Letto a tre piazze
A ntonio Di Cosimo, dato prima per disperso e successivamente morto in Russia, torna nella sua casa dopo 20 anni e trova sua moglie Amalia che nel frattempo ha sposato un altro uomo. Grandissimo è lo stupore, anche perché la coppia sta festeggiando in casa il loro decimo anniversario di nozze con amici e il premuroso, affettuoso, affabile Peppino Castagnano, professore di Lettere e nuovo marito di Amalia, non vuol saperne di farsi da parte per far posto a quel coso lì, a quel bestio puzzolente che ha due copertoni d'auto al posto delle scarpe. Eh già, il nostro eroe, creduto morto, è tornato a piedi dalla Russia attraversando anche la Germania e ora vuole ciò che gli appartiene. Sulle prime la legge sembra essere dalla sua ma Don Ignazio fa notare che non avendo consumato il matrimonio a causa della brusca partenza per le armi, la Sacra Rota potrebbe annullare il matrimonio in quanto "rato ma non consumato" appunto e solo la volontà della donna può far pendere la bilancia dall'uno o dall'altro dei suoi due mariti. Anche perché lei non intende essere biga, come Antonio l'ha definita. Così si decide di comune accordo di passare un periodo di tempo in quel alberghetto di montagna dove con Antonio si fidanzarono, per vedere se scatta in lei qualcosa tale da farle prendere una decisione. Antonio è tornato ma Peppino le ha voluto altrettanto bene per dieci anni e non se la sente di cacciarlo su due piedi. Ovviamente tra i due galletti non corre buon sangue e soventi sono le scaramucce al punto che la povera Amalia finisce in clinica per un grave esaurimento. I due intanto continuano a farsi i dispetti, cercando ogni modo per eliminarsi a vicenda e finendo in questura al punto che la donna li pianta entrambi, consigliata dal suo avvocato, che da sempre la corteggia tra l'altro, accettando una crociera in giro per il mondo che non potrà che farle bene. Dopo dieci giorni di gattabuia, i nostri partono in aereo per cercare di raggiungere la donna alle Canarie ma l'aereo precipita in mare facendo perdere ogni traccia. Sette anni dopo l'avvocato Vacchi ha finalmente coronato il sogno di impalmare la bella e desiderata Amalia, ma alla porta sta per squillare il campanello azionato da due naufraghi desiderosi di riabbracciare la propria moglie dopo sette lunghi anni passati su un isola deserta ...
Divertente e a tratti strappa risate, questa commedia sul tema della gelosia, abilmente diretta da Steno e brillantemente interpretata da un cast perfetto e in gran forma a partire ovviamente dai due protagonisti attorniati da comprimari e caratteristi bravissimi. Totò è stupendo nelle sue trovate e battute e Peppino sa come tenergli bordone col risultato che in scena formano una delle coppie più amate della storia del cinema nazionale.
Letto a tre piazze
Italia 1960
Regia: Steno
Musiche: Carlo Rustichelli
con
Totò: Antonio Di Cosimo
Peppino De Filippo: Prof. Peppino Castagnano
Nadia Gray: Amalia
Aroldo Tieri: Avv. Vacchi
Cristina Gaioni: Prassede, la cameriera
Gabriele Tinti: Nino, il fidanzato di Prassede
Mario Castellani: il preside
Angela Luce: Janette, la soubrette
Bruno Scipioni: il cameriere
Nico Pepe: il direttore dell'albergo
Cesare Fantoni: Don Ignazio
Paolo Ferrara: il commissario
non accreditati e riconoscibili
Luciano Bonanni: tassista
Riccardo Ferri: il portiere di casa Castagnano
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