Lockout
S now, ex agente della CIA è stato condannato per un crimine di cui non è colpevole. Non ha ucciso un suo collega, come sembra inchiodarlo una parziale registrazione video e una diretta testimonianza di Scott Langral capo dei servizi segreti. Tutt'altro, lui ha preso una valigetta che l'uomo ucciso gli ha consegnato per non farla cadere in mani nemiche. Una sporca faccenda di spionaggio, che subito dopo lo ha visto inseguito e catturato dalle forze speciali, non prima però di aver lanciato la valigetta a Mace, un suo amico, che l'ha messa al sicuro in un deposito bagagli della metro di Union Station. Visto che siamo nel 2079, Snow viene condannato a un lungo periodo di detenzione nel carcere di massima sicurezza MS1 che orbita attorno alla Terra. In quel carcere sta per attraccare una navetta con a bordo Emilie Warnock, figlia del Presidente degli Stati Uniti, in visita in quel luogo per constatare le condizioni di vita dei prigionieri che vengono in gran parte mantenuti in uno stato di ibernazione. Potrà parlare con un paio di loro, appositamente risvegliati e sincerarsi delle loro condizioni di salute. Sembra infatti che al termine della detenzione, molti abbiano disturbi mentali, quanto addirittura problemi fisici alla vista o agli arti. Non li ha di sicuro il detenuto psicopatico Hydell che durante il colloquio riesce a liberarsi e uccidere alcune guardie, prima di azionare il risveglio di tutti i detenuti che immediatamente prendono possesso dell'intera struttura. Emilie e gli altri ostaggi saranno utili per la loro liberazione e Snow, che stava per essere trasferito lassù, appare come l'unico in grado di liberare la figlia del Presidente. In cambio riavrà la libertà e dato che vi è finito pure Mace, cosa che ha saputo da Harry Shaw, alto membro dei Servizi rimastogli amico, potrà tentare di liberarlo e farsi dire dove ha nascosto la valigetta. E' l'occasione di dimostrare la sua innocenza e di far vedere di che pasta è fatto, entrando in azione e sbaragliando tutti gli avversari incontrati sulla sua strada, fino alla liberazione di Emilie, che a sua volta ha scoperto il luogo dove la valigetta è custodita, grazie alla rivelazione che Mace in stato confusionale, le ha fatto prima di morire. Entrambi riescono a lasciare la prigione orbitante prima che venga distrutta, in quanto ormai priva di controllo, rischia di precipitare sulla Terra. Snow con la valigetta in mano riesce a risalire alla macchinazione ordita niente meno che dal suo amico Harry Shaw, che vistosi incastrato, reagisce sportivamente all'arresto. Come altrettanto sportivamente Emilie è disposta a valutare le prestazioni a letto di Snow per un periodo di prova atto a farle capire se è l'uomo giusto per lei.
Da un'idea, anzi direi più da una "fissa" di Luc Besson, l'ennesimo action-movie del regista francese di nome ma americanissimo di fatto, che ci propina l'ennesima storia ritrita ma dall'alto contenuto spettacolare. Prendere o lasciare, questo è ormai il marchio di fabbrica di Besson a prescindere dal o dai, come in questo caso, nomi che appaiono dietro alla macchina da presa. Guy Pearce è perfettamente a suo agio nel ruolo dell'eroe indistruttibile che non riesci a fermare nemmeno con i pallettoni o le esplosioni o le cadute da altezze impossibili. Figuriamoci con gli sganassoni che qui riceve in abbondanza. Ma la figura che resta impressa è quella dello psicopatico Hydell al quale presta volto e mimica il bravissimo Joseph Gilgun, che molti avranno sicuramente apprezzato in un ruolo simile nella fortunata serie TV britannica Misfits.
Lockout
USA, Francia 2012
Regia: James Mather, Stephen St. Leger
Musiche Alexandre Azaria
con
Guy Pearce: Marion Snow
Maggie Grace: Emilie Warnock
Lennie James: Harry Shaw
Peter Stormare: Scott Langral
Vincent Regan: Alex
Joseph Gilgun: Hydell
Jacky Ido: Hock
Tim Plester: John J. Mace
Anne-Solenne Hatte: Kathryn
Peter Hudson: il Presidente Warnock
Nick Hardin: il negoziatore
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