBRA. Quello che appare certo per adesso è il coinvolgimento della Cina nell'enorme traffico di droga che sta invadendo l'America. Lo scopo è quello di destabilizzare e in breve tempo indebolire e conquistare senza armi una nazione nemica dopo averne aumentato a dismisura il tasso di criminalità e dipendenza. Betty, ex ragazza e collega di Mike è morta scoprendo però una traccia e lui decide di entrare in gioco solo per poterla vendicare. Kelly dal suo canto lo ha allevato come un figlio ed è ben lieto di riaverlo in squadra, dopo aver sempre creduto in lui. Mike si mette in moto e subito si lascia dietro una scia di sangue spostandosi da Istanbul a Beirut dove sembra esserci la base operativa dell'organizzazione. Si è scoperto che il traffico avviene per mezzo di aerei che volano ad altissima quota per sfuggire ai radar sulla rotta che da Oriente porta alle zone desertiche della Turchia al confine col Libano. Mike scopre che la droga viene paracadutata nottetempo in zone disabitate e poi scompare senza lasciare traccia e non si comprende come possa raggiungere il mare, visto che i pochi che transitano in quelle aride e desolate strade vengono perquisiti dalla polizia locale che circonda tutta l'area. Ma ecco che nel tentativo di attirare in una trappola Mike, l'organizzazione commette un grave errore, facendo rintracciare dalla polizia locale, una telefonata con la quale avevano costretto Lou, una donna conosciuta durante le indagini da Mike, a chiamarlo. Invece di tradirlo lo aveva avvertito del pericolo venendo uccisa da una raffica di mitra. Il luogo dal quale proveniva la telefonata è una raffineria nel deserto e ingegnoso mezzo di smistamento della droga. Racchiusa in capsule come quelle usate per la posta pneumatica, veniva immessa nell'oleodotto che portava il greggio sulla costa e da lì a bordo delle petroliere verso l'America. Si chiedono rinforzi coordinati tra polizia libanese e forze speciali americane per dare l'assalto a quel luogo super protetto. Tra sparatorie e deflagrazioni, Mike nel finale farà da giudice, giuria e giustiziere dell'insospettabile
Secondo i cliché dell'epoca, Mario Sequi dirige col pilota automatico un buon cast con volti noti di un cinema maggiore prestati a quello “spaghettaro” nostrano, che vede l'insipido Peter Martell lasciare ogni tanto gli abiti polverosi dei set western nel camerino. Mediocri se non addirittura goffe le scene di azione del tutto improponibili, resta la consolazione di un film che oggi è una testimonianza di un'epoca d'oro per il Libano di allora. Ah dimenticavo se volete conoscere l’identità del Cobra cliccate sul bottone col suo nome.
Italia, Spagna 1967
Regia: Mario Sequi
Musiche Anton García Abril
con
Dana Andrews: Kelly
Pietro Martellanza: Mike Rand
Elisa Montés: Corinne
Anita Ekberg: Lou
Jesús Puente: Stiarkos
Peter Dane: Hullinger
Guido Lollobrigida: Killer
Luciana Vincenzi: Ulla
Luigi Montefiori: Crane (con il nome George Histman in luogo del consueto George Eastman)
Omar Zolficar: Sadek
Giovanni Petrucci: King
Ehsane Sadek Karter: Gamal
Jacques Stany: giornalista
E. Chang: Li Fang
e con
Franco De Rosa
Conrado San Martín
Lidia Biondi
Aldo Cecconi
non accreditati riconoscibili
Claudio Ruffini: tra le forze speciali USA
Pietro Torrisi: scagnozzo del Cobra
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