La valle dell'eco tonante
P er raggiungere la loro terra promessa, i Gamaly guidati da Selina, debbono attraversare l'infida e pericolosa Valle dell'Eco tonante, tra le cui gole di accesso i sinistri Uomini Eco emettono assordanti rumori in grado di far precipitare massi sui malcapitati oltre che farli impazzire rompendo loro i timpani. Come non bastasse, la fertile Valle dei Pascoli Verdi fa gola anche alla perfida Farida che con il crudele Masura a capo dei suoi soldati, attacca i Gamaly ormai sbandati e ridotti allo stremo. Non resta che rivolgersi al vecchio saggio Manata che consapevole delle loro sofferenze invoca gli Dei affinché mandino l'uomo in grado di aiutarli e portarli alla meta promessa. Maciste è l'eroe dalla forza straordinaria e che si materializza davanti ai loro occhi increduli. Sarà lui da adesso a occuparsi di loro e difenderli dagli attacchi di Masura, che dopo le prime batoste organizza un piano per catturare Maciste e che ha successo quando costui cerca di liberare Selina e le altre donne della tribù, da lui catturate e condotte come schiave in città. Farida poi, vorrebbe servirsene per i suoi scopi al punto che riesce a drogarlo e renderlo docile ai suoi voleri. Ma il vecchio Manata ha un antidoto in grado di risvegliarlo da quello stato e Maciste, tornato in sé, è di nuovo pronto a dar battaglia contro uno schieramento che si è tuttavia frantumato. Alcuni sceicchi che prima appoggiavano Farida, ritengono che sia più giusto consentire a Maciste di liberare la Valle dell'Eco Tonante dalle creature che la infestano e se dovesse riuscirvi, sarà stata la volontà degli Dei. Non resta che aspettare l'esito con gli eserciti schierati nei pressi della gola, mentre Maciste farà piazza pulita degli esseri mostruosi che all'interno di spaventose caverne ne impedivano l'accesso con suoni capaci di generare un eco assordante per chiunque. La missione è compiuta, Farida giustiziata per la sua malvagità e, mentre gli sceicchi alleati si spartiranno le sue terre, l'antico popolo dei Gamaly potrà finalmente godere della terra dei Pascoli Verdi promessa.
Tanio Boccia, che si firma Amerigo Anton, dirige il nostro Adriano Bellini che col nome d'arte di Kirk Morris è il principale interprete di Maciste sullo schermo, eroe D'Annunziano non dimentichiamolo, alle prese stavolta con buffi e singolari "percussionisti" che non si limitano certo a turbare le notti della "gente che lavorano", creando ben più gravi problemi mitologici. Attorniato da buoni comprimari e dalla bellezza delle protagoniste femminili, il nostro sciorina il classico repertorio del genere, con muscoli in bella vista ed enormi massi di cartapesta lanciati sulle truppe con perfetti strike ad ogni colpo. Adeguati i costumi e i pochi interni nei quali si svolge la vicenda, ivi compresi gli antri degli Uomini Eco che mantengono un certo mistero sulle loro reali fattezze non essendo mai inquadrati in primo piano. Forse per il budget risicato alla voce truccatori.
Italia 1964
Regia: Tanio Boccia
Musiche Carlo Rustichelli
con
Kirk Morris: Maciste
Helène Chanel: Farida
Alberto Farnese: Masura
Spela Rozin: Selina
Furio Meniconi: Sceicco
Rosalba Neri: Ramhis
Nando Tamberlani: Manata il saggio
Dante Posani: Tarash
e con
Geneviève Audry
Mara Carisi
Nadir Moretti
Aldo Cecconi
Marco Pasquini
Luigi Scavran
Franco Pechini
Wladimiro Tuicovich
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